Benzina da record: prezzo della verde anche sopra i 2 euro al litro

Il prezzo dei carburanti continua a salire senza alcuna inversione di tendenza; dopo il record registrato con il metano, è stato raggiunto un nuovo massimo con la verde e il diesel si prepara a seguire la stesse strada.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Continua la crescita del prezzo dei carburanti e il nuovo picco, rilevato dall’Unione dei Consumatori, è maggiore del precedente segnato nel corso del 2014. Il fenomeno supera anche i confini italiani ed è diramato in quasi tutta Europa coinvolgendo anche l’elettricità. La tendenza al rialzo si ripercuote sulle pompe e in particolare su quelle autostradali che sono ulteriormente in affanno a causa delle royalty versate ai concessionari.

Ad esempio su alcune tratte emblematiche, come la Milano-Roma, il prezzo della benzina verde ha superato la soglia dei 2 euro al litro (servito) arrivando in alcuni casi anche a 2,1 euro al litro, praticamente il prezzo della 100 ottani fino a qualche mese fa. Alcuni distributori, specialmente quelli “senza logo” mantengono prezzi inferiori a 1,7 euro al litro ma ultimamente appare davvero difficile trovare un prezzo contenuto su questa tipologia di carburante.

Secondo quanto elaborato dal Quotidiano Energia, l prezzo medio in modalità self della benzina si attesta a 1,738 euro/litro, con picchi compresi tra 1,737 e 1,750 euro/litro. Quanto al diesel, sempre in modalità self, la media è pari a 1,6 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,598 e 1,609 euro/litro. Il servito, invece, è in media 1,88 euro/litro per la benzina e 1,74 euro/litro per il diesel. A questo proposito ricordiamo l’intenzione del Governo di “livellare” le accise del diesel a quelle della benzina pertanto, se la cosa dovesse andar in approvazione, è prevedibile che nelle prossime settimane il prezzo del diesel aumenti nuovamente. Il GPL si muove tra 0,812 e 0,833 euro/litro, mentre il metano mantiene le punte a 2 euro al kg.

La situazione al momento non delle più rosee e, anche a causa del mancato accordo con l’OPEC+, è difficile immaginare ad una rapida inversione del trend; la speranza è che il Governo riduca le numerose accise per favorire i cittadini. Allo stato attuale, il greggio è spinto da una forte domanda mentre l’offerta rimane contenuta. L'impennata del costo del petrolio e il conseguente rincaro dei carburanti ha un effetto anche sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, andando a modificare anche i prezzi dei prodotti nei supermercati.