Snapdragon 8 Gen 1: sempre più potenza nel nome dell'AI

Qualcomm ha presentato la sua nuova piattaforma per dispositivi mobili chiamata Snapdragon 8 Gen 1.

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a cura di Giancarlo Calzetta

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Durante lo Snapdragon Tech Summit 2021, Qualcomm ha presentato la sua nuova piattaforma per dispositivi mobili chiamata Snapdragon 8 Gen 1. Prima di passare a vederne le caratteristiche, val la pena di spendere un momento per spiegare la nuova filosofia che sta dietro al branding Snapdragon.

Un marchio più importante e più moderno

Dopo più di una decina di anni dal varo del marchio Snapdragon, Qualcomm ha deciso di svincolarlo da quello della casa madre per farlo crescere in importanza presso i consumatori, mostrando i due marchi insieme solo quando “strettamente necessario”. Ci saranno quindi nuovi colori nei badge, la “palla di fuoco” diventerà più importante e la struttura di nomi delle varie versioni della piattaforma diventerà più semplice.

Almeno nelle intenzioni di Qualcomm perché dalle prime informazioni che ci sono state date, onestamente la nuova nomenclatura ci sembra più criptica di quella precedente.  Non che questo debba tradursi in un serio problema dal momento che dubito che il consumatore finale riuscirà davvero a interessarsi della piattaforma che alimenterà i suoi dispositivi mobili. La maggior parte dei cambiamenti verrà notata solo dai fan del settore che, però, secondo me dovrebbero avere la possibilità di concentrare i loro sforzi nell'analizzare le caratteristiche tecniche e le loro applicazioni pratiche invece di districarsi in codici e nuovi nomi.

In ogni caso, dai badge sparirà il riferimento al 5G, che sarà dato per scontato dato che tutte le versioni lo implementeranno come caratteristica base, e il design sarà in generale più moderno. Il nome Snapdragon diventerà l’unico riferimento anche per le piattaforme automobilistiche come Snapdragon Ride Platform e Snapdragon Digital Chassis.

Le principali caratteristiche di Gen 1

La piattaforma mobile Snapdragon 8 Gen 1 è una evoluzione della Snepdragon 888+ 5G e come ogni evoluzione riesce a migliorare la versione precedente in tutti i suoi aspetti. La velocità con cui questo tipo di piattaforme si sta evolvendo è davvero impressionante perché oltre alla pura potenza, ogni nuova incarnazione porta con sé tutta una serie di nuove caratteristiche, spesso così complesse che una volta ci saremmo aspettati in chipset separati. In particolare, i pilastri su cui Qualcomm ha incentrato l’evoluzione della Gen 1 sono: AI, fotocamera, connettività e mobile gaming. Di seguito mettiamo lo schema delle varie componenti della piattaforma, riservandoci un approfondimento più tecnico in un altro articolo, appena verranno rilasciate le specifiche.

Sul processore principale, Kryo, non si sono sbilanciati granché. Una slide ha svelato la sua struttura per linee molto generali e abbiamo solo visto che vanta un aumento delle prestazioni pari al 25% rispetto alla generazione precedente a fronte di un miglioramento dell'efficienza del 30%.

In tutto ci sono 8 core, di cui un ARM Cortex-X2 a 3,0GHz, 3x Cortex-A710 a 2,5GHz ad alte prestazioni e 4x Cortex-A510 a 1,8GHz dedicati alle operazioni da compiere in scioltezza a basso consumo. Niente di sconvolgente, quindi, rispetto al passato, ma un miglioramento molto apprezzabile che è il più grande nella storia Snapdragon tra una generazione e la successiva.

Un balzo in avanti nell’AI

Tutti parlano di AI al giorno d’oggi e spesso lo si fa in maniera “impropria”, dal momento che si riferiscono ad algoritmi di machine learning, deep learning o reinforced learning. Ma ormai dobbiamo accettare la situazione e apprezzare che, precisione nella nomenclatura a parte, le funzioni di AI stanno diventando sempre più importanti. Nella piattaforma mobile Snapdragon Gen 1 c’è parecchio di cui parlare e in questa slide si vede quanto è pervasiva all'interno delle varie funzioni degli smartphone.

Ovviamente non manca l’incremento puramente prestazionale che secondo il produttore si attesa a ben quattro volte quelle della versione precedente, grazie alla nuova versione del processore Hexagon che vanta una accelerazione doppia per i tensor e una quantità di memoria condivisa doppia.

Ma come una vecchia pubblicità insegnava, la potenza è nulla senza controllo e allora la parte più interessante dell’annuncio diventa l’integrazione con Hugging Face che permette una gestione immediata e semplificata del linguaggio naturale. Questo permetterà ai dispositivi di dare priorità alle notifiche in base al loro contenuto o di analizzare io tono di lettere, messaggi e documenti per semplificare l’analisi dei contenuti o addirittura di fare in modo che il dispositivo tenga sotto controllo quello che dite e come lo dite per fornirvi indizi sul livello di stress che state accumulando.

Un'altra applicazione interessante è quella del motore di noise cancelling integrato nel chipset. Grazie a questa caratteristica, qualsiasi applicazione potrà beneficiare di un accesso al microfono già filtrato dai rumori di fondo. Come si vede dal video preso al volo qui sotto, il risultato è molto buono e terribilmente utile in ambienti rumorosi o poco controllati.

La parte di AI si applica anche alle funzioni che permettono di sbloccare in maniera facile, veloce e sicura i dispositivi e nell’analisi delle attività di movimento in ottica di digital fitness. Infine, c’è il vero cavallo di battaglia delle applicazioni di AI: il miglioramento delle prestazioni del comparto foto e video.

