Age of Empires III: Definitive Edition | Recensione, il ritorno di un classico

Age of Empires III: Definitive Edition è il terzo capitolo remastered della prestigiosa saga strategica made in Microsoft. Ecco le nostre giudizio!

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Immaginate di ritrovarvi in un fresco ottobre del 2005,  la vostra infanzia è impregnata di ricordi, di vittorie e di sconfitte con vostro padre a giocare ad Age of Empires II, e da qualche ora avete spento il PC dalla centesima partita a Warcraft III: The Frozen Throne. Chi ama gli strategici in tempo reale, non può non ricordarsi del giorno del rilascio sul mercato di Age of Empires III e di quello che ha significato per tutti gli appassionati della prestigiosa saga made in Ensemble Studios.

Da quel 2005 ne sono cambiate di cose, Ensemble non esiste più e il mondo degli strategici ha vissuto un periodo di alti e bassi, con un improvviso ritorno di fiamma nel corso degli ultimi anni, che ha spinto la stessa Microsoft ha rivitalizzare la serie dapprima con l'annuncio del precedentemente impensabile Age of Empires IV e successivamente con il rifacimento dei primi tre episodi della serie.

Dopo una prima Definitive Edition problematica e una seconda, invece, più che ottima, World's Edge, il team impegnato in questa operazione di restyling si prepara a lanciare Age of Empires III: Definitive Edition, l'ultimo passo atto a spianare la strada all'atteso quarto capitolo, previsto per il 2022 e che promette di far ritornare in auge l'intero franchise.

Prima di allora, però, abbiamo la possibilità di passare centinaia di ore sulla rivisitazione del terzo capitolo, che per l'occasione abbiamo analizzato nel corso degli ultimi giorni, riscoprendone le qualità, ma anche le criticità che ne hanno comportato le forti critiche durante i primi anni 2000. Senza fraintendimenti, Age of Empires III: Definitive Edition è un'esperienza strategica che rimane di assoluto livello, ulteriormente impreziosita da un comparto tecnico rinnovato e una serie di contenuti aggiuntivi inediti.

Abbiamo recensito il gioco con il seguente PC:

Alla conquista delle Americhe

Age of Empires III Definitive Edition cambia ambientazione e periodo storico rispetto al secondo episodio, spostandosi dal feudalesimo all'età coloniale. Questa edizione, esattamente come le precedenti, comprende sia il gioco originale che le due espansioni rilasciate nel 2006 e 2007, The WarChiefs  e The Asian Dynasties, integrando una serie di contenuti aggiuntivi come le due civiltà, Svedesi e Inca, oltre che una serie di modalità completamente nuove. Il team di sviluppo, quindi, non si è limitato a rivedere il gioco dal punto di vista grafico, ma ha voluto fortemente dare un valore aggiunto a un'esperienza che, già nella sua versione originale, regalava centinaia di ore di longevità.

Le civiltà passano quindi a 16, ognuna con le sue meccaniche, musiche e soprattutto, usanze. Sì, perché da sempre la saga di Age of Empires cerca di dare coerenza agli usi e ideologie delle singole civiltà, proprio per questo i ragazzi di World's Edge si sono affidati ad Anthony Brave, un consulente specializzato in tribù, che ha aiutato nell'eliminare e nel modificare alcune rappresentazioni offensive dell'originale terzo capitolo, che contribuivano a stereotipare troppo alcune situazioni, come il Fire Pit - il ballo intorno al fuoco -  o abilità specifiche, considerate troppo esasperate e fuori contesto. Questo ha comportato qualche cambiamento nelle campagne single player e di alcune abilità particolari, nulla che modifichi però il bilanciamento delle unità stesse. Per chi volesse approfondire i cenni storici, inoltre, è presente un compendio completo di ogni descrizione e informazione utile in cui è possibile perderci anche delle ore per leggerlo interamente.

