Google-Fitbit: l’UE verso l’ok se non vengono utilizzati i dati per pubblicità

Google potrebbe evitare un’indagine Antitrust da parte dei regolatori europei se si impegna formalmente a non utilizzare i dati in possesso di Fitbit per scopi pubblicitari.

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a cura di Lucia Massaro

Google potrebbe evitare un’indagine Antitrust da parte dei regolatori europei se si impegna formalmente a non utilizzare i dati in possesso di Fitbit per scopi pubblicitari. È quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters che – in un nuovo rapporto – riferisce che l’UE sarebbe pronta a dare la propria approvazione circa l’acquisizione di Fitbit da parte del colosso di Mountain View per 2,1 miliardi di dollari, avvenuta lo scorso novembre.

Entro il 20 luglio, l’Antitrust europea dovrà esprimere il proprio parere con o senza condizioni, altrimenti verrà avviata un’indagine della durata massima di quattro mesi. La condizione, dunque, sarebbe che Google formalizzi la promessa fatta in fase di acquisizione di non utilizzare i dati sulla salute e sul benessere in possesso di Fitbit. Il gigante californiano avrebbe tempo fino al 13 luglio per accettare la condizione, prima che l’UE prenda una decisione definitiva.

L’acquisizione è finita sotto la lente di ingrandimento delle varie autorità Antitrust in seguito alle preoccupazioni sui dati dei consumatori. Le autorità temono che l’incrocio di dati possa portare a un’analisi e a una profilazione dettagliata degli utenti e del loro stato di salute, violando così la privacy. Google ha affermato che l’accordo riguarda i dispositivi e non i dati che – sottolinea – non verranno utilizzati per scopi pubblicitari.

I regolatori europei avrebbero già ascoltato le opinioni dei concorrenti per capire se l’acquisizione possa in qualche modo danneggiare il mercato. Dal canto suo, l’azienda di Mountain View sostiene che “la combinazione degli sforzi hardware di Google e Fitbit aumenterà la concorrenza nel settore, a vantaggio dei consumatori e rendendo la prossima generazione di dispositivi migliore e più economica”.

Insomma, l’Unione Europea sembrerebbe intenzionata a dare la propria approvazione a patto che Google si impegni formalmente a non utilizzare i dati degli utenti. La preoccupazione, dunque, non riguarda la concorrenza ma la privacy.

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