Snapdragon Sight: uno studio fotografico in un chip

Il comparto fotografico è da sempre uno dei più importanti per i dispositivi mobili e Qualcomm ha creato un ISP a 18 bit per garantire prestazioni mai viste prima. Sulla carta, le caratteristiche sono notevoli. Innanzitutto, si tratta di un ISP “triplo”, quindi in grado di gestire l’acquisizione di foto e video da tre fotocamere contemporaneamente e dal momento che può gestire fino a 3.2 gigapixel al secondo, ci sono buone speranze che le immagini siano tutte in alta definizione (con video a 8K) e HDR.

La modalità notturna è stata migliorata, portando a 30 le immagini usate per ridurre il rumore (dalle sei della versione precedente) e con una funzione che seleziona le parti migliori delle immagini per formare quella finale. Spremuto fino all’ultima goccia, l’ISP Spectra può gestire foto da 200 megapixel scattate da una sola fotocamera o tre foto da 36 megapixel scattate da tre fonti diverse.

L'integrazione delle potenzialità del chip Spectra con il motore AI di settimana generazione permette anche applicazioni molto spinte da un punto di vista delle prestazioni. In una postazione dimostrativa, si vedeva come Snapdragon 8 Gen 1 analizzasse in tempo reale, tramite il motore di AI, un filmato in 8K per "comprenderne" i momenti salienti e attivare automaticamente uno slow motion.

Connettività impressionante 5G e Wi-Fi 6

Una delle caratteristiche che ormai si danno per scontate e che invece mi stupisce sempre più è quella della capacità di connettività delle nuove piattaforme. La Snapdragon 8 Gen 1 incorpora la prima soluzione 5G 3GPP release 16 e la quarta release dello Snapdragon X65 5G modem-RF System.

In soldoni, questo vuol dire capacità di download fino a 10Gbps e copertura di tutte le nuove frequenze 5G e tutte le reti 5G del pianeta. Se invece siamo sotto copertura Wi-Fi, il Qualcomm FastConnect 6900 Mobile Connectivity System ci garantisce fino a 3,6Gbps di ampiezza di banda. Considerato che il mio desktop ha una scheda di rete da 1Gbps, il risultato è impressionante.

Non tanto, alla fin della fiera, solo per le prestazioni della parte prettamente dedicata alla comunicazione, quanto per tutto quello che ci gira interno perché muovere 3,6Gbps non è uno scherzo considerato che il dispositivo è pensato per stare in una tasca. Inoltre, ci sono alcune chicche "nascoste" che possono fare la differenza in ambiti molto specifici.

In particolare, mi riferisco a una interessantissima funzione integrata nello Snapdragon X65 5G modem-RF System che protegge lo smartphone dalle stazioni radio malevole e della quale vediamo una applicazione nella foto qui sopra. Alcuni attacchi informatici molto mirati, infatti, cerca di disconnettere i cellulari dalla rete mobile ufficiale per portarli a connettersi a stazioni controllate da criminali o hacker di stato. Nel modem della piattaforma è incluso un software che analizza le caratteristiche della connessione e i comportamenti della stazione alla quale siamo collegati, rilevando quelle malevole e bloccandone l'uso.

Chiudiamo col mobile gaming

Io ho avuto la fortuna di seguire in modo professionale il mondo dei videogiochi da poco dopo la loro nascita e durante la loro grande espansione nelle piattaforme casalinghe. A quei tempi, il gaming era la fucina delle tecnologie più innovative perché la fame di potenza e di nuove funzioni che animava gli sviluppatori era davvero senza fine.

Oggi le cose sono un po’ diverse dal momento che l’informatica è diventata pervasiva, ma la fame degli sviluppatori è rimasta simile. E non è facile capire se la poderosa crescita del settore del mobile gaming abbia trascinato la sua evoluzione tecnologica o se sia stato il contrario.

Onestamente, propendo per la seconda ipotesi e il fatto che la nuova versione di Adreno permetta di ottenere il 30% di prestazioni grafiche in più lascia ben sperare in un miglioramento della qualità dei giochi su smartphone e piattaforme mobili. Certo, il pc e le console sono ancora lontane, ma… ci saranno delle sorprese.

Tanta carne al fuoco, forse troppa

La tecnologia non è mai troppa, ma anche in questo caso sorgono dei dubbi. Gli annunci di oggi sulla piattaforma Snapdragon 8 Gen 1 sono davvero ottimi. Sappiamo tutti con chi Qualcomm deve confrontarsi, ma onestamente a me interessa poco se le prestazioni siano le migliori o no.

L’importante è che siano di livello molto elevato per permettere un vero avanzamento del settore e delle possibilità che verranno offerte ai consumatori. Ma qui c’è la questione da dipanare. In passato abbiamo visto che i produttori di dispositivi hanno fatto molta fatica a tenere il passo con la piattaforma.

Chi mai implementerà in uno smartphone o in un computer portatile un download a 10Gbps quando non ci sono vere applicazioni per questa funzione? Chi dei produttori ha già pronta la mentalità necessaria a sfruttare le possibilità offerte da Hugging Face? E a cosa serve un processore in grado di gestire 200MP quando i chip per l’imaging mobile hanno limitazioni che sono ben altre che non il numero massimo di megapixel o di fotocamere utilizzabili contemporaneamente

OK, forse non vedremo tutto sviluppato nel migliore dei modi su tutti i dispositivi, ma fornire una piattaforma che dia più libertà di quella richiesta è sicuramente meglio, per chi sviluppa, di averne una che non ti lascia fare tutto quello che vorresti.