Kevin Can F**k Himself: episodi 1-4, recensione in anteprima

Kevin Can F**k Himself mostra il lato spietato e oscuro che si cela dietro le gag delle sitcom.

Avatar di Lucia Lasorsa

a cura di Lucia Lasorsa

-Redattrice

In Kevin Can F**k Himself facciamo la conoscenza di Allison e Kevin, una coppia sposata ormai da quasi 10 anni. La loro storia fino a questo momento sembra che sia andata piuttosto bene, anche se fra alti e bassi. Quando però la coppia è in procinto di festeggiare proprio il suo 10° anniversario di matrimonio, nella mente di Allison, frustrata dal suo rapporto con Kevin, scatta qualcosa...

Kevin Can F**k Himself: una sitcom leggera e spassosa

Kevin Can F**k Himself è la classica sitcom a telecamera fissa ambientata nell'abitazione della coppia di protagonisti, all'interno della quale si muovono anche un paio di personaggi secondari che animano ulteriormente le divertenti scene di vita familiare. Protagonisti principali sono Kevin ed Allison McRoberts, coppia sposata alle soglie del suo decimo anniversario di matrimonio.

Kevin è il prototipo del protagonista della sitcom del genere: rude, rozzo, incolto, immaturo, non molto sveglio, egoista, egocentrico. Queste caratteristiche rendono il suo personaggio perfetto per una situation comedy basata proprio sulle tante idiozie di cui si rende artefice, non senza la costante complicità di suo padre Peter e del suo più caro amico, il vicino di casa Neil O'Connor; Neil è una sorta di versione potenziata di Kevin, ma in peggio: tutti i suoi difetti sono infatti ulteriormente amplificati in Neil, il che lo rende la spalla perfetta per le divertenti malefatte del nostro simpaticissimo Kevin.

In quanto sitcom, Kevin Can F**k Himself ha un tono molto leggero e spassoso, pensato proprio per strappare qualche sorriso e diverse risate di fronte alle situazioni innegabilmente surreali in cui si ficca di continuo l'imbranatissimo Kevin insieme a suo padre e al suo amico Neil.

A rendere il tutto ancor più straniante e divertente c'è anche un altro dettaglio, una caratterizzazione fondamentale per personaggi come Kevin e la sua combriccola: la consapevolezza di sé, del tutto assente in questi tre personaggi al punto da non rendersi conto della loro ingenua stupidità. Kevin è convinto di essere un vero genio: per esempio, nel quarto episodio, Live Free or Die, Kevin progetta una escape room i cui enigmi gli sembrano davvero senza alcuna soluzione, salvo essere banalmente scontati.

Un personaggio, quello di Kevin, a metà strada fra la frustrante compulsività dello Sheldon Cooper di The Big Bang Theory e l'idiozia di quello scherzo della natura del Settore 7G di Homer Simpson. E in questo senso Kevin Can F**k Himself si presenta come una sitcom non originalissima, anzi, piuttosto standardizzata e stereotipata: basti vedere la già citata camera fissa o le risate pre-registrate anche sulle battute che a malapena riescono a strappare un sorriso e i colori saturi.

Kevin Can F**k Himself: la spirale verso il basso di Allison

Kevin Can F**k Himself non è la classica sitcom a telecamera fissa ambientata nell'abitazione della coppia di protagonisti, ma una serie che esplora la mente, la psicologia, la frustrazione e la pazienza ormai al limite di una moglie insoddisfatta del proprio matrimonio, dal quale non vede alcuna via d'uscita; una serie che trasmette questi stati d'animo fin dalla scelta cromatica, decisamente poco saturata e con colori che vertono principalmente sulle tonalità fredde.

Dopo un decennio in cui suo marito Kevin la dà per scontata, facendo i suoi comodi non curandosi affatto di lei, delle sue esigenze e aspirazioni, la donna, stremata, inizia a pensare che forse esiste una soluzione ai suoi problemi. Una soluzione piuttosto drastica. Adesso che la sua pazienza è giunta al limite critico, sapete che c'è? C'è che Kevin può andare a farsi f***ere.

Allison si sente intrappolata in un matrimonio con un uomo, Kevin, che sta letteralmente prosciugando ogni singola goccia di vitalità in lei, lasciandola ogni giorno, ogni istante, sempre più frustrata, depressa, vuota, incompleta. A differenza di suo marito, la percezione che ha Allison di sé è lucida e spietata, ma i suoi cupissimi stati d'animo, sempre più preponderanti, contribuiscono a tenerla ingabbiata in una situazione che vede sempre di più come totalmente priva di vie d'scita semplici, come lasciare Kevin.

