L’acquisizione è finita sotto la lente di ingrandimento delle varie autorità Antitrust in seguito alle preoccupazioni sui dati dei consumatori – comprese le informazioni sulla salute – che verrebbero forniti da Fitbit al colosso di Mountain View. Le autorità temono che l’incrocio di dati possa portare a un’analisi e a una profilazione dettagliata degli utenti e del loro stato di salute, violando così la privacy.
Non solo l’unione Europea. A indagare ci sono anche gli Stati Uniti e l’Australia. L’Antitrust australiana, infatti, teme che Google possa entrare in possesso di un’enorme quantità di dati tale da poter danneggiare la concorrenza nei mercati della salute e della pubblicità online. Secondo il capo della Commissione australiana, i dati che verrebbero forniti a Big-G, infatti, potrebbero rafforzare ulteriormente la propria posizione andando a bloccare le porte a potenziali rivali. Dal canto suo, Google ha dichiarato di non utilizzare i dati di Fitbit per gli annunci pubblicitari e che gli utenti avranno la scelta e il controllo sui propri dati.
Insomma, l’accordo ha sollevato non poche preoccupazioni. Ora, la palla passa all’Antitrust europea che dovrà decidere in merito all’acquisizione il prossimo 20 luglio!
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