Snowpiercer: Estinzione Vol. 1, la recensione

Snowpiercer: Estinzione è il prequel del film e della serie tv. Ecco a voi la recensione del primo Volume 1 della miniserie.

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a cura di Giovanni Arestia

Arriva domani, 25 gennaio 2022, su Netflix la terza stagione della serie televisiva Snowpiercer ideata da Graeme Manson e basata sui graphic novel pubblicati sul territorio francofono dal 1982 con l'opera Le Transperceneige, fumetto post apocalittico creato dagli autori belgi Jacques Lob e Jean-Marc Rochette. In realtà non è la prima volta che i graphic novel vengono trasposti in versione televisiva e cinematografica: nel 2013 fu realizzato un film diretto da Bong Joon-ho, il noto regista del pluripremiato Parasite, che vedeva la partecipazione nel cast di Chris Evans. Quest'oggi, invece, vi parliamo proprio del fumetto da cui tutto ebbe inizio, nonché Snowpiercer: Estinzione Vol. 1 di Matz (testi) e Jean-Marc Rochette (disegni) che arriva per la prima volta in italiano grazie ad Editoriale Cosmo.

Snowpiercer: Estinzione Vol. 1 - Tutti i nodi vengono al pettine

La storia del primo volume di Snowpiercer: Estinzione vi sarà subito familiare qualora abbiate già visto il film di Bong Joon-ho o stiate seguendo le avventure della serie Netflix. Osserviamo, infatti, come la natura non riesca più a seguire i rapidi e deleteri ritmi che l'uomo ha deciso di imporre al pianeta Terra. Dopo aver sfruttato quest'ultimo all'inverosimile per ogni interesse che va dall'agricoltura e l'allevamento di massa per soddisfare il consumismo sfrenato, all'inquinamento in ogni sua forma per progredire tecnologicamente ed economicamente e dal bracconaggio alla corruzione per oscuri interessi, mancavano solo degli esperimenti falliti per fermare il riscaldamento globale che hanno portato la Terra nella morsa della glaciazione e alcuni interessi religiosi.

Il primo volume di Snowpiercer Estinzione è un prequel del disastro ecologico e si concentra sui vari personaggi che decidono di vivere a bordo di un treno gigantesco in continuo movimento circolare intorno al globo. All'interno della storia facciamo subito la conoscenza dei Wrath, ovvero un gruppo di ecoterroristi celebri per compiere atti criminali anche efferati nei confronti di individui e società che secondo loro si sono macchiati di ecoreati, Zheng, un filantropo e magnate cinese che pensa che la Terra stia per raggiungere l'apice della sopportazione fisica e che solo alcuni uomini possano salvarsi dall'imminente catastrofe, degli Apocalypster che sono un gruppo di terroristi che vogliono arrivare all'estinzione dell'umanità e di varie persone tra cui spiccano Valentina, Dominic e Jerry che, facenti parte di diversi gruppi con interessi differenti, ma con un unico obiettivo finali, cercano di avviare delle trattative sul da farsi e prendono conoscenza del treno progettato proprio da Zheng.

Quest'ultimo è composto da 1001 carrozze contenenti campioni di DNA e profili genetici di piante e animali del mondo, archivi di musica, letteratura, documenti storici e invenzioni dell'umanità, sezioni agricole e persino una lussuosa piscina come fosse un novello Leonardo Da Vinci. Tutto viene a crollare quando, dopo che le due forze terroristiche tentano di unirsi, il leader dei Wrath Jerry viene assassinato per il bene più grande. A questo punto viene eseguito un sanguinoso sacrificio uccidendo Valentina che lavora segretamente per il signor Zheng. A questo punto viene avviata la prima fase della distruzione del mondo: viene causato un crollo nucleare mondiale e mentre lo Snowpiercer è in partenza, vengono rilasciati dei palloncini meteorologici pronti a congelare ogni cosa.

Questo è quindi l'incipit del primo volume di Snowpiercer Estinzione, nonché il prequel ufficiale di Snowpiercer suddiviso in Italia in tre volumi da Editoriale Cosmo. La storia narrata è importante per comprendere meglio come e quando tutto ha avuto inizio e soprattutto perché e in che modo i sopravvissuti al disastro ecologico si sono trovati all'interno dello Snowpiercer, il gigantesco treno che compie un giro perpetuo intorno alla Terra. All'interno del quale, inoltre, iniziamo a scorgere i primi problemi sociali dovuti ad una costante lotta di classe presente anche nei numerosi vagoni del treno. In questo prequel, pertanto, è narrato e descritto minuziosamente ciò che finora non era mai stato narrato nell'opera originale. Nel classico capolavoro post-apocalittico creato da Jacques Lob, Benjamin Legrand e Jean-Marc Rochette non si fa alcuna menzione, se non in maniera appena abbozzata, dei motivi per cui la Terra si fosse trasformata in una landa desolata cosparsa unicamente di ghiaccio. In questo modo il lettore poteva semplicemente immaginare cosa potesse essere accaduto lasciando quell'alone di mistero che ha reso celebre sia il graphic novel che l'opera cinematografica. In Estinzione, invece, gli autori decidono di raccontarci minuziosamente ogni aspetto che ha preceduto la catastrofe, lasciando comunque aperte alcune strade narrative che sicuramente verranno chiuse nei prossimi volumi della miniserie.

