Pneumatici per auto elettriche: tutto quello da sapere

Per massimizzare l'autonomia e incrementare le prestazioni sulle auto elettriche sono necessari anche pneumatici specifici, ma quali aspetti bisogna valutare e quali sono le caratteristiche principali?

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Fin dai primi modelli, le auto elettriche hanno suscitato un discreto interesse con molte domande relative alle batterie, ai propulsori, ai punti di ricarica e alla tecnologia di bordo. Ma per quanto riguarda gli pneumatici? La verità è che anche loro sono in continua evoluzione, poiché i maggiori produttori sono al lavoro per sviluppare pneumatici speciali solo per veicoli elettrici necessari per massimizzare il chilometraggio e gestire al tempo stesso coppia e potenza. Sul mercato sono già disponibili diversi modelli e siamo sicuri che nel corso di qualche mese arriveranno ulteriori versioni di varia natura.

Gli pneumatici per veicoli elettrici hanno uno sviluppo davvero complicato: devono essere robusti ma leggeri, efficienti ma convenienti e, naturalmente, durevoli nel tempo. Inoltre, considerato il silenzio tombale che vige all’interno delle auto elettriche devono essere necessariamente silenziosi ma confortevoli. Per massimizzare l’efficienza, in aggiunta agli pneumatici, è sempre consigliabile utilizzare dei cerchi studiati appositamente per i veicoli elettrici come ad esempio gli OZ Superturismo Aero-E che abbiamo montato su una Tesla Model 3.

In occasione della prova della futuristica Hyundai Ioniq 5, ma anche di altre vetture, abbiamo constatato con un briciolo di sorpresa che gli pneumatici EV sono già realtà; ma cosa cambia realmente?

Massa e carico

Iniziamo col ricordare che un’auto elettrica, a parità di dimensioni, può arrivare a pesare anche un buon 40% in più di una controparte endotermica. Se da un lato è vero che la meccanica è ridotta quasi allo zero, dall’altra è doveroso ricordare che l’inserimento di un pacco batteria può far lievitare il peso anche di 400 kg. Le differenze più evidenti sono sulle vetture compatte come la Opel Corsa-e, un’auto che abbiamo avuto la possibilità di provare per diversi giorni; qui il peso infatti incrementa di oltre 300 kg.

In aggiunta, l’inserimento della batteria nel pianale modifica il baricentro e di conseguenza l’assetto rendendo il lavoro delle gomme ancora più impegnativo. In questo contesto pertanto è richiesta una maggiore robustezza per sopportare i carichi maggiori in accelerazione, frenata e naturalmente sterzata.

Risparmio energetico

Sull’elettriche il risparmio energetico e di conseguenza l’autonomia rappresentano due aspetti decisamente non trascurabili. Pertanto il battistrada deve offrire un attrito contenuto per non disperdere troppa energia e consentire anche delle buone fasi di recupero in condizioni di decelerazione. Come per le endotermiche con poca potenza, è consigliabile quindi avere un battistrada stretto ma al tempo stesso difficile da deformare.

Alcuni produttori dichiarano in questo contesto un aumento fino al 5-7% di range qualora venissero utilizzati specifici pneumatici studiati per auto elettriche. Un valore idealmente contenuto che però, su alcuni modelli, potrebbe consentire una maggiore autonomia misurabile in 30-40 km.

Silenzio assoluto

Chi ha mai viaggiato in elettrico, in qualsiasi modalità, avrà probabilmente apprezzato l’assenza totale di rumori meccanici; in questi scenari, infatti, è possibile percepire solamente il rumore generato dal rotolamento degli pneumatici e il fruscio aerodinamico. Mentre il secondo aspetto è strettamente legato al design della vettura, il primo punto può subire modifiche anche radicali in base alla struttura della gomma. La stessa gomma montata su un’auto tradizionale o su una elettrica sarebbe percepita sicuramente come più rumorosa nel secondo caso. Chi effettua il passaggio, ogni anno, tra estive e invernali sicuramente riesce a comprendere meglio questo aspetto; le gomme invernali, complice il battistrada intagliato per favorire il deflusso dell’acqua, sono generalmente più rumorose di un treno di estive.

Rigide o flessibili?

Se da un lato la risposta potrebbe sembrare scontata, dobbiamo fare i conti con la coppia delle auto elettriche: decisamente elevata. Per questo motivo, pneumatici con basso attrito e poca capacità di deformarsi rischierebbero di non riuscire a scaricare tutta la coppia a terra, creando fastidiosi pattinamenti. È difficile immaginare di creare una gomma adatta a qualsiasi situazione e per questo motivo, come sulle endotermiche, è necessario scendere a compromessi e trovare il modello più adatto in base al proprio utilizzo.

Ad esempio in città, dove le velocità sono moderate, si possono concentrare i propri sforzi sull’efficienza a discapito della dinamica di guida, mentre su veicoli di dimensioni maggiori più votati ai lunghi viaggi è necessario prendere in considerazione aspetti differenti.

Estive o invernali

Le cosiddette “gomme EV” non sono limitate al solo clima estivo e, sebbene siano ancora una soluzione tecnologica scarsamente conosciuta, alcuni produttori hanno già realizzato proposte destinate ai climi più rigidi. La scelta delle gomme invernali per auto elettriche (e ibride) segue la stessa regola dei quelle endotermiche: sotto la soglia dei 7 gradi, gli pneumatici estivi non riescono ad essere prestazionali e sicuri in tutte le condizioni di guida.

Ricordiamo che naturalmente, anche in questo caso, è necessario dotarsi delle dovute precauzioni per i periodi più freddi; in Italia, dal 15 novembre e fino al 15 aprile 2023, diventano obbligatori pneumatici invernali o circolare con dotazioni da neve in auto (come le catene). Se avete un'auto elettrica e volete essere più sicuri d'inverno, vi consigliamo di leggere la nostra guida dedicata.

A che prezzo?

Come indicato in apertura, la maggior parte dei principali produttori di pneumatici ha a listino specifiche varianti o precisi modelli espressamente dedicati alle auto elettriche, con dimensioni anche drasticamente differenti rispetto alle auto tradizionali. Modelli che, a causa delle loro caratteristiche esclusive, tendono ad essere mediamente più costosi delle versioni per auto a scoppio. In linea generale, abbiamo constatato a parità di dimensioni un incremento del 20-30% della spesa per un treno completo di gomme, una cifra al momento non trascurabile ma che potrebbe livellarsi in futuro con l’adozione di nuove tecnologie e una maggiore diffusione delle gomme stesse.

Al pari delle auto endotermiche, come le supercar o le più comuni soluzioni Volvo, alcune gomme sono specificatamente realizzate in collaborazione con i produttori; un caso eclatante, nel panorama dell'elettrico, è dato da Rivian che si è rivolta a Pirelli per realizzare i pneumatici per i modelli R1T e R1S. Di recente, però, anche Continental e Hankook hanno deciso di abbracciare più concretamente questa famiglia di prodotti annunciando importanti novità. A questo proposito, consigliamo di visitare Gomma Diretto per eventuali proposte dedicate.