L'algoritmo di Nvidia che crea grafica per videogiochi, senza esseri umani

Il progetto è al momento una dimostrazione di fattibilità, ma nei prossimi anni potrebbe diventare uno strumento per gli editori di videogiochi.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Nvidia ha creato un videogioco dimostrativo nel quale la grafica è stata progettata interamente da un'intelligenza artificiale. L'azienda in altre parole ha realizzato un algoritmo che, in modo del tutto autonomo, ha progettato il livello di gioco, renderizzato poi usando un normale motore grafico.

"È un nuovo modo di creare contenuti video usando il deep learning", ha commentato il dirigente Nvidia Bryan Catanzaro, specificando poi che questa è solo una dimostrazione di fattibilità, e che potrebbero passare ancora molti anni prima di vederne un'applicazione reale nell'industria dei videogiochi.

L'algoritmo usato è di tipo GAN (Generative Adversarial Network), lo stesso tipo usato per creare una serie di ritratti, uno dei quali recentemente battuto all'asta per oltre 400mila dollari. Non è nuova nemmeno l'idea di creare videogiochi (o parti di gioco) in modo automatico: ci stanno lavorando anche al Politecnico di Milano, e si è cominciato ad esplorare il concetto diversi anni fa.

L'anno scorso poi un'AI si è dimostrata capace di ricreare Super Mario Bros. solo "guardando" una persona che ci giocava, e la stessa Nvidia ha avviato studi sulla generazione automatica della grafica in tempo reale. Quest'anno però il produttore delle schede grafiche RTX alza la posta, con la creazione di un intero livello giocabile.

Si tratta di una demo piuttosto semplice, nel quale il giocatore può muoversi in auto in uno spazio urbano. Ma è comunque ammirevole se si pensa che è stato tutto generato dagli algoritmi. Per realizzarlo Nvidia ha sfruttato gli stessi dataset usati per addestrare le AI delle auto a guida autonoma. I video sono stati elaborati con algoritmi di computer vision, affinché l'algoritmo GAN fosse in grado di riprodurre auto, edifici, elementi di arredo urbano e così via.

Successivamente c'è stato l'intervento umano: i tecnici hanno creato una mappa usando l'Unreal Engine 4 (PUBG). L'Intelligenza Artificiale successivamente ha riempito la mappa con gli elementi grafici che aveva creato.

Tra i problemi da affrontare c'era quello della coerenza, con oggetti che cambiavano continuamente d'aspetto da un frame all'altro. Gli sviluppatori lo hanno risolto usando un sistema di memoria a breve termine, e forzando l'AI a confrontare ogni frame con quello precedente e a mantenerli simili entro uno stretto margine di tolleranza.

Nell'immediato la dimostrazione di Nvidia non ha particolari implicazioni al di là della ricerca pura. A lungo termine invece potrebbe fare la differenza, alleggerendo gli sviluppatori di molte ore di lavoro oggi dedicate allo sviluppo degli elementi grafici – si spera che sarebbero poi reinvestite nel miglioramento qualitativo dei videogiochi stessi. Ça va sans dire, la questione dei posti di lavoro persi a causa dell'automazione.

L'argomento solleva anche qualche legittima preoccupazione. Siamo nello stesso ambito dei deepfakes, video in cui si può manipolare una persona famosa come un burattino, facendole dire e fare ciò che vogliamo. La tecnologia proposta da Nvidia lascia intendere che i video falsi diventeranno ancora più credibili e difficili da smascherare. Tant'è che alcuni ricercatori stanno cercando, con fatica, di sviluppare AI in grado di riconoscere i falsi; sforzi a cui la stessa Nvidia sta collaborando.

Catanzaro però crede che aziende come Nvidia non si possano ritenere responsabili di eventuali abusi. "Riterreste responsabile la società elettrica perché con l'elettricità si alimentano i computer usati per creare i falsi video?", ha affermato in un'intervista. E voi cosa ne pensate, chi crea gli algoritmi ha una qualche responsabilità o eventuali colpe saranno tutte di chi li usa?

Se volete giocare alla grande o diventare sviluppatori AI, vi sarà utile una scheda grafica potente.