Recensione Oppo Reno: un piccolo gioiello costruttivo, peccato solo per il prezzo

Recensione Oppo Reno, smartphone di fascia media basato sul processore Snapdragon 710. Arriva in Italia a 499 euro.

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a cura di Saverio Alloggio

Oppo Reno è uno smartphone senza particolari criticità: le prestazioni sono buone, il display AMOLED convince, la parte fotografica garantisce ottimi scatti, il design è certamente unico nel suo genere grazie alla fotocamera anteriore a scomparsa. Arriva però in Italia a 499 euro, una cifra che lo mette in competizione diretta con prodotti come il Mi 9 di Xiaomi che, a 449 euro, offre una piattaforma hardware da top di gamma (Snapdragon 855 accoppiato a 6 Gigabyte di RAM).

In più, non va sottovalutata la percezione del brand. Dopo l'arrivo in Europa qualche anno fa, Oppo è scomparsa dai radar per fare il proprio ritorno nel Vecchio Continente solo lo scorso anno. È evidente dunque come si tratti di un marchio per il quale gli utenti difficilmente potrebbero essere disposti a spendere queste cifre. Di contro però stiamo parlando del quinto produttore mondiale di smartphone, che si contende il quarto posto di trimestre in trimestre con Xiaomi.

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Il fatto che si tratti di un'azienda di primissimo livello lo si percepisce dalla cura al dettaglio riposta nella realizzazione di questo Oppo Reno. È il classico dispositivo a cui va data una chance, magari andandolo a provare in qualche centro commerciale prima di acquistarlo. È molto probabile che il design possa conquistarvi al primo colpo, facendovi anche chiudere un occhio su un'interfaccia che, per quanto migliorata, necessiterebbe ancora di qualche intervento.

Design e display, elementi complementari

La parte anteriore dello smartphone è interamente occupata dallo schermo, senza alcun notch. Questo è stato possibile grazie al posizionamento della fotocamera anteriore all'interno del bordo superiore. Il sensore compare grazie a un sistema meccanico che fa letteralmente comparire una sorta di "pinna di squalo", come definita dalla stessa azienda cinese. Una soluzione decisamente ingegnosa che, tra l'altro, non toglie alcuna immediatezza nello scatto di un selfie.

Peraltro, l'azienda cinese non è nuova nell'utilizzare soluzioni di questo genere, tant'è che anche il top di gamma Find X dello scorso anno presentava fotocamere a scomparsa. In questi casi c'è sempre il dubbio in merito alla durata del tempo del meccanismo, anche se l'azienda cinese parla di ben 200.000 aperture garantite. Difficile poter esprimere oggi un giudizio in merito, bisognerà verificarne la tenuta magari tra un anno, ma non c'è dubbio su un aspetto: il meccanismo si riempie di polvere.

La scocca è realizzata in vetro, con una finitura opaca e satinata sulla parte posteriore. Questo permette di non trattenere le impronte e, soprattutto, di aumentare il grip. Non è certamente uno smartphone compatto, anche perché il display ha una diagonale di ben 6,4 pollici. Il peso di 185 grammi non è contenuto e si sente tutto utilizzandolo. In ogni caso, è costruito in maniera impeccabile e, tra l'altro, Oppo ha anche inserito una cover in policarbonato nella confezione di vendita.

Sulla parte posteriore, subito sotto le due fotocamere, è presente una piccola pallina in ceramica. Si tratta di una soluzione che consente, quando poggiamo Oppo Reno su di un piano, di farlo leggermente sollevare evitando dunque di far graffiare le lenti dei sensori. L'unico aspetto che non mi ha convinto della parte costruttiva è il fatto di aver posizionato il flash per la dual-camera posteriore sul meccanismo a scomparsa. Dunque, ogni volta che si scatta una fotografia in notturna con il flash, bisogna attenderne l'apertura.

Molto bello il display. Si tratta di un pannello AMOLED con risoluzione di 1.080 x 2.340, caratterizzato da un rapporto di forma in 19.5:9 e protetto da un vetro Gorilla Glass 6. La resa cromatica è in linea con la tecnologia, la visibilità all'aperto è ottima così come gli angoli di visuale. In più, è un vero piacere poter utilizzare l'intera superficie offerta dai 6,4 pollici, senza alcuna interruzione dovuta ai notch di qualsiasi genere. Non manca la funzionalità Always-On, anche se non mostra le notifiche provenienti dalle app di terze parti.

Il sensore per le impronte digitali è integrato direttamente nel display attraverso l'ormai solita tecnologia a ultrasuoni, e funziona molto bene. In generale, lo schermo è certamente uno dei punti di forza di Oppo Reno.

