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Poco F3 recensione, un vero top a meno di 300 euro?

Poco F3, protagonista della recensione odierna, cerca di convincere gli utenti unendo caratteristiche da top di gamma ad un prezzo contenuto. Ci riuscirà?

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a cura di Marco Cagliero

Il ritorno dei flagship killer, così potremmo definire il periodo attuale nel quale stiamo vivendo per quanto riguarda la scena mobile tech. Dopo aver provato infatti l'ottimo realme GT, oggi è il turno di Poco F3.

Protagonista di questa recensione completa dopo oltre un mese di utilizzo, riuscirà Poco F3 a convincere gli utenti amanti delle prestazioni top ma attenti al portafoglio?

Design premium con alcuni compromessi

Al netto delle dimensioni generali molto importanti (il pannello infatti è da 6,7”) tenere in mano questo Poco F3 restituisce delle sensazioni sicuramente premium, al pari di device ben più costosi. Il richiamo a Xiaomi Mi 11 per quanto riguarda il blocco fotocamere contribuisce a questa sensazione da top di gamma, con l’unica nota stonata (se così possiamo definirla) legata al frame ed ai bordi che sono in materiale plastico. 

La colorazione nera che abbiamo in prova mantiene molto le ditate (ho avuto l’occasione di vedere e provare per un breve periodo anche la variante bianca e devo dire che ve la consiglio sicuramente se siete maniaci della pulizia del vostro smartphone), a causa di un trattamento oleofobico non da primo della classe.  

Minimale per fortuna la brandizzazione su questo Poco F3, con il logo dell’azienda che non è per nulla invadente. Molto interessante, infine, lo spessore ridotto del prodotto, altro elemento che contribuisce alle sensazioni premium sprigionate da questo device. 

Display con specifiche da top e un fastidioso difetto

La categoria dei flagship killer ha come obiettivo quello di portare tante più componenti hardware dei prodotti di fascia alta a condizioni di prezzo più favorevoli per l’utente, cercando di trovare il modo di sottostare agli immancabili compromessi che questo comporta. 

Per quanto riguarda il display, a bordo di questo Poco F3 troviamo un bel pannello dalla tecnologia OLED, con refresh rate impostabile a 60Hz oppure 120Hz e una frequenza di campionamento del touch di addirittura 360Hz. Cosa significano tutte queste parole tradotte nell’uso quotidiano? Un’esperienza d'uso paragonabile anche a smartphone dal costo decisamente più elevato, con velocità e scorrimento fluido che vi accompagneranno nel corso delle vostre giornate di utilizzo, il tutto mantenendo immagini vivide e ben contrastate, come da tradizione OLED. 

Un elemento che purtroppo però dobbiamo segnalare riguarda la tendenza del pannello a virare verso la tinta verde, difetto e problema che sembra affliggere trasversalmente tutti i brand e tantissimi modelli di smartphone. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, si tratta della tendenza di alcuni schermi OLED, in determinati condizioni di luce e riproducendo determinati contenuti, di mostrare delle “macchie” verdi-rosse, con una conseguente mancanza di omogeneità nella riproduzione di varie tinte di colore sul pannello.

Come altri utenti del web, anche io durante il mio test ho riscontrato questa tendenza. Non si tratta di un difetto grave o invalidante per l’uso quotidiano, ma è corretto segnalarvelo in quanto vissuto in prima persona come fenomeno decisamente non piacevole per chi ha l'occhio allenato. 

Tutta la velocità che serve

La piacevolezza e velocità del display, la ritroviamo come elemento distintivo anche per quanto riguarda le specifiche tecniche di questo Poco F3.

Grazie infatti al processore Qualcomm Snapdragon 870 (un'aggiornamento del SoC top di gamma dello scorso anno, lo Snapdragon 865) e ai 6GB di RAM (che diventano 8GB nella versione con 256GB di storage interno), questo smartphone non presenta nessun impuntamento nell’uso quotidiano, sia che si tratti di giocare come di navigare nei social e nelle app più popolari. 

Autonomia molto variabile

Nelle prime due giornate d’uso di questo Poco F3 ho avuto paura, devo ammetterlo. Durante le mie prime giornate di utilizzo dello smartphone, il dispositivo scaricava e drenava la batteria da 4520mAh veramente molto in fretta. Col passare dei giorni però la situazione è migliorata con dati d’uso riassumibili in circa 5 ore di screen-on time di media se utilizzato solo sotto rete dati mobile. 

