Stop alla vendita di endotermiche: il 63% degli intervistati è favorevole

T&E ha condotto un nuovo sondaggio sul post 2030: il 63% si mostra favorevole allo stop per la vendita di auto endotermiche.

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a cura di Valentina Acri

Sono ormai differenti gli Stati dell'Unione europea che puntano ad uno stop definitivo per le vendite di auto a combustibili fossili. Non a caso, a dicembre 2019 la Commissione europea ha presentato il Green deal europeo, piano per rendere l'Europa climaticamente neutrale entro il 2050. Da un recente sondaggio commissionato da Transport & Environment è emerso che quasi due terzi dei residenti nei Paesi presi in esame sono a favore di un divieto della vendita di auto a benzina e diesel dopo il 2030.

Da Barcellona a Cracovia c’è un ampio sostegno per porre fine alle vendite di auto a combustibili fossili nell’UE. Le persone che vivono in città sono le più esposte ai livelli tossici di inquinamento atmosferico e non vogliono che i motori a combustione interna vengano venduti più a lungo del necessario, ha dichiarato la direttrice per i veicoli e la mobilità elettrica di T&E, Julia Poliscanova.

Nel dettaglio, il sondaggio mette in evidenza che ben il 63% degli abitanti delle città in cui è stato condotto il sondaggio sostiene che dovrebbero essere vendute solo le auto green dopo il 2030. L'opposizione arriva invece solamente dal 29%. La stessa YouGov, commissionata da T&E, ha infatti intervistato 10.050 persone in ben 15 delle più grandi città europee, di Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito.

I politici dovrebbero ascoltare la gente, che si dice pronta per la piena transizione ai veicoli a zero emissioni entro il 2030. Quest’estate la Commissione europea dovrebbe proporre una data di fine a livello europeo per la vendita di auto a combustione interna, ha aggiunto Julia Poliscanova.

Dal sondaggio è tuttavia emerso che vi è maggiore sostegno ad uno stop dei veicoli diesel e benzina soprattutto tra gli abitanti delle città particolarmente colpite dall'emergenza sanitaria da Covid-19. Sono svariati, infatti, gli studi che evidenziano probabili correlazioni tra inquinamento atmosferico e maggiore rischio di mortalità per infezione da coronavirus.

Non casualmente, il prezzo dei veicoli a batteria congiuntamente all’aumento delle infrastrutture di ricarica e all’autonomia crescente dei veicoli elettrici sono considerati dai cittadini i principali fattori che spingeranno le vendite sopra quelle di auto a benzina e diesel. Risulta scettico sull'eliminazione delle endotermiche entro il 2030 il 29% degli intervistati, mentre l’8% non si esprime. Non manca inoltre un 10% che ritiene che nei prossimi anni le auto elettriche non avranno un futuro migliore rispetto a quelle a benzina e diesel.

Se a livello europeo i favorevoli al divieto per i veicoli a combustione sono in media 2 su 3, in Italia tra i romani e i milanesi sono rispettivamente il 77% e il 73% degli intervistati (3 su 4). Risulta evidente dunque che la capitale è addirittura la città che registra la percentuale più alta in tutta Europa.

 Il fatto che Roma e Milano mostrino il sostegno più convinto allo stop alle vendite di auto a combustibili fossili tra tutte le città europee è il segno che i loro cittadini sono stanchi di essere esposti ad alti livelli tossici di inquinamento atmosferico. Sono già oggi pronti a cambiare e non vogliono che i motori a combustione interna siano venduti più a lungo del necessario. I decisori politici dovrebbero ascoltare i cittadini che si dicono pronti alla transizione completa verso veicoli a zero emissioni già nel 2030. Confidiamo che la Commissione la prossima estate effettivamente proponga una data finale valida in tutta l'Ue per la vendita di automobili con motori a combustione interna. ha commentato Veronica Aneris, direttrice per l’Italia di T&E.
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