Black As Night, recensione del nuovo horror targato Amazon Prime Video

Vi raccontiamo di Black As Night, il nuovo lungometraggio horror della Blumhouse disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video dal 1° ottobre.

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a cura di Valentina Savalli

Vampiri, drammi adolescenziali e problematiche di inclusione all’interno della società sono caratteristiche che potrebbero ricondurre a una recensione, in ritardo di un decennio, di Twilight, la pellicola con protagonisti i tanto acclamati quanto criticati vampiri luccicanti . E invece no, perché le tematiche sopra elencate appartengono a tutti gli effetti a Black As Night, il nuovo horror disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video dal 1° ottobre.

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Black As Night fa parte del nuovo progetto di stampo horror-thriller della Blumhouse Productions ed è il primo lungometraggio diretto dalla regista Maritte Lee Go, con scrittura a cura di Sherman Payne, noto anche per aver scritto la sceneggiatura di Scream: la Serie e ShamelessBlack As Night affronta varie tematiche socio-politiche, sfruttando un contesto horror, come d’altronde ormai è prassi vedere nei prodotti di recente uscita a tema horror-thriller, ma nell'insieme qualcosa non quadra e vi spiegheremo le motivazioni di quest’ affermazione.

La trama di Black As Night

Prima di tutto però, dobbiamo parlare della trama di Black As Night. Un buon film dovrebbe essere in grado di catturare l’attenzione dello spettatore partendo proprio da questa, ma non è questo il caso e ve la raccontiamo brevemente per avere un’infarinatura generale che porterà a capire perché questo prodotto non può essere considerato più di un pomeriggio di intrattenimento per ragazzi. O almeno, questa è l’impressione che si percepisce a grandi linee per tutta la durata del film.

La storia di Black As Night è apparentemente molto semplice: la narrazione onnisciente della protagonista racconta le vicende che si svolgono durante quell’estate a New Orleans dopo 15 anni dalla catastrofe causata dall’uragano Katrina. Shawna (Asjha Cooper), la protagonista, è una ragazza con poca fiducia in sé stessa alle prese con l’elaborazione di un lutto intrecciata ai problemi adolescenziali tipici di una quindicenne.

La storia poi si evolve grazie all’inserimento di quello che avrebbe dovuto essere il tocco horror: i vampiri, che seminano paura e morti in tutta la città, forse per appagare la loro sete di sangue. A questo punto, Shawna, insieme a due suoi cari amici e il ragazzo per cui ha una cotta, decidono di scendere in campo e seguire le tracce di questi vampiri per riportare ordine in città e uccidere una volta per tutte il vampiro più longevo, colui alla base di tutto questo trambusto.

Ovviamente non vi faremo spoiler per il semplice fatto che questo film può essere considerato un prodotto leggero per intrattenersi in un piovoso e noioso pomeriggio di ottobre. Tuttavia, malgrado la leggerezza e la quasi spensieratezza trasmesse da questo lungometraggio, si è rivelato un prodotto che lascia il tempo che trova; ci ritroviamo, infatti, di fronte a un lungometraggio che presenta tematiche sociali di un certo rilievo senza mai scendere in profondità, raschiando solo un lieve “strato di terra”, trasformandosi in un teen-drama e facendo completamente dimenticare che il genere di questo film sarebbe dovuto, teoricamente, essere horror.

Black As Night: un horror-non-horror

Quando si sceglie di guardare un film horror, lo si sceglie per provare un certo tipo di emozioni: per quanto negative siano, è una scelta che si fa quando questo genere di film ci appassiona. Ma quando l’unica componente horror, i vampiri in questo caso, viene rappresentata in maniera bambinesca, finta e per nulla terrificante, ecco che si cade nell’errore. Di certo non siamo partiti con la pretesa di un nuovo Dracula di Bram Stoker, ma se anche i vampiri che vedevamo in Buffy l’ammazzavampiri risultano terrorizzanti rispetto a quelli rappresentati in Black As Night, ecco che viene a monte il problema principale di questo film.

Un’altra pecca di Black As Night è il fatto di aver raggruppato troppe tematiche importanti, quali il razzismo, accettazione delle proprie origini e dei propri tratti caratteristici, tossicodipendenza, l’inclusione sociale, la schiavitù e il disagio subiti in passato dalle comunità di colore. Se tutte queste caratteristiche fossero state approfondite a dovere in un altro contesto, avremmo sicuramente assistito a un prodotto molto diverso, volto alla sensibilizzazione dello spettatore. Ma, se all’interno di un film horror si inseriscono tutte queste tematiche senza poi dare la giusta direzione a ognuna delle diramazioni, si causa un effetto “insalatone”, nel quale troviamo di tutto un po’, ma che, alla fine dei conti, non ci soddisfa come avrebbe potuto fare un “piatto più complesso”.

Queste problematiche sono sicuramente causate dalla sceneggiatura quasi forzata degli avvenimenti, con un ritmo veloce, fin troppo, che catapulta lo spettatore in luoghi e situazioni diversi, provocando una sorta di “effetto teletrasporto”, ritrovandosi in cambi costanti senza, però, sapere il motivo di questo cambio repentino di scena, il che è un peccato se ci pensiamo, perché si tratta pur sempre di un prodotto della Blumhouse Productions, che ricordiamo per la produzione di horror considerabili tali come Paranormal Activity, Insidious, La notte del giudizio e il vincitore di ben tre premi Oscar, Whiplash.

In Black As Night, i vampiri sono soltanto un mezzo per spostare l’attenzione dello spettatore sulle tematiche socio-politiche delle quali abbiamo parlato poco sopra e la fotografia troppo semplicistica e a tratti tremolante, gli scontri corpo a corpo fugaci e un villain che non viene mai approfondito, se non nell’ultimo quarto d’ora di film, non fanno altro che gettare nella confusione più totale lo spettatore, lasciandolo con l’amaro in bocca, per tutta la durata del film.

Infine, parliamo degli effetti speciali. Non ci aspettavamo sicuramente una CGI impeccabile o effetti impressionanti, d’altronde è un prodotto home video e non da grande schermo, ma sicuramente un buon investimento in effetti speciali avrebbe reso meno finto e forzato il risultato finale.

È pur sempre una storia migliore di Twilight...

In conclusione, possiamo dire che per gli amanti dell’horror non è un prodotto considerabile tale, manca la suspance e la caratteristica che rende un film terrorizzante: la paura. D’altra parte, all’orizzonte nessun vampiro luccicante e nessun lupo mannaro muscoloso, possiamo quindi concludere in maniera ironica dicendo che se guarderete Black As Night vi ritroverete davanti a un prodotto leggero, giovane e... pur sempre migliore di Twilight (potete trovare il cofanetto completo in blu-ray su Amazon).