Destiny 2 Oltre la Luce | Recensione

Destiny 2 Oltre la Luce: abbiamo riconquistato Europa e ci siamo addentrati nella Cripta di Pietrafonda per raccontarvele nella recensione.

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a cura di Martina Fargnoli

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È stato un percorso lungo e tortuoso quello che ci ha portati tra le braccia dell'Oscurità. Dopo gli inciampi e le incertezze, Destiny 2 ha trovato una forza inesauribile nella sua community, vero propulsore che alimenta giornalmente questo imperfetto ma più che mai oliato meccanismo. Una nuova espansione significa gettarsi a capofitto tra le missioni storia, attendere l'inizio di una nuova stagione, esplorare in lungo e in largo settori perduti e nuove destinazioni ma soprattutto prepararsi alla più grande delle sfide: l'incursione. Engramma dopo Engramma acquisiamo Potere, taglia su taglia otteniamo esperienza e con le Imprese forgiamo il nostro destino. Dopo aver combattuto Menti Vex, Re, Furie Meccaniche o attraversato piani ascendenti, diventa sempre più difficile lasciarsi sorprendere ed ecco che il fascino seduttivo dell'Oscurità ci chiama, guidandoci fino a Europa, algida e affascinante luna di Giove. Sconfiggere Eramis e il suo esercito di Caduti potenziati dall'Oscurità è solo il primo passo per mettere in moto qualcosa di più grande.

Oltre la Luce: Schegge di Oscurità

Oltre la Luce condivide una struttura missioni simile a I Rinnegati, con un boss finale e una serie di incontri per sfoltire prima le fila del Casato della Salvezza, il nuovo gruppo di Caduti guidato dalla Kell Eramis. Non sarà un processo nuovo ma è funzionale ai fini del racconto, inoltre ha un senso logico che trova fondamento nel mito di Destiny. I Caduti hanno una struttura sociale ben suddivisa in classi e per indebolirne e disperderne le forze è pratica consueta eliminare i profili di alto rango. Sebbene le missioni campagna non siano mai particolarmente difficili, sconfiggere gli avversari che fanno uso del “dono” dell'Oscurità ci costringerà a trascendere la Luce per acquisire a nostra volta la Stasi. Acquisirla non sarà un processo immediato e procederà di pari passo con la nostra missione di eliminazione, riuscendo a padroneggiarla solo a campagna conclusa. L'apprendimento di una nuova sottoclasse porrà anche qualche interrogativo sul nostro operato, in particolar modo sono molto apprezzabili i dialoghi con lo Spettro, il nostro più forte legame col Viaggiatore, e quindi restio a entrare in comunione con l'Oscurità.

La dualità tra Luce e Oscurità è un tema centrale in Destiny, esplorato praticamente ogni qualvolta se ne ha l'occasione, e la scelta di aprire nuovamente un'espansione con i Caduti permette al team di toccare alcuni punti molto importanti e di espanderli. Tra le razze del gioco, i Caduti entrarono in contatto con il Viaggiatore prima ancora di giungere nel Sistema Solare. Ne eravamo già a conoscenza però non lo avevamo mai davvero approfondito dal loro punto di vista come in questa espansione. Proprio l'abbandono di quella che loro chiamano la Grande Macchina è ciò che li ha fatti decadere e quindi, tra il desiderio di sopravvivenza, avere nuovamente una casa che unisca tutti gli Eliksni e l'ossessione per la vendetta, si consumano le missioni prettamente storia dell'espansione. Se nel design delle missioni non troviamo nulla di innovativo, gli scontri con i boss sono tutto sommato appassionanti, inoltre non si può non riconoscere a Oltre la Luce il pregio di aver raccontato una delle storie più interessanti degli ultimi mesi di gioco. Andando poi oltre alla manciata di missioni storia, è l'Ignota Exo che ruba la scena, guidandoci verso la scoperta dei più oscuri segreti dei Bray. Se giocate a Destiny dal lancio del 2014 troverete buona parte delle risposte per le quali prima non c'era mai stato tempo per spiegare e vi consigliamo vivamente, se siete nuovi giocatori, di portare a compimento l’impresa “Nascita oscura” anche se le richieste potrebbero essere delle più tediose come uccidere nemici con colpi precisi con armi distruttive.

