I video di Christchurch, operatori neozelandesi e Governo vogliono risposte

Gli operatori neozelandesi Vodafone NZ, Spark e 2degree e il Governo tornano sulla questione dei video legati all'attentato di Christchurch.

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a cura di Dario D'Elia

Vodafone NZ, Spark e 2degree, i principali operatori TLC in Nuova Zelanda, insieme al Governo di Wellington hanno chiesto a Facebook, Google e Twitter di impegnarsi a un confronto per evitare che si replichino diffusioni di video violenti come è avvenuto per l'attentato di Christchurch.

I tre operatori hanno scritto una lettera ai rispettivi AD dei tre colossi statunitensi sottolineando che venerdì scorso sono stati chiamati a un'azione tempestiva di emergenza per bloccare l'accesso ai server che ospitavano le copie dei video incriminate. Un'operazione complicata che in alcuni casi potrebbe aver inibito l'accesso anche a contenuti legali. La vera sfida quindi dovrebbe essere quella di prevenire la diffusione e la condivisione di materiali sensibili.

"Facciamo appello a Facebook, Twitter e Google, le cui piattaforme portano così tanti contenuti, per far parte di una discussione urgente a livello di industria e di governo neozelandese su una soluzione duratura a questo problema", si legge nella lettera. "Dobbiamo trovare il giusto equilibrio tra la libertà di internet e la necessità di proteggere i neozelandesi, soprattutto i giovani e vulnerabili, dai contenuti dannosi".

Secondo i tre operatori dovrebbe essere prioritario l'impiego delle tecnologie di intelligenza artificiale, già esistenti, per identificare i contenuti violenti come si fa già con quelli che violano il copyright. Inoltre sarebbe bene imitare l'Europa che sta stabilendo tempi di intervento con una soglia minima di tempo, misure pro-attive e sanzioni.

"Non possiamo semplicemente sederci e accettare che queste piattaforme esistono e che ciò che viene detto su queste non è responsabilità del luogo in cui vengono pubblicate", ha dichiarato il Primo Ministro neozelandese Jacinda Ardern in un discorso al parlamento. "Sono editori, non solo postini. Non ci può essere una situazione di profitto senza alcuna responsabilità".