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Dune: l'inizio della saga

Fanucci ripubblica il primo capitolo di Dune, la space opera di Frank Herbert, uno dei cult della fantascienza letteraria

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a cura di Manuel Enrico

In sintesi

Fanucci ripubblica il primo capitolo di Dune, la space opera di Frank Herbert, uno dei cult della fantascienza letteraria

Non poteva esserci occasione migliore dell’uscita della nuova trasposizione cinematografica di Dune per riportare in libreria il primo volume della space opera di Frank Herbert. Saldamente in mano a Fanucci, che ha portato in libreria tutta l’esalogia originale di Herbert, Dune è dunque tornato sugli scaffali in una nuova versione, che, come da tradizione in questi casi, sfoggia una copertina che richiami alla nuova pellicola, in uscita in Italia il prossimo 16 settembre, dopo il suo esordio alla recente kermesse veneziana. Momento ideale, dunque, per addentrarsi in quello che viene giustamente considerato come uno dei cult della sci-fi letteraria, le cui influenze si sono estese per decenni all’interno dell’immaginario collettivo, ispirando, direttamente o meno, cult come Star Wars, Alien e fumetti del calibro de L’Incal e La Casta dei Meta-Baroni.

Gli appassionati della saga di Herbert avranno già, nella propria libreria, almeno una copia di Dune, che nel corso degli anni è stato più volte ripubblicato, a partire dalla storica edizione di Editrice Nord. Che fosse per accompagnare la trasposizione cinematografica di Lynch o cavalcare l’onda di uno dei tanti videogiochi ispirati alla saga, riportare in libreria Dune è sempre il momento giusto. Anche limitandosi al primo capitolo, giusto per dare ai curiosi la possibilità di appassionarsi a questa space opera, che in Italia ha avuto un trattamento, ammettiamolo, non proprio perfetto, considerato come oltre all’esalogia originale non si è andati, mentre in lingua originale la saga si è arricchita di nuovi capitoli, che hanno approfondito questo universo, come vi abbiamo svelato qui.

Dune, la conquista di Arrakis

Uno dei punti a favore del nuovo Dune cinematografico, dunque, è l’aver convinto Fanucci a ricondurre l’universo di Herbert nella sua dimensione originaria, la letteratura. Mondadori, all’interno di Oscar Fantastica, ha pubblicato recentemente Il Duca di Caladan, primo capitolo del nuovo ciclo Caladan Trilogy, oltre a stuzzicare gli amanti di fumetti con Dune – Il Graphic Novel. Fanucci, dal canto suo, ha quindi scelto di dare una nuova livrea al primo capitolo della saga, mostrando non solo di avere cambiato copertina, ma di volere offrire un volume di valore a nuovi lettori.

Dune, va detto, non è una lettura semplice. Seppure leggero paragonato a capitoli successivi della saga, il primo libro di questa saga è comunque impegnativo, non solo per la complessità della società imperiale immaginata da Herbert, ma soprattutto per via della sua particolare dialettica. In Dune veniamo condotti nell’intimo dei personaggi, ne conosciamo i pensieri dalla loro viva voce grazie alla presenza di flussi di coscienza che ci pongono in diretta empatia con i protagonisti. Una scelta che oggi può sembrare classica, visto l’impiego fatto anche da alti autori, ma quando nel 1964 Herbert introdusse questo meccanismo all’interno di una forma di letteratura percepita ancora come leggera e tutt’altro che ‘alta’ fu rivoluzionario. Un’innovazione che andava anche accompagnata graficamente, distaccando i pensieri dal resto del racconto anche visivamente.

Nella sua riedizione, Fanucci preserva questo dettaglio, con una netta separazione grafica nel testo, in cui spiccano i corsivi che identificano questi flussi di coscienza. L’impaginazione semplice ma curata del testo ne trae giovamento, con un’idea grafica che estende questa attenzione anche agli incipit dei capitoli, dove troviamo citazioni a testi immaginati da Herbert che introducono il lettore a quanto sta per vivere. Pur trattandosi di una riedizione, il nuovo Dune di Fanucci merita considerazione per via della realizzazione, che offre la chance di leggere un classico della narrativa sci-fi in una livrea accattivante.