L’elemento surriscaldamento è presente e non è da sottovalutare, con la tendenza del retro del telefono a raggiungere temperature medio alte in situazioni di stress. Di questo non dobbiamo però essere così sconvolti. Dimenticando infatti in prezzo che lo pone in piena fascia media, è giusto ricordare che l’hardware a bordo è lo stesso che soltanto pochi mesi fa trovavamo in tutti i prodotti di punta delle aziende, con risultati di autonomia e di temperature a mio parere non poi così diversi.

Fortunatamente è presente la ricarica rapida fino ad un massimo di 33W (alimentatore incluso nella confezione) e in grado di ripristinare lo stato della batteria dallo 0% al 100% in soli 52 minuti.

La MIUI è ottima, ma quanta pazienza!

Santa MIUI 12.5, potrei così riassumere il capitolo che riguarda il software di questo Poco F3. L’ultima e più recente versione della MIUI ha permesso al device, infatti, di migliorare di molto l’esperienza utente, con tanti bug e glitch grafici che finalmente sono solamente brutti ricordi del passato. 

Non si tratta ancora di una personalizzazione esente da difetti (per quello consiglio vivamente un passaggio al mondo del modding con l’installazione della rom EU che da sempre rappresenta una soluzione migliore della Global ufficiale), ma la resa grafica e le animazioni sono al pari di un prodotto top di gamma. 

Piacevole da usare e da vedere quindi, con i bug del sensore di luminosità e di prossimità di cui si legge in rete che non sono stati riscontrati da me né nel sample nero di test utilizzato per oltre un mese, né nel device bianco provato per qualche giorno. 

Comparto fotografico mediocre

Il vero tallone d'Achille di quasi tutti i cosiddetti flagship killer riguarda il comparto fotografico. Anche nel caso di questo Poco F3, infatti, la resa fotografica generale è in linea con il prezzo del device, ovvero alla pari di qualsiasi prodotto della fascia media attuale.

La fotocamera principale da 48MP è in grado di restituire scatti che a dire il vero sono anche piacevoli ma davvero troppo influenzati dalle luci e dall’illuminazione esterna, con lo scenario serale/notturno che mette in crisi i risultati finali. 

Setup triplo che si compone poi di una fotocamera grandangolare e di un’ottica macro, come da tradizione un sensore messo lì più per numero che per reale utilità.

Fotocamera frontale da 20MP sulla falsa riga della principale posteriore, con scatti in media con le aspettative. Peccato per i video, aspetto messo secondo me troppo in secondo piano, con dati di risoluzione massima e qualità generale inferiore ai competitors in stessa fascia di prezzo.  

Conclusioni: è un top o un flop?

A 299 euro, prezzo a cui è stato possibile trovarlo in promozione solo alcuni giorni fa, nella variante 8GB/256GB lui è senza dubbio uno smartphone da acquistare ad oggi chiusi. Attenzione però a non considerarlo un vero e proprio top di gamma, con il percorso di questa recensione che spero vi abbia aiutato a capire come tante caratteristiche tecniche da urlo da sole non bastino a rendere un prodotto "top". 

Più che un vero flagship infatti mi piace considerare questo Poco F3 come un super smartphone della fascia media, con spunti da smartphone più costoso ma con un giudizio generale che è in grado così in quest’ottica di evidenziare meno le sue criticità tra cui fotocamera, batteria e display tendente al verde. 

In attesa della MIUI 13 il consiglio è quello di darsi da fare con il modding per spremere al meglio questo smartphone, il quale rimarrà comunque per tanti mesi ancora un acquisto perfetto per tutti coloro di voi attenti al portafoglio, con la volontà però di avere fra le mani un prodotto performante e piacevole alla vista ed al tatto.

Voto Recensione di Poco F3



Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • + SoC e RAM da top di gamma

  • + Display a 120Hz e tecnologia OLED

  • + Costruzione di alto livello

  • + Sensore biometrico laterale affidabile e veloce

  • + MIUI 12.5 esteticamente bellissima da vedere su questa base hardware

  • + Audio stereo

Contro

  • - Fotocamere solo sufficienti

  • - Comparto video da dimenticare

  • - Memoria non espandibile

  • - Qualche bug e glitch ancora presente nonostante gli aggiornamenti

  • - Display dalla tinta "verde"

  • - Manca il jack audio da 3,5mm (presente adattatore in confezione)

  • - Trattamento oleofobico di bassa qualità

Commento

Poco F3 è senza dubbio uno smartphone in grado di racchiudere al suo interno tantissima tecnologia ad un prezzo molto interessante. Non lo considero però un vero e proprio flagship killer, quanto più un prodotto in grado di diventare re della fascia media, per via di alcuni difetti hardware e software che non gli permettono di sfidare pianamente i suoi concorrenti più costosi.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Poco F3