Anche se davanti ad amici e parenti ha sempre il sorriso sulle labbra e si finge divertita di fronte alle atroci trovate che architetta suo marito, Allison in realtà vive un disagio molto profondo con Kevin e il matrimonio con lui. A causa del suo malessere e della sua frustrazione, la giovane donna inizia anche lei a compiere gesti avventati, risultando a tratti violenta, ubriacandosi per poi dimenticare gran parte di ciò che ha detto e fatto nel lasso di tempo in cui era ubriaca e invischiandosi in situazioni che riportano alla mente Breaking Bad.

Le due anime di Kevin Can F**k Himself

Dai due paragrafi precedenti sembrerebbe quasi che stiamo parlando di due prodotti distinti. Ma non è affatto così. Per quanto Kevin Can F**k Himself si presenti come una sitcom, in realtà è una commedia nera. In ogni episodio vedrete alternarsi questi due registri, ma sarete sempre in grado di distinguerli, non solo per le caratteristiche molto diverse che li contraddistinguono, ma anche proprio dal punto di vista cromatico: la sitcom è caratterizzata da telecamera e ambientazione piuttosto statiche, colori caldi e ultrasaturati...

...mentre quando si vira verso la "commedia nera" vengono mostrate diverse location, spesso esterne all'abitazione dei McRoberts, la telecamera è dinamica e i colori sono freddi e decisamente desaturati:

Inizialmente Kevin Can F**k Himself si presenta proprio come una semplice e classica sitcom: sia il titolo che la trama di base infatti si ispirano (o comunque contengono alcuni riferimenti e allusioni) a Kevin Can Wait, situation comedy che vede come protagonista principale l'attore comico Kevin James. Tuttavia, il fatto che non si tratti proprio di una sitcom si può evincere già dal titolo, mostrato in ogni episodio sempre in modo diverso e accompagnato da un fischio che diviene sempre più acuto: è il suono con il quale spesso nella serie si identifica un momento di rottura nella mente di Allison.

https://youtu.be/oubiQsc9Hw8

Anche i registri usati sono molto diversi: nella sitcom il linguaggio è colloquiale e a tratti anche volgare, mentre nella "commedia nera" il linguaggio è più elaborato, come lo sono anche le tematiche, decisamente più diversificate.

Un altro dettaglio molto importante è che, almeno in questi primi 4 episodi della Stagione 1 di Kevin Can F**k Himself, gli uomini protagonisti, ovvero lo stesso Kevin, Neil e Peter, vengono mostrati unicamente nelle scene in stile sitcom, mai in quelle che riflettono invece la vera natura della serie, come a voler simboleggiare il fatto che questi uomini non abbiano altre sfaccettature oltre a quelle mostrate nella sitcom: sono davvero così stupidi, fine. Non c'è altro.

Le donne, Allison e la vicina di casa e sorella di Neil, Patty, sono invece le grandi protagoniste di Kevin Can F**k Himself . Sono loro a fare buon viso a cattivo gioco, fingendo di digerire azioni e situazioni assurde ascrivibili agli uomini della sitcom, e sono sempre loro a dimostrarsi personaggi ricchi, profondi, sfaccettati e complessi.

Perché gli uomini sono dipinti come totali deficienti mentre le donne sono il vero fulcro della narrazione? Perché Kevin Can F**k Himself è una serie femminista? No. Il motivo è che Kevin Can F**k Himself è una serie originale come poche, qualcosa che sembrerebbe quasi impossibile nel 2021 e che ci propone un punto di vista molto originale sulle situation comedy, mostrandoci ciò che non si vede: il lato oscuro, ovvero ciò che succede quando la telecamera stacca dalla scena divertente di turno.

Se i veri protagonisti di molte situation comedy "familiari" classiche americane moderne sono soprattutto gli uomini, mentre le donne sono relegate a ruoli comprimari privi di spessore al punto da poter essere eliminate dopo solo una stagione, come avviene in Kevin Can Wait, qui i ruoli semplicemente sono ribaltati.

Kevin Can F**k Himself esplora proprio il ruolo delle donne nelle sitcom e ci mostra il "dietro le quinte" delle sitcom, ciò che accade in quei momenti che gli spettatori non hanno mai potuto vedere, cosa c'è davvero dietro le nostre risate: frustrazione, dolore, incomprensione, smarrimento.

La prima stagione, composta da un totale di 8 episodi, di Kevin Can F**k Himself sarà disponibile per la visione in streaming in esclusiva su Amazon Prime Video dal 27 agosto. Se amate le sitcom che esplorano anche il lato oscuro dei loro protagonisti, allora di certo apprezzerete anche i Simpson: in questa pagina su Amazon potete trovare tantissimi gadget a tema!