Quest'app è fantastica per chi ha Android Auto, ma anche rischiosa

C'è forse un motivo se Google ha imposto delle limitazioni sul tipo e sul numero di applicazioni utilizzabili dal display delle automobili...

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Recentemente è balzata agli onori della cronaca una nuova applicazione chiamata AAAD (Android Auto Apps Downloader). Essa permette l'installazione e l'utilizzo di applicazioni non fruibili normalmente sul display della propria automobile con sistema di infotainment targato Google senza la necessità dei privilegi di root.

C'è forse un motivo, però, se Google ha imposto delle limitazioni sul tipo e sul numero di applicazioni utilizzabili dal display delle automobili e il fatto che questo blocco sia ora così facilmente aggirabile, grazie a questa nuova app, è un rischio che l'azienda di Mountain View non dovrebbe potersi permettere.

La tecnologia, negli ultimi anni, è entrata a far parte prepotentemente della vita degli automobilisti, con sistemi di infotainment sempre più avanzati e ricchi di funzionalità il cui scopo principale è quello di rendere più piacevole la guida e aiutare gli utenti.

A partire dall'utilizzo dei comandi vocali, grazie ai quali gli automobilisti ora non sono più obbligati a staccare le mani dal volante per portare a compimento alcune semplici operazioni, fino ad arrivare all'integrazione di alcune applicazioni che normalmente vengono utilizzate da smartphone, questa migliore integrazione tra hi-tech e motori dovrebbe avere lo scopo principale di rendere i nostri viaggi più sicuri.

Non sempre però quello che può essere considerato da alcuni un "abuso di tecnologia" viene integrato in modo da rispettare la sicurezza al volante, basti pensare agli enormi schermi touch che stanno pian piano sostituendo i comandi analogici più basilari.

Per quanto io sia infatti il primo a reputare gli avanzati sistemi di infotainment una delle meraviglie del mondo moderno (sì, possedere una Tesla è sicuramente uno dei sogni "realizzabili" che tengo nel cassetto N.d.R.), è indubbio che molte volte questi software siano obiettivamente più difficili da operare senza distrarsi se paragonati alle vecchie leve e ai pulsanti fisici.

Alcune case automobilistiche hanno preso la direzione forse più intelligente, bloccando di fatto l'uso del touchscreen a velocità superiori ai 25km/h e mettendo a disposizione degli utenti i più classici e comodi comandi al volante o sulla plancia.

Un caso che ha fatto il giro del mondo nell'agosto del 2020 ha avuto come oggetto un automobilista distratto che è uscito di strada mentre stava facendo delle regolazioni sullo schermo (sembrerebbe ai tergicristalli) alla guida della sua Tesla Model 3. La sentenza del tribunale di Karlsruhe che l'ha giudicato si è scagliata contro l'utilizzo del touchscreen mentre si è al volante: "Gli schermi che svolgono anche funzioni di controllo centrale restano pur sempre dispositivi elettronici. Il loro utilizzo mentre si guida è illegale e rappresenta pericolo".

Sebbene quindi sistemi come quello di Tesla, Android Auto o Apple CarPlay (ma anche quelli realizzati direttamente dai produttori di automobili) siano estremamente comodi e utili se operati nel modo corretto, non è difficile pensare come per eseguire molte delle impostazioni o l'utilizzo di app sui display mentre si è alla guida possa portare a distrazioni che sono pericolose forse tanto quanto l'utilizzo dello smartphone stesso.

Ed è proprio questo il motivo per cui le aziende più importanti del settore limitano il tipo di applicazioni che si possono installare ed utilizzare tramite i loro sistemi. Lasciare agli utenti la completa libertà d'azione, in un contesto pericoloso e potenzialmente letale per sé e per gli altri come quando si è alla guida, non dovrebbe essere nemmeno considerata un'opzione.

Molti utenti vedono tali restrizioni come una limitazione alla propria libertà personale e cercano in tutti i modi di liberarsi dalle catene che gli impediscono di fare un uso spesso sconsiderato dello strumento che hanno a disposizione. Per quanto si possa discutere infatti sul buon senso di ogni singolo utente, quando si decidono le regole generali che devono essere applicate a tutti è giusto cercare di impedire con ogni proprio sforzo l'accadere di situazioni spiacevoli.

AAAC è un'applicazione realizzata da uno sviluppatore italiano che permette di installare diverse app in Android Auto, anche quelle che normalmente non sarebbe possibile o che non sono distribuite attraverso i canali ufficiali. Per fare ciò non c'è nemmeno bisogno di ricorrere al classico modding e all'ottenimento dei permessi di root.

È giusto sottolineare che di per sé l'applicazione è frutto di un'idea interessante ed il suo funzionamento un testamento delle capacità di programmatore dello sviluppatore. Con pochi click è possibile scaricare ed installare molte applicazioni utili e che di certo possono sbloccare una gran quantità di funzionalità extra che Android Auto tiene invece molto lontane.

Chi non ha infatti desiderato di potersi godere un film, una serie TV o un video su YouTube mentre si è parcheggiati in auto magari in attesa di un appuntamento o in pausa pranzo? Forse avrete già capito dove voglio arrivare: chi vieta a quel punto di utilizzare tali applicazioni anche mentre si è in movimento e l'attenzione dovrebbe essere focalizzata sulla strada?

Questo è un rischio che personalmente credo Google non dovrebbe godersi il lusso di potersi permettere.

È inutile sottolineare il fatto che, ovviamente, lo sviluppatore condanni l'utilizzo delle app non inerenti alla guida mentre si è in movimento, cosa buona e giusta. Il nostro intento non è quello di scagliarci contro di lui o contri chi effettivamente utilizza la sua app nel modo corretto.

Questo vuole essere più un campanello d'allarme per Google stessa che dovrebbe per lo meno prendere atto di questa nuova porta che si è aperta agli automobilisti che utilizzano Android Auto e cercare di gestire la situazione nel modo migliore.

Un blocco più restrittivo del software potrebbe avere però solamente l'effetto opposto. Ciò potrebbe infatti portare sempre più appassionati a cercare dei metodi sempre più originali per aggirare gli impedimenti.

Sarebbe interessante se l'azienda di Mountain View trovasse una soluzione che permetta l'utilizzo di sempre più app di vario genere, come quelle per la visione di video, quando l'auto non è accesa o per lo meno quando non è in movimento, limitando poi il catalogo nel momento in cui ci si mette effettivamente in viaggio.

Questo accontenterebbe una buona percentuale delle persone che alimentano in questo momento il mondo del modding di Android Auto, non dando più un vero e proprio motivo di scavalcare i muri innalzati da chi ha realizzato il sistema di infotainment per la sola sicurezza dei propri utenti.

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