Oppo Find X2 Pro recensione: un ulteriore step evolutivo

Recensione Oppo Find X2 Pro, smartphone top di gamma basato sul processore Snapdragon 865. Arriverà in Italia a partire dall'8 maggio a 1.199 euro.

Avatar di Saverio Alloggio

a cura di Saverio Alloggio

Oppo ha compiuto un lavoro eccezionale con questo Find X2 Pro. Lo diciamo subito, senza remore, perché siamo di fronte a uno dei migliori smartphone di questa prima parte del 2020. Ho faticato a trovare dei veri e propri difetti a questo prodotto che, certamente non è perfetto, ma offre una meravigliosa esperienza utente, impreziosita da un particolare approccio costruttivo. Ho infatti ricevuto in prova la versione con retro in pelle vegana che, unitamente al resto della scocca, restituisce una sensazione al tatto per certi versi unica.

Costa troppo però questo Find X2 Pro. Arriverà in Italia a partire dall'8 maggio a ben 1.199 euro. Certo, vista la premessa, potrebbe sembrare un prezzo tutto sommato giustificato. In parte lo è, ma ciò non toglie che gli smartphone abbiano ormai raggiunto cifre esagerate nella fascia dei top di gamma. In più, non va dimenticata la percezione del brand che, nonostante sia il quinto produttore mondiale di telefonia, è chiamato comunque a costruirsi una reputazione in Europa, mercato che presidia con regolarità solo dallo scorso anno.

La strada è certamente quella giusta. L'aspetto più importante è la netta evoluzione rispetto al Find X del 2019, uno smartphone con un design di grande impatto (fotocamere posteriori a scomparsa attraverso meccanismo automatico, a questo indirizzo la nostra recensione), ma con tanti piccoli limiti nell'utilizzo quotidiano. Find X2 Pro è invece un prodotto pensato per un pubblico ampio, potenzialmente mainstream, che potrebbe contribuire a sdoganare definitivamente il brand Oppo anche dalle nostre parti.

Qualità costruttiva e display, due grandi protagonisti

La parte frontale di questo smartphone non brilla per originalità. A livello estetico ci sono forti richiami con il P30 Pro di Huawei, anche se il notch a goccia è stato qui sostituito da un foro nello schermo che ospita la fotocamera per i selfie. Il pannello è ricurvo sui bordi, e questo causa spesso il fenomeno dei tocchi involontari sul display, davvero fastidioso quando si orienta Find X2 Pro in orizzontale per scattare una fotografia: capita spesso di uscire inavvertitamente dall'applicazione fotografica.

Ciò non riduce comunque l'ottimo impatto estetico della parte frontale, incastonata peraltro in una scocca che, nella versione in prova, si compone di una back cover in pelle vegana. La sensazione al tatto di questo materiale è davvero piacevole, si ha la percezione di stare maneggiando un oggetto di valore. Certo, occorrerà verificare la tenuta nel tempo di questo materiale, che però potrebbe paradossalmente migliorare, fornendo una sorta di effetto vintage. Magari ci torneremo tra qualche mese.

Bello l'accostamento cromatico tra l'arancione, il nero del display e il dorato della cornice. Con una simile combinazione è quasi un delitto utilizzare una cover, ma è necessaria per migliorare il grip (è inclusa in confezione una in TPU semi rigido). Anche perché, è bene ricordarlo, parliamo di uno smartphone che supera i 200 grammi di peso, risultando più alto anche del già ingombrante iPhone 11 Pro Max. Personalmente riesco a utilizzarlo con una mano, ma a livello dimensionale non è per tutti.

In tal senso, molto dipende dall'ampia diagonale dello schermo, un pannello AMOLED da 6,7 pollici con risoluzione di 1.440 x 3.168 pixel, uno dei protagonisti di questo Find X2 Pro. È uno dei migliori display su piazza, supportato tra l'altro da un refresh rate a 120 Hz e da un campionamento del touch-screen a 240 Hz, il doppio degli iPhone 11 Pro. Massima fluidità dunque nella riproduzione multimediale e, in generale, una qualità visiva di primissimo livello, tanto al chiuso quanto all'aperto. Merito anche della luminosità, che può toccare i 1.200 nit. Neanche a dirlo, eccellenti gli angoli di visuale e la resa cromatica. Presente il supporto all'HDR 10.

