P30 Pro recensione: Huawei ha fatto centro

Recensione Huawei P30 Pro, smartphone Android top di gamma basato sul processore Kirin 980. Arriva in Italia a partire da 999,90 euro.

Avatar di Saverio Alloggio

a cura di Saverio Alloggio

Il P30 Pro rappresenta, allo stesso tempo, un punto di arrivo e di partenza per Huawei. La crescita dell'azienda cinese negli ultimi anni -  sia in termini di vendite che di qualità dei dispositivi - è sotto gli occhi di tutti. Lo scorso anno ha di fatto condizionato l'intero settore smartphone in ambito fotografico grazie alle innovazioni introdotte con il P20 Pro. Sono certo che, nei prossimi mesi, lo zoom periscopico della sua nuova creatura troverà larga diffusione nel settore, così com'è stato con la tripla fotocamera posteriore nel 2018.

Il comparto fotografico è dunque la chiave di volta del P30 Pro. Sarebbe comunque riduttivo valutare un prodotto del genere solo da questo punto di vista: le prestazioni sono di alto livello, lo schermo convince, l'autonomia sarà probabilmente tra le migliori dei top di gamma 2019. C'è qualche sbavatura, del resto lo smartphone perfetto non esiste, ma nulla che comprometta l'esperienza utente.

Come sempre, con i dispositivi di questa fascia, il punto è comprendere se abbia senso spendere cifre che vanno dai 999 euro in sù. P30 Pro ha prezzi di listino superiori rispetto a quelli del P20 Pro, che già avevano segnato un aumento in relazione agli standard a cui Huawei ci aveva abituati. Un aspetto però non va sottovalutato: l'azienda cinese è probabilmente quella che investe maggiormente in ricerca e sviluppo nel settore, questo si percepisce nel prodotto finale e, inevitabilmente, ha un costo.

Zoom periscopico, un nuovo punto di riferimento

Partiamo proprio dal comparto fotografico, realizzato in collaborazione con Leica. Sulla parte posteriore sono stati integrati ben quattro sensori: il principale è da 40 Megapixel con ottica da 27 mm, obiettivo f/1.6 e stabilizzazione ottica dell’immagine; rispetto al P20 Pro, il sensore secondario in bianco e nero è stato sostituito da uno grandangolare da 20 Megapixel con ottica da 16 mm e obiettivo f/2.4; il terzo sensore è un teleobiettivo da 8 Megapixel con ottica da 125 mm, obiettivo f/3.4 e stabilizzazione ottica dell’immagine; infine, il quarto è un sensore TOF per la profondità di campo, al fine di poter ottenere effetti bokeh (sfondo sfocato) più naturali e scansionare in 3D oggetti da poter inserire successivamente in foto e video.

Soffermiamoci però sul teleobiettivo da 8 Megapixel. Grazie alla differente lunghezza focale, abilita uno zoom ottico a 5X, già di per sé notevole in ambito smartphone (un prodotto come il Galaxy S10+ si ferma al 2X). Questo risultato è stato ottenuto servendosi di un vero e proprio prisma (presumibilmente posizionato tra lenti e sensore) disposto a 90° che, osservando il sensore dall’esterno, dà una sensazione di “profondità”, così come potete osservare nell’immagine soprastante.

La perdita di dettaglio fino ai 5X è praticamente nulla, in proporzione anche in notturna. P30 Pro può però spingersi fino ai 10X grazie a un sistema ibrido (si parla appunto di "zoom periscopico"), e qui siamo difronte a una vera e propria prova di forza da parte di Huawei. Nel corso del Mobile World Congress di quest'anno infatti, anche un'azienda come Oppo ha mostrato uno zoom ibrido a 10X, con una differenza: in quel caso si trattava di un brevetto, qui abbiamo una tecnologia presente su un prodotto concretamente disponibile sul mercato e che, in più, funziona bene.

