OpenSignal, il Wi-Fi in Italia va meglio delle connessioni mobili

Una recente ricerca di OpenSignal dimostra che già ora il WiFi come standard è più lento rispetto alle connessioni mobili, tranne nelle nazioni dove c'è un'infrastrutturadi connessione veloce,come in Italia. L'arrivo del 5G peròcambieràle carte in tavole: oil WiFi si evolverà o rischia di diventare irrilevante in termini di mercato.

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a cura di Alessandro Crea

Secondo una ricerca di OpenSignal già attualmente in 33 nazioni del mondo la velocità in download offerta dal mobile è superiore a quella del WiFi. In altre come l'Italia, in cui è presente una rete fissa performante, la situazione è differente, ma l'imminente arrivo del 5G cambierà comunque le cose: ciò potrebbe comportare lo sviluppo di smartphone sempre più intelligenti, ma anche la “morte” del WiFi come standard, come aveva già di recente fatto notare l’OFCOM (Office of Communications), l'autorità competente e regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito.

Da quanto emerge dai dati raccolti, già attualmente la connessione mobile offre maggior velocità in download del WiFi, anche se con varie percentuali. Si va dai 13 Mbps di vantaggio rilevati in Australia ai soli 1,2 Mbps di Costa Rica e Algeria. Al di là del dato oggettivo però il vantaggio, grande o piccolo, c’è sempre e questo è un dato oggettivo.

Questo potrebbe comportare la necessità di un cambio di strategia da parte dei produttori di smartphone e sistemi operativi. Attualmente infatti gli smartphone suggeriscono sempre di utilizzare il WiFi quando possibile, sia per risparmiare sulle connessioni dati a consumo sia soprattutto per usufruire di prestazioni migliori, cosa che però in molti Paesi già non si sta verificando più. I produttori quindi potrebbero pensare di cambiare approccio, privilegiando le connessioni mobili rispetto a quelle WiFi.

Nel giro di un decennio dunque i vantaggi del WiFi rispetto alle connessioni mobile (velocità, economicità, nessun limite sulla quantità di dati trasmessi e ricevuti) sembrano essere sfumati quasi per intero a causa del boom del mobile che ha portato lo standard a un’evoluzione piuttosto veloce, fino a raggiungere le prestazioni attuali delle attuali reti 4.5G e i provider a offrire pacchetti dati sempre più consistenti a prezzi vantaggiosi.

In realtà ci sono anche diversi altri Paesi del mondo, tra cui l’Italia, in cui il WiFi è ancora mediamente più veloce (nel nostro Paese il margine è di 2,5 Mbps in favore del WiFi): il merito in tutti questi casi è della presenza capillare di reti fisse su fibra o comunque ad alta velocità ma anche questa situazione è destinata a cambiare con l’imminente ingresso in scena delle reti 5G di nuova generazione.

Per questo, secondo gli analisti di OpenSignal, il WiFi diventerà sempre meno rilevante da un punto di vista commerciale, nei prossimi anni, anche se non sparirà del tutto per via di alcuni vantaggi come l’economicità, che continuerà a mantenere. In cerca delle massime prestazioni e della maggior velocità di download però, un numero crescente di utenti potrebbe forzare la connessione mobile anche indoor, rendendo di fatto il WiFi meno utilizzato.

Il cosiddetto “WiFi 2” è in sviluppo da anni ma non è ancora pronto e, benché prometta un salto di prestazioni enorme, non è utilizzabile in tutti i contesti essendo una tecnologia punto-punto basata su connessioni ottiche che devono essere perfettamente in linea e prive di ostacoli, mentre il Wi-Max non si è mai diffuso e all’orizzonte non si vedono altre tecnologie in grado di offrire prestazioni migliori mantenendo invariati gli altri punti di forza. La WiFi Alliance è avvisata.