Per colpa delle emissioni dite addio ai cambi a doppia frizione

Le emissioni mietono un'altra vittima: i super veloci cambi a doppia frizione potrebbero presto scomparire e fare spazio, nuovamente, ai convertitori di coppia in una salsa molto più moderna.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L'assenza di un cambio manuale a bordo di auto ad alte prestazioni è una crescente fonte di costernazione per molti appassionati che non riconoscono i cambi automatici come soluzioni abbastanza coinvolgenti; ad esempio, la nuova BMW M3 Competition in alcune regioni europee viene venduta solamente con il cambio automatico, relegando l’opzione manuale solo per alcuni specifici mercati.

Abbiamo citato la nuova super berlina tedesca in quanto, a differenza di alcuni modelli proposti dai competitor diretti, non presenta più un velocissimo cambio a doppia frizione ma un più classico sistema ad otto velocità fornito da ZF. Una mossa curiosa ma cosa si nasconde dietro? Difficile da credere o meno, la scelta è legata ancora una volta alle emissioni, in quanto l’introduzione di un convertitore di coppia permetterebbe ai marchi di controllare più attivamente l’operatività del motore e quindi i consumi.

Con il manuale robotizzato (AMT) c’è stato il primo tentativo da parte delle case costruttrici di assumersi la responsabilità delle cambiate (e delle emissioni), offrendo una soluzione aggressiva, veloce ma al tempo stesso capace di durare nel tempo. L’introduzione del cambio a doppia frizione (DCT) ha permesso a tutti di assaporare un sistema di cambiata fulminea in grado di non interrompere il flusso di coppia. In verità, chi ha avuto di provare un buon cambio DCT, converrà con noi che è una soluzione tanto appagante quanto noiosa sul lungo periodo; le cambiate sono così precise da rendere la guida fin troppo prevedibile.

Sebbene col DCT sembrava si fosse raggiunto un ottimo compromesso, sembra che questo tipo di cambio super rapido sia destinato a scomparire per ri-fare spazio al convertitore di coppia. Il convertitore di coppia automatico ZF 8HP integrato a bordo di BMW M3, ora alla sua terza generazione, si distacca totalmente dal concetto di convertitore al quale siamo abituati e sfrutta un giunto idraulico piuttosto che un sistema formato da una o più frizioni.

Internamente, il flusso dell'olio di raffreddamento può essere aumentato o ridotto secondo necessità per risparmiare la quantità di energia consumata dalla pompa di raffreddamento. La pompa che alimenta la pressione per il sistema di azionamento del cambio è avviata elettricamente per mantenerla in funzione anche mentre il motore è spento o in sosta.

Sotto il profilo dei numeri, il nuovo cambio di BMW può gestire sino a 1000 Nm di coppia (più del doppio di quella erogabile dal M3) e pesa appena 87 kg, risultando più compatto e leggero di un manuale a sei marce. La trasmissione automatica a 8 rapporti riduce il consumo complessivo di combustibile di almeno il 6% rispetto alla seconda generazione ZF a sei rapporti automatici. Ad esempio, le emissioni di CO2 di un motore a sei cilindri possono essere ridotte da 180 g/km a 169 g/km; si tratta di un contributo importante che a diverse case automobilistiche potrebbe fare gola.