Intel apre le sue fonderie al mondo, date il benvenuto a IFS!

Il nuovo CEO dell'azienda di Santa Clara ha annunciato ufficialmente la nascita di IFS (Intel Foundry Services).

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

In un periodo in cui la carenza di capacità produttiva di chip sta impattando fortemente il mercato dell'elettronica (ma non solo), Intel ha preso la storica decisione di mettere a disposizione di clienti esterni la propria esperienza e le sue fonderie. Il nuovo CEO dell'azienda di Santa Clara ha annunciato ufficialmente la nascita di IFS (Intel Foundry Services).

Con una mossa forse inaspettata e che sicuramente farà felici gli azionisti dell'azienda, Intel ha deciso di entrare ufficialmente nel mercato della produzione di wafer per aziende esterne. Ad annunciare la nascita di Intel Foundry Services è stato il nuovo CEO dell'azienda, Pat Gelsinger.

Questa divisione del brand si occuperà di operare in maniera non dissimile dai principali concorrenti sul mercato, TSMC e Samsung Foundry. IFS produrrà chip per clienti esterni all'azienda mettendo a disposizione le più avanzate tecnologie di produzione di cui Intel è proprietaria.

L'azienda punta a diventare un nuovo punto di riferimento per quanto riguarda i servizi di fonderia per i clienti americani ed europei, con un occhio di riguardo alle imprese e agli appaltatori governativi che hanno bisogno di una produzione sicura di semiconduttori sul suolo americano.

Intel investirà infatti ben 20 miliardi di dollari nello stato americano dell'Arizona per l'apertura di due nuove fabbriche produttrici di semiconduttori.

IFS sarà guidata dal veterano dell'industria dei semiconduttori, il dottor Randhir Thakur, che riferirà direttamente a Pat Gelsinger. L'investimento di 20 miliardi di dollari in Arizona, secondo Intel, genererà oltre 3.000 posti di lavoro altamente qualificati, oltre 3.000 posti di lavoro nella costruzione e circa 15.000 posti di lavoro locali a lungo termine.

Ci vorranno alcuni anni prima che le nuove fonderie vengano costruite ed entrino a regime, quindi non aspettatevi che questo annuncio risolva miracolosamente la grave carestia di semiconduttori attualmente in corso. Ad ogni modo si tratta di una scelta quanto mai azzeccata in quanto la domanda di chip nel prossimo futuro potrà sicuramente solo che salire vista la presenza sempre più predominante dell'elettronica nelle nostre vite.

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