Da Shell 50.000 colonnine di ricarica per il Regno Unito

Ben 50.000 colonnine di ricarica dedicate alle auto elettriche saranno installate dal colosso petrolifero Shell lungo le strade del Regno Unito.

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a cura di Valentina Acri

L'obiettivo di installare 50.000 colonnine di ricarica dedicate alle auto elettriche per le strade del Regno Unito da parte del colosso Shell potrebbe inevitabilmente permettergli di diventare la proprietaria di un terzo degli stalli pubblici presenti sul suolo britannico.

Sono sempre di più, infatti, gli automobilisti inglesi che stanno acquistando una nuova auto a batteria. A tal proposito, la mancanza di colonnine di ricarica sia in città che in contesti extraurbani è un problema di cui molti utenti si lamentano. Motivo per cui, sono ormai numerosi i colossi petroliferi che puntano alla riconversione della produzione verso l'elettrico. 

La stessa Competition and Markets Authority britannica ha recentemente dichiarato che la costruzione dei punti di ricarica per veicoli elettrici nel Regno Unito è stata finora piuttosto lenta. Nella strategia di ottimizzazione dei servizi a disposizione degli utenti, Shell ha però da tempo dato il via all'installazione di diverse colonnine di ricarica sul territorio europeo, come dimostra il recente acquisto dell'azienda tedesca Ubitricity. Non dimentichiamo che tale accordo prevede l’acquisizione di otre 2.700 punti di ricarica di Ubitricity distribuiti in tutto il territorio del Regno Unito.

La compagnia petrolifera anglo-olandese ha difatti iniziato ad installare colonnine di ricarica nei pressi di supermercati e pompe di benzina, con costidi installazione che per 50.000 punti di ricarica si stimano tra i 100 e i 200 milioni di euro.

Abbiamo voluto dare agli automobilisti britannici una rete di punti di ricarica, in modo da favorire la transizione verso l’elettrico, ha dichiarato David Bunch, presidente di Shell per il Regno Unito.

Per raggiungere gli obiettivi prefissati, la compagnia petrolifera avrà anche il sostegno del Governo britannico con una copertura del 75% dei costi di installazione dei punti di ricarica.

Parliamo dunque di un'operazione su cui anche la Competition and Market Authority tiene gli occhi puntati. Un numero così elevato di colonnine di ricarica da parte di Shell potrebbe infatti portare la grande compagnia petrolifera alla monopolizzazione del mercato.