Lilli e il Vagabondo: recensione del live action Disney+

Il film live action Lilli e il Vagabondo, rivisitazione del classico animato Disney del 1955, sarà su Disney+ dal 24 marzo. Ecco la nostra recensione.

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a cura di Mabelle Sasso

Tra i vari contenuti originali che saranno disponibili a partire dal 24 marzo 2020, data del lancio italiano della piattaforma Disney+, troverete anche il film live action Lilli e il Vagabondo, rivisitazione del 2019 del classico animato Disney del 1955.

Abbiamo visto in anteprima l’edizione in lingua originale di questo film Disney+ Original, di seguito potrete leggere la nostra recensione. Nonostante la trama di questo film sia nota, il nostro riassunto conterrà alcuni spoiler, quindi se non avete mai visto prima questo film e temete gli spoiler non proseguite.

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Lilli e il Vagabondo: la trama

Lilli (Lady), un adorabile cucciolo di cocker spaniel, diventa il cane di casa di Tesoro (Darling) e Gianni Caro (Jim Dear), una coppia borghese del sud degli Stati Uniti. In breve la cagnolina diviene il centro delle vite dei due proprietari, che la ricoprono di attenzioni e la abituano ad ogni genere di agio. A condividere momenti di spensieratezza della cagnolina ci saranno anche i quattrozampe vicini di casa: il segugio Fido (Trusty) e la Scottish Terrier Wisky (Jacqueline, detta Jock).

Ben presto però la vita di Lilli inizierà a cambiare perché la coppia, a breve, darà alla luce un bambino e inizialmente Lilli non comprenderà come mai i suoi umani sembrano comportarsi in modo così distante. A rivelarle il cambiamento in atto nella vita del nucleo familiare sarà Biagio il Vagabondo, un cane randagio braccato dall’accalappiacani, che la metterà in guardia dicendole che nel momento in cui arriverà un bambino, il cane verrà allontanato da casa.

Inizialmente Lilli non crederà alle parole del randagio, ma con l’arrivo della piccola Lulu, Tesoro e Gianni Caro decideranno di partire per una piccola vacanza, portando con loro la bambina ma lasciando a casa Lilli. La cocker si ritroverà a casa da sola in compagnia della Zia Sarah e dei suoi due gatti, che inizieranno a distruggere il soggiorno della casa.

Spaventata dall’evolversi degli eventi (la Zia Sarah le imporrà la museruola) Lilli fuggirà e sarà aiutata dal Vagabondo, che si offrirà di condurla fino a casa, non prima di aver condiviso il celebre piatto di spaghetti.Nel tragitto verso casa i due cani si imbatteranno nell’accalappiacani, che riuscirà a catturare Lilli, portandola al canile. Fortunatamente la sua detenzione durerà soltanto una notte e Lilli riuscirà a riunirsi alla famiglia. L’accalappiacani deciderà però di non darsi per vinto e si ripresenterà a casa di Tesoro e Gianni Caro, perché convinto che il randagio si ripresenterà per via del legame stretto con la cagnolina.

Nel frattempo Lilli si accorgerà che il ratto che da tempo si aggira per la casa sta per introdursi nella camera della piccola Lulu, ma quando Gianni Caro vedrà la cagnolina così agitata deciderà di metterla in castigo. Biagio riuscirà ad arrivare in soccorso di Lilli, precipitandosi nella stanza della bambina uccidendo così il ratto.

Purtroppo in seguito alla lotta il cane sarà portato via dall’accalappiacani, ma la caparbietà di Lilli farà capire ai suoi padroni che il cane non stava aggredendo Lulu, bensì la stava proteggendo. Resisi conto del coraggio del cane randagio la famiglia deciderà di adottarlo.

La rivisitazione di un classico animato

La rivisitazione Disney+ di questo classico rimarrà grosso modo fedele allo spirito originale del film di animazione, tuttavia apparirà palese fin da subito la necessità di Disney di voler fare ammenda nei confronti degli aspetti del cartone animato che negli anni hanno sollevato più di una controversia, a partire dalla scelta di non utilizzare gatti siamesi per il ruolo dei perfidi Si e Am.

Nel live action i due felini sono presenti, ma la loro caratterizzazione non è legata ad alcun stereotipo razziale, a partire dalla razza dei gatti (sono infatti due Devon Rex), fino alle motivazioni e alla canzone che sottolinea le ragioni del loro comportamento (non apprezzano l’arredamento del soggiorno della casa di Lilli).

Ma il cambiamento degli intriganti felini non è l’unico ad avvenire nel film, anche lo scottish terrier Wisky è stato oggetto di una riscrittura che ne sovverte il genere ed i manierismi.

Uno dei cambiamenti più azzeccati di questa rivisitazione coinvolge invece la figura di Biagio. Il protagonista maschile non solo sarà approfondito, grazie all'introduzione della sua storia personale, ma in questa iterazione questi non farà mai riferimento al suo nome. Nel film questa scelta ci viene esposta dal Vagabondo che racconta a Lilli di non avere un nome e che non ne ha bisogno perché così può essere chi vuole.

Per quel che riguarda invece gli umani, nel classico animato sono una presenza marginale il cui volto non viene mai mostrato, mentre in questo adattamento il loro ruolo e presenza è più centrale e non si lascia andare ad alcuni cattivi comportamenti mostrati nel lungometraggio animato.

Animali reali e utilizzo della CG fotorealistica

Dopo film live action recenti come Il Libro della Giungla e il Re Leone, Disney è ormai diventata sinonimo di maestria nel riprodurre digitalmente animali fotorealistici. In questo film la tecnologia digitale è stata utilizzata solo in parte, infatti per i ruoli dei protagonisti sono stati scelti due cani veri, selezionati durante un casting speciale. Il ruolo di Lilli è stato interpretato da Rose, un american cocker spaniel, mentre per Biagio il ruolo è stato assegnato a Monte, un meticcio schnauzer-pastore.

Gli amanti dei cani saranno così deliziati dalla bravura di questi due attori a quattro zampe, che per tutto il film saranno impegnati a ricreare le gesta delle loro controparti animate. In particolare la ricostruzione dell’amatissima scena “Bella Notte”, con l’iconico piatto di spaghetti con le polpette, farà luccicare gli occhi di tutti gli appassionati Disney.

Nonostante la bravura degli interpreti canini il film non è scevro di difetti tecnici, dovuti all’animazione delle teste degli animali. In più di un momento si ha la sensazione che alcuni dei movimenti siano strani e non del tutto coesi con il corpo dell’animale, mentre gli occhi, ingranditi per conferire una maggiore espressività ai cani, generano di tanto in tanto sensazioni riconducibili al fenomeno della uncanny valley.

Conclusioni

Il live action di Lilli e il Vagabondo è una piacevole rivisitazione del classico animato del 1955 in cui sarà impossibile non rimanere colpiti dalla bravura dei protagonisti canini, impegnati a replicare le iconiche gesta delle loro controparti animate.

Nel complesso questo remake, nonostante alcuni problemi tecnici, svolge il compito di film di intrattenimento per famiglie attenendosi al registro di comunicazione disneyana, avendo però premura di fare ammenda sugli aspetti storici più controversi legati ai problemi di rappresentazione di genere e stereotipi razziali.

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