Lo stile artistico in contrapposizione alla narrazione

Siamo quindi dinnanzi ad un'opera che risponde ai numerosi interrogativi, ma che in qualche modo rompe del tutto l'alone di mistero che aleggiava attorno al nome di Snowpiercer. Certamente questa scelta farà felici tutti gli appassionati del franchise che finalmente, dopo svariati anni e innumerevoli dubbi, riescono ad avere una situazione abbastanza chiara e limpida fatta di complotti, intrecci politici, sociali ed economici e folli terroristi che per perseguire un nobile intento, decidono di avviare indicibili azioni criminali.

Per far ciò gli autori utilizzano due scelte narrative opposte l'una dall'altra: introducono dei personaggi ben caratterizzati psicologicamente, ma al contempo si soffermano sull'aspetto sociale, economico e politico degli eventi. Questo miscuglio non è sempre funzionante perché il lettore si trova sbalzato in varie situazioni confuse che spesso si svolgono anche in archi temporali totalmente differenti. Ora assistiamo ad un evento nell'Africa Subsahariana, dopo a Londra, poi nella Foresta Amazzonica e infine sullo Snowpiercer. Nel contempo si inseriscono tasselli di un Messico del XV secolo o di un dibattito in auditorium di Zheng. Insomma, ogni cosa è utile a comprendere l'aspetto sociale e politico di ciò che sta per accadere, ma questo toglie anche spazio ai veri protagonisti del volume che essendo molto variegati risultano fino alla fine poco delineati nel contesto.

Per quanto riguarda l'aspetto artistico non possiamo non notare la presenza di un nuovo nome e di un nome storico della miniserie. Il primo è Matz che si è occupato dei testi, mentre ai disegni troviamo il celebre Jean-Marc Rochette. I testi, nell'edizione italiana, sono stati tradotti dall'abile Luca Ferretti che è riuscito a mantenere l'enfasi e la crudezza dei dialoghi originali, ma è giusto soffermarsi sull'iconico Rochette che mantiene vivo e forte il suo tratto distintivo anche grazie alla collaborazione con il colorista José Villarrubia. Grazie soprattutto a quest'ultimo, il tratto sporco, marcato e dettagliato dei disegni prendono immediatamente vita con colori accesi che riescono a svolgere egregiamente ciò che la narrazione spesso non fa: delineare i luoghi, i personaggi e soprattutto la linea temporale e il contesto.

Grazie all'uso sapiente della dicotomia colori caldi e colori freddi e della tecnica del chiaroscuro, riusciamo a comprendere con esattezza dove ci troviamo, quando e perché. Inoltre proprio questo netto contrasto ci permette di distinguere marcatamente le situazioni più dolci e tranquille, da quelle più concise e importanti. In particolare spiccano due tavole dove ciò è più evidente: in una scena osserviamo uno sciamano messicano mentre svolge un sacrificio verso gli dei accusati di averli abbandonati, in quella subita dopo possiamo vedere un documentario divulgato proprio da Zheng. I colori del primo evento sono variopinti e psichedelici per rafforzare il concetto astrale della scena, nel secondo caso i colori sono tendenti al giallo e all'avano per dare un tocco di professionalità retrò.

Il punto di vista editoriale

Infine, piccolo cenno alla componente editoriale. Al termine della storia possiamo trovare degli interessanti extra come ad esempio la postfazione del 2014 di Transperceneige ad opera di Jean-Pierre Dionnet, la copertina della rivista francese "A Suivre" numero 58 del novembre 1982, un editoriale di Jean-Paul Mougin presente nel numero 57 della rivista A Suivre e la copertina dell'edizione integrale deluxe di Snowpiercer edita sempre da Cosmo Grapich Novel.

Conclusioni

Snowpiercer: Estinzione Vol. 1 è un breve punto d'inizio per quello che è il prequel ufficiale del famoso franchise post-apocalittico. Il fatto che risponda a molte domande, toglie l'alone di mistero che rafforzava la storia originale e la confusione narrativa potrebbe far storcere il naso ai puristi della linearità, ma la riconferma di Jean-Marc Rochette ai disegni e José Villarrubia ai colori da sola vale il costo del volume. Il lettore si perde letteralmente all'interno di un mondo tanto malvagio e corrotto, quanto dettagliato e ben colorato. Non ci resta quindi che attendere gli altri due volumi sperando che almeno in quelli potremo scoprire qualcosa in più sui protagonisti della storia e non solo sull'ambientazione.