Oracle paga care le CPU Itanium: 3 miliardi di danni a HP

Oracle smise di sviluppare e mantenere il software per i server di HP con CPU Itanium. HP la denunciò: a distanza di 5 anni, la salata sentenza sui danni.

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a cura di Manolo De Agostini

Oracle dovrà pagare 3 miliardi di dollari di danni a Hewlett-Packard Enterprise. La vicenda affonda le radici nel 2011, quando Oracle decise di non sviluppare e mantenere più software per i server basati su microprocessori Intel Itanium di HP.

Oracle prese questa decisione asserendo che Intel aveva ormai reso chiaro che non avrebbe più realizzato processori Itanium per concentrarsi sui chip x86. HP, tuttavia, sosteneva di aver stretto un accordo con la stessa Oracle per ricevere supporto ai server con chip Itanium.

intel itanium

Nel 2012 scattò la denuncia: HP si dichiarò danneggiata dalla scelta di Oracle, anche su pressione di alcuni suoi clienti di alto profilo. La prima fase del processo accertò le ragioni di HP; ora il giudice ha stabilito l'entità dei danni, pari (appunto) a 3 miliardi di dollari. Oracle ha già annunciato che farà appello su entrambe le sentenze.

"5 anni fa Oracle fece un annuncio sullo sviluppo di software che rifletteva accuratamente il futuro del microprocessore Itanium. Due processi hanno dimostrato chiaramente che il chip Itanium era vicino alla fine dei suoi giorni, HP lo sapeva, e ha attivamente nascosto il fatto ai propri clienti. Oracle non ha mai creduto di avere un contratto per continuare a realizzare software per Itanium a tempo indeterminato e non crediamo sia così oggi", ha dichiarato Dorian Daley, Executive Vice President, General Counsel and Secretary di Oracle.

"Oracle, ciò nonostante, ha fornito tutti i suoi ultimi software per i sistemi Itanium dopo la prima sentenza, mentre HP e Intel hanno bloccato lo sviluppo dei sistemi anni fa. Inoltre, è chiaro che eventuali obblighi contrattuali erano reciproci e HP ha violato i propri impegni", ha aggiunto Dorian Daley.

"HP è soddisfatta del verdetto della giuria che afferma ciò che HP ha sempre saputo e dimostrato con prove schiaccianti", ha ribattuto invece John Schultz, vicepresidente esecutivo e consigliere generale di Hewlett Packard Enterprise. "La decisione di Oracle di bloccare lo sviluppo del software è stata una chiara violazione del contratto".

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