Poter giostrare tra un zoom ottico a 5X e ibrido a 10X fa davvero la differenza nell'utilizzo quotidiano. Ci sono decine e decine di situazioni in cui mi sono ritrovato a servirmi di questa possibilità offerta dal P30 Pro. Potete osservare una serie di scatti che abbiamo effettuato con i due livelli, così da rendervi conto di come la perdita di dettaglio sia assolutamente trascurabile. Davvero un ottimo risultato.

Discorso differente per quanto riguarda lo zoom digitale a 50X. In questo caso ritengo che si tratti più di una funzionalità pensata per stupire in ambito marketing: la perdita di dettaglio è inevitabilmente importante e in più è davvero difficile riuscire a ottenere uno scatto che non sia mosso, bisogna davvero sforzarsi di tenere la mano ferma. Si ottengono risultati accettabili fissando lo smartphone su di un treppiedi, ma in questo caso si perde il concetto di immediatezza che deve rimanere un punto focale per un dispositivo mobile. Alcuni esempi nella galleria sottostante.

Buone notizie dalla fotocamera principale da 40 Megapixel. Solitamente, quando si parla di sensori a colori, si fa riferimento allo standard RGB, che combina appunto il rosso, il verde e il blu per la riproduzione cromatica. Nel caso del P30 Pro è stato utilizzato lo standard RYB, che al posto del verde si serve del giallo. In questo modo è possibile riprodurre i colori in maniera più naturale, soprattutto in relazione alla pelle umana. In più la modalità notte, così come già visto sul Mate 20 Pro e sul P20 Pro, fa davvero la differenza: si perde un po' la naturalezza, ma si riescono a tirar fuori scatti notevoli anche in condizioni difficilissime. Bellissime le macro, con la possibilità di messa a fuoco ad appena 2.5 centimetri.

Decisamente divertente da utilizzare il sensore grandangolare da 20 Megapixel, che però soffre di più in notturna. Molto buono il comportamento della fotocamera anteriore da 32 Megapixel con obiettivo f/2.0, che riesce a realizzare fotografie in modalità ritratto decisamente convincenti. Importante passo in avanti nella registrazione dei video, che colma ulteriormente il gap esistente, in quest'ambito, rispetto a Samsung, Google ed Apple. P30 Pro può registrare filmati in 4K a 30 fps, buoni sia in diurna che con poca luce, con la stabilizzazione ibrida (ottica ed elettronica) che svolge egregiamente il suo compito. Non manca la funzionalità super slow-motion a 960 fps, con la risoluzione però che in questo caso si ferma a 720p.

Prestazioni e autonomia, Huawei ha giocato sul sicuro

Kirin 980, 8 Gigabyte di RAM, display con risoluzione Full-HD+. Si tratta di una combinazione che, inevitabilmente, avrebbe garantito ottime prestazioni e un'ottima autonomia, considerando anche la batteria da 4.200 mAh di cui è dotato il P30 Pro. La piattaforma hardware è praticamente la medesima vista sul Mate 20 Pro, con il vantaggio però di avere a disposizione altri 2 Gigabyte di RAM: tutto scorre fluido e senza impuntamenti, anche quando il dispositivo viene messo sotto stress durante le sessioni di gaming.

Il pannello frontale da 6,47 pollici è realizzato con tecnologia OLED e caratterizzato da un rapporto di forma in 19.5:9. La risoluzione Full-HD+ (1.080 x 2.340, 398 ppi) è più che sufficiente per godersi con soddisfazione qualsiasi tipologia di contenuto. Lo schermo peraltro si vede molto bene all'aperto, ha buona luminosità e angoli di visuale, oltre che una riproduzione cromatica convincente. Presenta una doppia curvatura sui lati, un aspetto che personalmente non ho mai gradito. Si perde infatti un po' in ergonomia, ed occorre inevitabilmente prenderci la mano al fine di evitare tocchi involontari sul display.

