The Unforgivable: la lunga strada della redenzione

The Unforgivable, il nuovo film Netflix Originals, racconta un dramma struggente affidandolo a una maestosa Sandra Bullock.

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a cura di Manuel Enrico

Non è la prima volta che il mondo del cinema americano attinge dal Vecchio Continente per adattare un concept narrativo alla propria dimensione sociale. Dal remake delle trasposizini dei romanzi di Stig Larson alla commedia agrodolce Quasi amici, senza dimenticare la sit-com cult The Office, questa tendenza fornisce sempre materiale agli sceneggiatori statunitensi, una consuetudine che ora trova nuova forma con The Unforgivable, intenso film con protagonista una magistrale Sandra Bullock. Produzione Netflix Original, The Unforgivable adatta in film la serie britannica Unforgiven, prendendone i tratti essenziali e rendendoli strumenti per trasformare questo dramma umano in un’analisi sociale.

Temi come condizioni delle carceri e riabilitazione sono universali, ma negli States sono due leve emotive che hanno spesso ispirato registi animati da un impegno sociale, che ci hanno regalato storie come Brubaker. In The Unforgivable si vuole rendere la protagonista incarnazione di queste piaghe sociali, cercando di mostrarne le conseguenze e le ferite dell'anima, non dimenticando l’indelebile stigma sociale che accompagna gli ex carcerati, visti come degli imperdonabili, degli unforgivable.

The Unforgivable: Sandra Bullock protagonista di una storia drammatica

È quanto accade a Ruth Slater (Sandra Bullock). Condannata al carcere per aver ucciso un poliziotto nel tentativo di difendere la sorella minore Kate, Ruth cresce all’interno delle prigioni americane, vent’anni in cui l’adolescente diviene donna, a contatto con ogni forma di criminalità, in un ambiente tutt’altro che ideale. A mantenere una parvenza di speranza, è la sicurezza che ad attendere Ruth fuori dal carcere ci sarà Kate, la sorellina a cui la donna scrive centinaia di lettere, che non ottengono mai risposta. Ottenuta la scarcerazione per buona condotta, Ruth scopre che Kate era stata data in adozione a una famiglia che ha scelto di recidere ogni contatto con la vita precedente della bambina.

Una decisione presa per tutelare la bambina, ora cresciuta e protetta dai suoi genitori adottivi, spaventati dalla notifica di scarcerazione di Ruth. Un rilascio che colpisce duramente anche i due figli del poliziotto ucciso da Ruth, che vivono questa libertà come un torto alla memoria del padre e un insulto alla vita che hanno vissuto dopo la perdita del genitore. Una famiglia devastata, con due figli costretti a raccogliere i cocci di un’esistenza interrotta, con una madre alcolizzata e la perdita della casa paterna. I due ragazzi rappresentano l'altra faccia della medaglia della tragedia, il convivere con la perdita e l'accettazione, evitando la facile tentazione della vendetta.

Ruth non intende rinunciare a sua sorella, iniziando una ricerca in cui sarà supportata da un avvocato, John (Vincent d’Onofrio), attuale inquilino della sua vecchia casa, che prenderà a cuore la sua causa. Uomo dal cuore d’oro, avvocato con un’etica ferrea, John sceglie di aiutare Ruth, nonostante la reticenza della moglie Liz, interpretata con da una sempre strepitose Viola Davis.

The Unforgivable è una storia graffiante e acida, che scava nell’anima di Ruth rendendola una figura viva e appassionante. La ricerca della donna di una nuova occasione sembra contrastare con un mondo che vuole impedirle di dimenticare il suo passato, la tragedia che le ha segnato l’animo. Il reato commesso è frutto di una disperazione che emerge nei flashback disseminati nel film, inseriti al momento giusto per dare ulteriore spessore emotivo a questa storia tragica. Sottilmente, la storia lascia intendere come gran parte del danno subito da Ruth sia stato il suo periodo detentivo, aggravato da un’esistenza da donna libera che viene scandito dalle visite dell’agente di custodia e da un ambiente sociale fatto da tossicomani ed ex galeotti.

Una storia graffiante e struggente

L’unica scintilla di normalità sembra la vicinanza di un collega, interpretato da un delicato Jon Bernthal. Nel loro rapporto si intravede l’unico elemento di umanità, fatta di imbarazzanti piccoli gesti e di un sincero interesse per questa donna ferita. Bernthal e la Bullock hanno un’alchimia ottima, il timore di aprirsi di Ruth trova nella gentilezza dell’uomo una sintonia quasi poetica. Merito, in gran parte, della recitazione magnifica della Bullock, capace di dare vita a una donna complessa, fulcro emotivo dell’intera pellicola. Espressività misurata ma mai piatta, con movenze rigide che trasmettono la sua chiusura verso il mondo, un timore di aprirsi per non dover affrontare il rifiuto.

Nora Fingscheidt , regista di The Unforgivable, premia la recitazione della Bullock e dei suoi colleghi, con riprese che valorizzano la loro intensità. Supportata da una fotografia fredda, la sensibilità della regista ci guida in scene dal forte contenuto emotivo, studiate per mostrare una grammatica narrativa in cui ogni gesto, ogni elemento contribuisce ad arricchire questo dramma umano. L’emotività dei personaggi viene resa tecnicamente con riprese effettuate con la camera a mano, che specialmente nei momenti più intensi arricchisce di intensità le scene, in cui emerge una predilezione per il primo piano, che incornicia visi stanchi e disperati, volti a trasmettere i drammi interiori di questi personaggi. Eccezionale il lavoro della Fingscheidt nel cogliere la dissonanza di Ruth con il mondo, ritraendone la difficoltà a reinserirsi nel mondo, accompagnandola con il rumore di un mondo che sembra volerla schiacciare, reso con efficacia da un sonoro penetrante nel momento del disagio, quanto avvolgente e struggente negli istanti più catartici.

Al netto delle suggestioni narrative, dal forte contenuto sociale, The Unforgivable può contare solamente sulle ottime performance del proprio cast? La sceneggiatura firmata da un team creativo cui appartiene anche Peter Craig, atteso al cinema prossimamente con The Batman, mostra maggior ompattezza nella prima parte, in cui le premesse della storia sono inserite con delicatezza e nei giusti tempi. Una solidità cui si perdonano alcuni momenti meno riusciti, necessari per dare maggior spessore alle pressioni emotive dei personaggi, ma che impedisce alla sceneggiatura di brillare per felici intuizioni o colpi di scena, preferendo concentrarsi sulla resa emotivi di queste anime spezzate, affidandosi alla recitazione encomiabile di un cast di altro profilo.

The Unforgivable ha la fortuna di poggiare sulle solide spalle di Sandra Bullock, che mostra una maturità recitativa sopraffina, vera forza della nuova proposta di Netflix, drammatica, cruda e reale, che si concede un guizzo finale che lascia lo spettatore con la sensazione che finalmente la drammatica esistenza di Ruth Slater possa avere trovato una redenzione a lungo attesa.