Prestazioni convincenti, software migliorabile

Lo Snapdragon 710 si è confermato un processore eccellente, con prestazioni davvero molto vicine a quelle dei top di gamma. Peraltro, in questo Oppo Reno è affiancato da ben 6 Gigabyte di RAM e da 256 Gigabyte di memoria interna con standard UFS 2.1 (dunque nessun effetto "collo di bottiglia" nella gestione dei dati). Con il benchmark AnTuTu abbiamo ottenuto 156.316 punti, meno della metà rispetto ai dispositivi che occupano il primo posto di questa particolare classifica (Xiaomi Mi 9 con 371.423 punti). Segno evidente di come questi test non necessariamente rappresentino l'esperienza utente effettivamente offerta.

Lo smartphone appare sempre fluido e scattante, anche quando viene messo sotto stress. La GPU Adreno 616 offre tutta la potenza necessaria con i titolo videoludici e anche la dissipazione del calore convince. Insomma, a livello prestazionale non ci sono criticità da segnalare, l'azienda cinese ha compiuto davvero un ottimo lavoro.

Discorso differente per quanto riguarda la parte software. A bordo c'è Android 9 personalizzato con la ColorOS, un'interfaccia grafica che è ancora fortemente ancorata al mercato cinese, sia per stile grafico che per servizi offerti, molti dei quali funzionanti solo in Asia. Rispetto alla versione testata sul Find X ci sono stati certamente dei miglioramenti, Oppo è riuscita ad alleggerirla e a renderla più coerente graficamente. C'è però ancora da lavorare.

L'audio non è stereo e fuoriesce dall'unico altoparlante posizionato sul bordo inferiore, che offre comunque un buon volume e una qualità nella media. Completa la connettività: Bluetooth 5.0, Wi-Fi ac dual-band, GPS A-GLONASS, USB-C, jack audio da 3.5 mm. C'è l'NFC, per cui nessun problema per il funzionamento dei sistemi di pagamento in mobilità come Google Pay.

Ottime notizie dall'autonomia. Con il mio utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), la batteria da 3.765 mAh mi ha permesso di coprire 26 ore lontano dalla presa elettrica a fronte di quasi 6 ore di schermo accesso. Davvero un ottimo risultato, senza dimenticare la presenza della ricarica rapida attraverso lo standard proprietario VOOC, con tanto di caricabatterie incluso in confezione.

Comparto fotografico di buon livello

Sul retro ci sono due fotocamere: la principale da 48 Megapixel ƒ/1.7, che realizza immagini a 12 Megapixel interpolando quattro pixel in uno per raccogliere più dati; la secondaria da 5 megapixel ƒ/2.4 per la profondità di campo, utilizzata per la sfocatura dei contorni. L'effetto bokeh è infatti decisamente convincente e in generale li scatti sono molto buoni, sia in diurna che in notturna.

Molto buona la resa cromatica delle fotografie anche abilitando la modalità notte che, a differenza di quanto avviene in alcuni smartphone concorrenti, non satura la scena. I video vengono registrati fino alla risoluzione 4K a 30 fps e sono convincenti, anche se purtroppo non hanno a disposizione alcuna tipologia di stabilizzazione, per cui appaiono parecchio "traballanti" in movimento.

Poco da dire anche sulla fotocamera anteriore da 16 Megapixel f/2.0: veloce la messa a fuoco, buono l'effetto di sfocatura e il livello di dettaglio. Come già detto in apertura, il meccanismo motorizzato non compromette l'immediatezza di utilizzo: non appena viene selezionato il sensore per i selfie, lui compare all'istante. In generale, un comparto fotografico assolutamente promosso, che conferma l'ottimo approccio dell'azienda cinese in quest'ambito, già visto con il Find X.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

I 499 euro richiesti di listino rappresentano un freno a livello commerciale per questo Reno. Considerando le caratteristiche tecniche, si scontra direttamente con il Mi 9 SE (Snapdragon 712, 6 Gigabyte di RAM e tripla fotocamera posteriore), che però è stato posizionato in Italia a 349 euro. Non sarà facile controbattere a livello commerciale al modello di Xiaomi, fermo restando come lo smartphone di Oppo offra un'esperienza utente davvero convincente sotto tutti i punti di vista.

Può essere il dispositivo ideale per chi vuole differenziarsi dalla massa con un design unico del suo genere, senza però voler rinunciare a prestazioni, qualità fotografica e un bel display. Personalmente credo che possa essere davvero appetibile quando scenderà attorno ai 399 euro, deprezzamento che potrebbe avvenire già nei prossimi mesi. Staremo a vedere.