Natura Viva in crisi a causa dell'emergenza Coronavirus: animali a rischio

Il parco Natura Viva si trova in gravi difficoltà a seguito del Coronavirus. È stata avviata una raccolta fondi a sostegno degli animali

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a cura di Giuseppe Genova

L'emergenza Covid-19 sta cambiando momentaneamente ma radicalmente la vita di tutti. Per quanto riguarda il settore dei parchi, questi in Italia restano ovviamente tutti chiusi, ed alcuni lo resteranno anche dopo il 3 Aprile - attuale termine delle disposizioni in vigore-. La maggior parte delle strutture avranno certamente una perdita economica importante, dovuta ad un calo di presenze e fatturato che potrebbe non limitarsi soltanto alla prima parte dell'anno, ma ci sono strutture che non possono proprio permettersi una chiusura: i parchi faunistici. Uno dei più grandi d'Italia è il parco Natura Viva, a Bussolengo, distante pochi chilometri dai famosi Gardaland e Movieland.

Prima delle ultime disposizioni il parco Natura Viva è rimasto operativo soltanto in minima parte, consentendo la fruizione del solo safari in auto. Ciò ha garantito introiti minimi ma fondamentali. Adesso che tutto il complesso è chiuso e gli incassi si sono azzerati, il parco si trova in grosse difficoltà.

Attualmente sono ospitati 1200 animali appartenenti a 250 specie diverse, diligentemente accuditi dai guardiani dello zoo e dai veterinari, il cui lavoro non può fermarsi. Contestualmente il parco deve comunque sostenere importanti spese per l'acquisto del cibo. Le spese giornaliere toccano i € 14.000 al giorno. In questo momento, provenendo dal periodo invernale, in cui gli incassi sono molto minori di quello estivo, il parco si ritrova in seria difficoltà nel fronteggiare queste spese.  Natura Viva tramite la Fondazione A.R.C.A. Onlus (Animal Research and Conservation in Action) ha immediatamente lanciato una campagna di raccolta fondi per far fronte a quest'emergenza nell'emergenza.

Si tratta di una situazione di massima criticità che mai avevamo dovuto affrontare in più di mezzo secolo - prosegue Avesani Zaborra - e che ci mette in seria allerta. Siamo una struttura che sfiora costi per 14mila euro al giorno e certo non potevamo prevedere che, usciti da un inverno come questo, ci si ritrovi oggi con il Parco ancora chiuso senza la nostra unica forza, ovvero i nostri abbonati, i nostri visitatori e il pubblico che ci segue

Questo parco è da oltre cinquant'anni un punto di riferimento nazionale per quanto riguarda la tutela della biodiversità. Al suo interno e con la sua collaborazione sono state effettuate 37 pubblicazioni scientifiche, 6 progetti di reintroduzione in natura di esemplari nati al parco e 25 progetti di conservazione delle specie minacciate.

Chiunque volesse sapere di più sulle attività di questa struttura ed eventualmente contribuire, può consultare la pagina dedicata sul sito ufficiale al seguente link.