Il processore europeo prende forma, i piani sono nelle mani della Commissione Europea

Il progetto di un microprocessore europeo ad alte prestazioni e basso consumo compie un nuovo passo avanti. L'EPI ha fornito alla Commissione Europea i primi dettagli tecnici.

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a cura di Manolo De Agostini

Primi passi concreti per il microprocessore ad alte prestazioni “made in Europe”, di cui avevamo già scritto lo scorso anno. La European Processor Initiative (EPI) ha fornito alla Commissione Europea le prime informazioni tecniche sulle architetture alla base del progetto. Un piano che coinvolge il segmento HPC (High Performance Computing), i datacenter e l'automotive.

Tre settori e non uno, in modo da espandere l’impatto dell’iniziativa per renderla economicamente sostenibile. “Un obiettivo specifico per il settore automotive è sviluppare processori custom in grado di incontrare le necessità prestazionali delle auto autonome. EPI ha intenzione di creare due generazioni di processori, con altre a seguire, per rispondere ai requisiti specifici di un particolare segmento di mercato”.

L’iniziativa EPI, portata avanti da 26 partner di 10 paesi europei diversi (in Italia sono coinvolte l’Università di Bologna, quella di Pisa, Cineca ed E4 Computer Engineering), si basa sull’uso di architetture RISC-V, ARM e specializzate, con l’obiettivo di realizzare sistemi pre-exascale nel 2021 e una versione aggiornata exascale tra il 2022 e il 2023.

L’obiettivo del consorzio EPI è quello di portare sul mercato un microprocessore a basso consumo e assicurarsi che “le competenze chiave rimangano in Europa”. Il programma Horizon 2020 dell’UE finanzierà questo progetto per tre anni tramite uno speciale Framework Partnership Agreement che durerà fino al novembre 2021.

“La European Processor Initiative fornirà tecnologie chiave a un nuovo piano strategico europeo in ambito HPC per un ecosistema dei dati e di calcolo ad alte prestazioni indipendente e innovativo”, ha affermato Jean-Marc Denis, presidente del consiglio di amministrazione di EPI.

“Le famiglie di processori EPI ad alte prestazioni ed efficienza includeranno le più avanzate soluzioni acceleratrici e di calcolo generale per fornire capacità di calcolo senza precedenti, permettendo ai ricercatori europei di istituti e settore industriale di affrontare le sfide globali in modo più efficiente”.

“L’accelerazione è cruciale per continuare a migliorare le prestazioni riducendo al contempo i consumi. Con EPI il primo acceleratore sarà basato su tecnologia RISC-V per fornire due acceleratori unici destinati ad HPC e IA, dato che i futuri supercomputer saranno principalmente eterogenei".

"Il secondo acceleratore, basato sulla proprietà intellettuale Kalray, guiderà il percorso verso il calcolo deterministico in ambito automotive. Entrambe offrono una soluzione europea alle necessità di calcolo future convergenti”, ha affermato il professore Mateo Valero, direttore del Barcelona Supercomputing Center.

Il progetto, oltre alla partner hardware, richiederà lavoro anche sul software di sistema e runtime (OS, middleware, developers kit, compilatori, librerie, ecc.) e applicazioni finali HPC.