GeForce RTX 3060, il blocco di NVIDIA fermerà davvero i miner?

Il blocco di NVIDIA applicato alla GeForce RTX 3060, stando ad alcuni test, non è servito per rendere il prodotto meno appetibile ai miner.

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a cura di Antonello Buzzi

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Qualche giorno fa, NVIDIA aveva annunciato che, tramite un connubio tra driver e BIOS, la scheda grafica GeForce RTX 3060 avrebbe limitato la potenza di hashing in presenza dell’esecuzione di algoritmi per il mining di Ethereum. Questa affermazione, tuttavia, lasciava spazio alla naturale domanda: la potenza sarà limitata anche per altre criptovalute? A quanto pare no, come individuato dallo youtuber CryptoLeo, il quale ha messo alla prova un’esemplare della scheda con monete come Octopus, Cortex ed altre ancora. I risultati sono stati molto interessanti: con le prime due la GPU è ancora in grado di generare circa 6,5 dollari di profitto al giorno, il che basta e avanza per attirare le attenzioni dei miner.

Ovviamente non si tratta di monete popolari come Ethereum a causa della redditività complessiva inferiore, quindi ha senso che NVIDIA abbia preso di mira il mining di Ethereum con il suo limitatore di hashing. Ad ogni modo, viene da chiedersi se tutta questa faccenda serva all’azienda solo per mettersi in buona luce davanti agli occhi dei videogiocatori, soprattutto data la scarsa quantità di schede basate su architettura Ampere disponibili sin dal loro lancio. La risposta non è affatto scontata, dato che creare un algoritmo di limitazione generale per quando viene rilevato un comportamento di cripto-mining è più difficile di quanto si possa pensare. Infatti, è difficile distinguere tra il mining di monete e altri carichi di lavoro GPU non riconducibili all’ambito gaming che potrebbero sembrare mining, come l'apprendimento automatico, la crittografia o l’esecuzione di operazioni grafiche.

Di conseguenza, se il protocollo Ethereum dovesse cambiare anche leggermente, ad esempio, con l'aggiornamento a Ethereum 2.0 per il nuovo modello Proof-of-Stake, probabilmente l'intero limitatore per il mining cesserebbe di essere utile. Ma per quello dovremo attendere ancora un po’ quindi il problema principale, per ora, rimangono le altre monete potenzialmente redditizie ed il rischio che qualcuno trovi una soluzione al problema tramite modifiche ai driver e/o BIOS. Ricordiamo che il debutto sul mercato della GeForce RTX 3060 è atteso per il prossimo 25 febbraio al prezzo consigliato di 339 euro, ma sembra che sarà praticamente impossibile acquistarla a quella cifra.

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