Seppur di dimensioni generose, il Dune di Fanucci non è ingombrante, lo si maneggia comodamente, aspetto utile specialmente se vogliamo accompagnare alla lettura la consultazione immediata del glossario o della mappa di Arrakis posti al fondo del volume. Elementi che Fanucci inserisce sull’esempio dell’edizione originale, in cui la cura incredibile con cui Herbert aveva dato vita al suo universo venne condensata in questi companion, utili per comprendere alcuni passaggi particolarmente complessi. Non va dimenticato, infatti, che Herbert non si prese troppa libertà nel raccontare ogni dettaglio della sua umanità futura, preferendo concentrarsi sul presente dei suoi protagonisti.

Dune: una rivoluzione per la sci-fi letteraria

Inevitabile, se consideriamo come Herbert abbiamo focalizzato la propria narrativa sulla figura di Paul Atreides, personaggio messianico che proprio in virtù di questa sua profonda umanità non sembra assurgere al ruolo di imperatore inteso come dominatore spietato, ma mostrì bensì una sorta di sottomissione al ruolo, ne patisca quasi il ruolo e viva questa sua ascesa come un personale calvario, sensazione che viene rafforzata con la lettura de Il Messia di Dune e I Figli di Dune. Un’impronta narrativa precisa e sviluppata sino all’eccesso, che si intreccia alla definizione di un universo umano particolarmente preciso, in cui vengono valorizzati elementi spesso dimenticati, come ecologie e interazioni sociali.

Scelte comprensibili che hanno consentito al romanziere americano di dare vita a un’opera di sci-fi di carattere inconfondibile, ma che non può esimersi dal notare come questa narrazione in media res lasci scoperti alcuni passaggi fondamentali del passato dei protagonisti, esplorati anni dopo da Brian Herbert e Kevin J. Anderson nei loro cicli ambientati in Dune. Questa modalità narrativa di Frank Herbert avvolge il lettore, lo considera parte integrante di questo ecosistema umano, ma nell’imprimere questa sensazione di familiarità a volte lascia privi di riferimenti, che vengono lentamente desunti dai dialoghi e dalle nozioni offerte da Herbert. Una guida su termini e tradizioni, come quella presente al fondo del Dune di Fanucci, è un toccasana, specialmente quando si tratta di prendere confidenza con le dinamiche religiose che animano la galassia futura di Dune.

Rileggere Dune con questo bel volume di Fanucci non è solo un modo di scoprire un universo narrativo prima di andare in sala per gustarsi la visione di Villeneuve, ma vuol dire affrontare la fantascienza da una prospettiva differente, in cui i dogmi classici della sci-fi tradizionali hanno modo di aprirsi a una diversa interpretazione della narrazione fantascientifica. Avventurarsi con Paul Atreides e i suoi Fremen nelle sabbia dei deserti di Arrakis è più di una semplice lettura, è accettare di aprire la propria mente a nuovi stimoli e punti di vista.

Voto Recensione di Dune



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Cult della fantascienza

  • - La radice dell'immaginario sci-fi moderno

  • - Edizione di Fanucci ben realizzata

  • -

Contro

  • - Alcuni passaggi troppo cerebrali

Commento

Leggere Dune con questo bel volume di Fanucci non è solo un modo di scoprire un universo narrativo prima di andare in sala per gustarsi la visione di Villeneuve, ma vuol dire affrontare la fantascienza da una prospettiva differente, in cui i dogmi classici della sci-fi tradizionali hanno modo di aprirsi a una diversa interpretazione della narrazione fantascientifica. Avventurarsi con Paul Atreides e i suoi Fremen nelle sabbia dei deserti di Arrakis è più di una semplice lettura, è accettare di aprire la propria mente a nuovi stimoli e punti di vista.

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