Un lavoro certosino, che insieme alle 8 campagne con le loro 54 missioni, la modalità schermaglia, il multiplayer, le Battaglie Storiche e alla nuova modalità "Arte della Guerra", che comprende una serie di sfide per i giocatori, i contenuti di Age of Empires III: Definitive Edition sono decisamente importanti sia di numero che di varietà e importanza.

Le meccaniche di gioco rimangono le classiche amate e odiate nel capitolo del 2005, con possibilità di potenziare e migliorare unità ed edifici, passare di età storica e gestire la propria colonia, stringendo alleanze commerciali con i nativi. Torna anche il card system, che permette di creare dei mazzi di carte da sfruttare durante le partite spendendo punti esperienza, ottenibile durante i combattimenti o l'esplorazione. In questa edizione, questo sistema concede già dei mazzi pre-fatti, che possono essere utilizzati già nelle prime partite, non eliminando però la possibilità di gestire a piacimento gli stessi mazzi. Sempre rimanendo in tema personalizzazione, le città - uniche per ogni civiltà e che contornano le partite o il menu di gioco - possono essere abbellite con strutture e decorazioni varie, sbloccabili con i punti gioco, che possono essere guadagnati vincendo partite o completando sfide specifiche.

World's Edge ha però lavorato molto bene anche nella quality of life del gioco. L'interfaccia utente ha tre diversi layout per adattarsi ad ogni tipo di esigenza e non manca il supporto alle mod, oltre che un sostegno più incisivo per la community. Proprio da questo punto di vista, abbiamo un comparto multiplayer completamente rinnovato, con server dedicati e lo stesso - ottimo - sistema di Age of Empires II: Definitive Edition, Matchmaking, ladders e leaderbord integrate, modalità spettatore illimitata, cross-play tra giocatori Steam e Microsoft Store, oltre che un'ottimizzazione del bilanciamento di gioco.

Oltre a questo, abbiamo un nuovo livello di difficoltà, estremo, oltre che nuove modalità, mappe per il comparto multigiocatore, un nuovo sistema di reward per le sfide e missioni single player, che permette di far ottenere delle medaglie a seconda del punteggio e tempo impiegato per completare la partita stessa e l'albero delle tecnologie in-game, molto utile per chi si approccia per la prima volta a questo terzo capitolo.

Il nuovo mondo

Sembra scontato dirlo, ma la componente grafica è la parte in cui il team di sviluppo ha messo maggiormente mano. Innanzitutto tutte le texture sono state riviste, mettendo in gioco un impatto visivo decisamente notevole con supporto al 4K, luci dinamiche e nuovi effetti particellari. Pur essendo la base, quella di un gioco del 2005, Age of Empires III: Definitive Edition si difende davvero bene con i prodotti moderni, grazie e soprattutto a un motore grafico che già nell'originale impressionò per la sua cura nei dettagli.

Oltre a questo, sono state migliorate le animazioni di distruzione delle strutture, pur mantenendo quelle delle unità quasi invariate - e per questo piuttosto deludenti. Modificare, tuttavia, tutte le animazioni sarebbe stato un lavoro piuttosto complesso. World's Edge ha però compensato questa "mancanza" con la rimasterizzazione di tutte le musiche e gli effetti sonori, oltre che per aver rifatto completamente le cutscene del gioco.

A livello di ottimizzazione il gioco gira piuttosto bene: con una 1660 abbiamo mantenuto il gioco a 60 FPS con quasi tutti i dettagli al massimo, mantenendo un aspetto visivo piuttosto soddisfacente. Il gioco, oltre ad essere facilmente intuitivo per le sue meccaniche, è anche accessibile per le sue richieste hardware, capace di girare anche su PC piuttosto datati con poche problematiche.

In generale il lavoro svolto è senz'altro degno di nota, sottolineando ancora una volta l'amore per i ragazzi di World's Edge verso questo brand, che aspira a ritornare in grande stile nel corso dei prossimi anni.