Lo Snapdragon 865 vola, la batteria regge

Il fatto che lo Snapdragon 865 di Qualcomm avesse le potenzialità per imporsi come il miglior processore dell'anno in ambito smartphone non è mistero. Find X2 Pro è il primo modello del 2020 equipaggiato con questo SoC e le ottime premesse sono state mantenute. Tutto gira alla velocità della luce, complici anche i 12 Gigabyte di RAM. Certo, Oppo ha un approccio particolarmente "aggressivo" sul sistema, agendo in maniera importante sui processi in background, ma tant'è. Dal mio punto di vista, in termini di performance, è stato superato anche il OnePlus 7/7T Pro.

Nonostante tutta questa potenza e l'alta risoluzione dello schermo, la batteria tiene botta. I 4.260 mAh, con il mio solito utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), sono riuscito a coprire 18 ore lontano dalla presa elettrica a fronte di 5 ore di schermo accesso. Un buon risultato, supportato tra l'altro da uno standard di ricarica rapida proprietario (Super VOOC 2.0) tra i più performanti del mercato: si va da 0% a 100% in appena 45 minuti.

La parte software è quella che mi ha convinto meno. Lo smartphone è basato su Android 10 che però, come da tradizione per Oppo, viene "pesantemente" personalizzato dall'interfaccia grafica proprietaria Color OS, qui arrivata alla versione 7.1. Ci sono stati passi in avanti rispetto alle precedenti release, ma si tratta di un'interfaccia ancora fortemente "orientaleggiante", con un approccio estetico un po' troppo fumettoso e confuso. Le funzionalità sono tantissime, ma a livello di UI siamo lontani da eccellenze come la One UI di Samsung.

Completissima la connettività: Wi-Fi 6 ax dual-band, Bluetooth 5.1, GPS A-GLONASS BDS Galileo, NFC, supporto 5G. Manca purtroppo il jack audio da 3.5 mm, così come non è possibile espandere la memoria (che parte comunque da ben 256 Gigabyte). Molto buono l'audio offerto dagli speaker stereo, eccezionali i sistemi di autenticazione biometrica: il lettore d'impronte è integrato nello schermo ed è fulmineo nel riconoscimento dell'impronta; il riconoscimento facciale, nonostante non sia 3D, funziona sorprendentemente bene anche in notturna.

Fotocamera, è tutta una questione di zoom

Sul retro ci sono tre sensori: principale da 48 Megapixel; secondario ultra grandangolare da 48 Megapixel f/2.2; teleobiettivo da 13 Megapixel che, grazie alla differente lunghezza focale, abilita uno zoom ottico 5X, con la possibilità di spingersi fino ai 10X con un sistema ibrido (60X totalmente in digitale). Scendendo nel dettaglio, la fotocamera principale adotta un sensore custom Sony IMX689, supportato da un doppio stabilizzatore ottico d’immagine e da un’apertura dell’obiettivo f /1.7.

Lo zoom è il punto forte di questo comparto fotografico. Fino ai 10X, in diurna, non c'è quasi perdita di dettaglio, che subentra ovviamente in notturna, ma senza compromettere l'immagine finale. Spingendosi oltre, fino ai 30X, si ottengono scatti ancora utilizzabili, mentre i 60X si confermano più come un elemento buono per il marketing: in questo caso la perdita di dettaglio e nitidezza è netta, con fotografie di fatto inutilizzabili in notturna.

Ricche di dettaglio, sia con tanta luce che con poca, le fotografie realizzate dal sensore principale da 48 Megapixel. Ho notato una velocità di scatto un po' sotto la media, aspetto che però sembra migliorare a ogni aggiornamento software (in 7 giorni, Oppo ne ha rilasciati due). Si comporta bene anche il sensore grandagolare che però, come sempre accade, perde più dettaglio in notturna. Nel caso specifico, ho notato anche una certa difficoltà nella gestione della luce artificiale.

Di ottimo livello i selfie (anche per quanto riguarda la modalità ritratto), molto buoni anche i video. Questi ultimi possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 60 fps ma a convincere è soprattutto la stabilizzazione elettronica.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Find X2 Pro è probabilmente il primo top di gamma del nuovo corso di Oppo che mi sento di consigliare a occhi chiusi. Come tutti gli smartphone di fascia alta, presenta degli aspetti che lo rendono meno adatto ad alcuni utenti e più adatto ad altri. Nel caso specifico, credo che la discriminante d'acquisto sia legata alle dimensioni importanti e a un'interfaccia grafica che si ama o si odia. Qui si scende comunque sul piano soggettivo.

Non ci sono dubbi comunque sul fatto che i 1.199 euro richiesti di listino siano troppi. La speranza è che il prezzo possa calare nel corso dei mesi ma, se non avete limiti di budget, date una chance al Find X2 Pro che, tra l'altro, può consentirvi di distinguervi dalla massa con questa particolarissima finitura in pelle vegana.