A tal proposito, poco da dire sulla qualità costruttiva. La scocca è realizzata totalmente in vetro, la sensazione al tatto è quella di un dispositivo premium e la scelta del notch a goccia (con un ulteriore riduzione delle cornici) ha decisamente pagato in termini di impatto estetico. P30 Pro è un prodotto piacevole da vedere dal vivo e tutto sommato non particolarmente scivoloso, anche se è comunque difficile da utilizzare con una sola mano. Il peso di 192 grammi è un po' al di sopra della media (Galaxy S10+ pesa 175 grammi) e si sente tutto nell'utilizzo quotidiano. Non manca la certificazione di impermeabilità IP68, con la possibilità dunque di immergerlo fino a 1,5 metri di profondità per un massimo di 30 minuti.

La parte software è affidata ad Android 9 personalizzato con la EMUI 9.1, con tanto di supporto alla modalità desktop di cui vi abbiamo già parlato in un articolo dedicato. Completa la connettività: Bluetooth 5.0, Wi-Fi ac dual-band, NFC, USB-C 3.1, GPS-A-GLONASS Galileo BEIDOU, LTE cat.21 con velocità di download che potrà toccare, qualora la rete lo permetta, gli 1.4 Gbps, supporto dual-SIM. Manca purtroppo il jack audio da 3.5 mm e l'audio non è stereo, anche se comunque lo speaker offre un volume elevato. Buona l'esperienza in chiamata, voi sentirete bene l'interlocutore e quest'ultimo sentirà bene voi. La memoria interna (128/256/512 GB) è espandibile attraverso lo standard proprietario NMCard anziché micro-SD, una scelta poco comprensibile.

Meno convincente il sensore biometrico integrato nello schermo. Personalmente non amo molto questa tipologia di soluzione, in quanto ritengo che non riesca ad offrire il medesimo feedback delle soluzioni "fisiche". Nel caso specifico del P30 Pro è evidente come vada ancora affinata lato software, esattamente come avvenuto con il Mate 20 Pro. In ogni caso, c'è la possibilità di sbloccare lo smartphone con il volto (funziona sorprendentemente bene), oltre che con i canonici sistemi (PIN, sequenza ecc...), dunque nessun problema da questo punto di vista.

Eccellente l'autonomia. Con il mio utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), sono riuscito a coprire quasi 1 giorno lontano dalla presa elettrica (22 ore) a fronte di oltre 7 ore di schermo accesso. Con un utilizzo più blando non è utopistico pensare di poter coprire due giorni senza caricare il P30 Pro. Peraltro c'è la ricarica rapida a 40W (da o% a 70% in 30 minuti), quella wireless a 15W e la funzionalità di condivisione della carica senza fili.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Nel caso non si abbiano limiti di budget, P30 Pro è uno dei migliori smartphone da poter acquistare oggi, probabilmente il migliore in assoluto se si guarda il comparto fotografico. In Italia si parte da 999,90 euro per la versione da 8 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di storage, una cifra importante che però, in questo caso, può essere per lo meno giustificata in parte dall'elevato grado di innovazione presente nella fotocamera.

P30 Pro non ha macro difetti e le poche sbavature non inficiano l'esperienza utente, che rimane di alto livello in ogni ambito. Dovrà vedersela sul mercato soprattutto con il Galaxy S10+ e con quelli che saranno gli iPhone 2019, ma anche con prodotti come il Mi 9 di Xiaomi proposti alla metà del prezzo, ma che ovviamente non mettono a disposizione le medesime caratteristiche. È la bellezza del settore smartphone, che ormai offre dispositivi validi in qualsiasi fascia di prezzo. Su una cosa non c'è dubbio però: Huawei ha fatto centro.

Vi ricordiamo infine un’interessante promozione: chi acquisterà lo smartphone dal 26 marzo al 7 aprile in uno dei rivenditori autorizzati, riceverà in regalo uno smart speaker Sonos One (valore commerciale 229 euro) e un codice Huawei Video (piattaforma di streaming video) del valore di 50 euro.

Il Sonos One, come abbiamo avuto modo di raccontarvi nella nostra recensione, è un prodotto di altissimo livello che, tra l'altro, ha recentemente guadagnato il supporto ad Alexa. La possibilità dunque di riceverlo in regalo rappresenta un'offerta importante, che di fatto abbassa concretamente il punto prezzo del P30 Pro. Regolamento e informazioni disponibili su www.huaweipromo.it.