Activision, gli azionisti a muso duro contro Kotick

Dopo l'inchiesta del Wall Street Journal, un piccolo gruppo di azionisti ha chiesto le dimissioni del CEO di Activision, ma difficilmente le otterranno.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Dopo la pubblicazione del Wall Street Journal, che mostra come in realtà Kotick sapesse benissimo delle molestie all'interno di Activision, un gruppo di azionisti sta spingendo per chiederne le dimissioni. Dopo gli interventi dei lavoratori della compagnia, che nella giornata di ieri hanno organizzato un walk out dagli uffici, adesso anche un piccolo gruppo di shareholder del publisher di Irvine vuole che Kotick lasci la società.

Il gruppo è SOC, ovvero Strategic Organizing Center Investment Group, che nelle ultime ore ha scritto una lettera indirizzata alla società. Il contenuto della missiva rivolto ad Activision chiede a Kotick di fare un passo indietro e dimettersi dal ruolo di CEO. "In contrasto con tutti i comunicati passati, Kotick era al corrente delle molestie sessuali e della discriminazione di genere nella società, ma ha fallito nel mettere fine alla carriera di executive e dirigenti responsabili coinvolti", recita una parte della lettera pubblicata nelle prime ore della sera italiana. Oltre all'attuale CEO, il gruppo chiede le dimissioni di due figure molto importanti del board dirigenziale, ovvero Brian Kelly e Robert Morgado.

Nonostante questa dichiarazione, Kotick potrebbe riuscire a salvarsi anche questa volta. Come fa notare il giornalista di Bloomberg Jason Schreier, infatti, SOC è sempre stato contro l'attuale CEO di Activision. In aggiunta, SOC detiene solamente 4,8 milioni di azioni, che equivalgono allo 0,6% della società. La pressione esercitata dunque è decisamente minima ed è molto probabile che il consiglio di amministrazione proteggerà ancora una volta Kotick, come già accaduto in passato.

Non sono momenti felici in Activision. Da diversi mesi oramai si trova (giustamente) nell'occhio del ciclone a causa delle accuse di molestie sessuali. Nonostante sempre più persone stiano chiedendo le dimissioni di tante figure chiave coinvolte in maniera più o meno diretta negli scandali, al momento non si sono ancora prese decisioni di peso. Ed è molto improbabile, purtroppo, che tutto ciò accadrà anche oggi, nonostante le prove e le inchieste pubblicate fino ad ora.

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