Arrivati ormai alla dodicesima stagione, in realtà, troviamo anche abbastanza controproducente parlare di campagna come si fa per un gioco single player perché in Destiny la narrazione, oltre ad essere in divenire, si compone di frammenti sparsi sia dentro al gioco che al di fuori, attraverso le pagine del sito ufficiale Bungie o negli artefatti contenuti nelle Collector's edition. I libri di Leggende per Oltre la Luce e la Stagione della Caccia sono tra i migliori che si possano trovare in Destiny 2 e non leggerli, o non recuperarli anche solo su siti specializzati, sottrae molto all’esperienza dal nostro punto di vedere l’ecosistema di Destiny. È indubbio che possa essere migliorato anche il modo in cui le informazioni vengono passate in gioco durante le missioni e in Oltre la Luce abbiamo percepito uno sforzo in più per collegare le informazioni alle attività più ripetitive. Prendiamo ad esempio i nuovi settori perduti, tra l’altro molto particolari e ben progettati. Spesso magari vengono considerati solo come delle aree poco impegnative, ora invece sono sfruttati in modo intelligente per alcune missioni e per di più possono essere rigiocati a difficoltà maggiore per ottenere equipaggiamento esotico.

L'eccessiva frammentazione tra ciò che è narrato in gioco in modo chiaro e ciò che richiede uno sforzo di ricerca da parte del giocatore è chiaramente un problema ereditato dal primo Destiny che affidava alle carte Grimorio la narrazione di eventi antecedenti o concomitanti a quelli in gioco. Capiamo che per i nuovi giocatori potrebbe non essere così semplice stare al passo con tutti i riferimenti che vengono fatti in Oltre la Luce, ma riteniamo che il fascino di Destiny stia anche in tutte quelle storie che vanno cercate al di fuori del classico percorso lineare delle quest, vanno messi insieme gli indizi e ipotizzati scenari con gli elementi a disposizione. Uno sforzo maggiore poteva essere fatto per contestualizzare la presenza di Eris e del Ramingo su Europa, magari con una o due missioni in più al posto di qualche linea di dialogo fumosa. In Destiny c’è sempre un enorme potenziale che non sempre viene sfruttato, ma come ci ha già abituati Bungie forse semplicemente non era il momento e ciò che sembra un’occasione sprecata potrebbe soltanto essere rimandata.

Se la paura di sentirvi persi vi impedisce di iniziare a giocare, la campagna di Una Nuova Luce recupera per l’occasione il Cosmodromo e riscrive in parte le missioni iniziali che hanno dato il via al gioco originale. Si tratta di un contenuto gratuito per tutti i giocatori ripensato per rendere più comprensibile l’introduzione al mondo di Destiny e aggiunge anche nuovi dettagli per i veterani. La vera regina delle destinazioni dell’espansione è però Europa, satellite galileiano che ci accoglie con un clima rigido e resti delle colonie intrappolate nei ghiacciai.

Europa: oltre il ghiaccio

Mettere finalmente piede su Europa è un sogno che si realizza per molti assidui fan dello sparatutto mmo di Bungie che hanno atteso questo momento per anni. Le nostre aspettative non sono state deluse perché Europa ha una delle atmosfere più belle che si possono attualmente trovare in gioco, complici anche gli effetti del meteo dinamico che generano tormente di neve e riducono la visibilità avvolgendo tutto intorno a noi. Ciò ci fa ben sperare per il futuro del gioco e l’aggiornamento di vecchie destinazioni. Esplorare è più coinvolgente e magari, chissà, un giorno potrebbe diventare anche più profondo con meccaniche legate al clima come già viene fatto in altre attività.

Calmata la bufera possiamo tornare a sfrecciare nelle grotte naturali con l’astore, ammirare lo ziggurat nell’Oltre mentre facciamo quattro chiacchiere con Eris, il Ramingo e l’Ignota o avventurarci nei più bei settori perduti che il gioco ha da offrire. Trattandosi di una luna gioviana composta principalmente da ghiaccio è difficile poter replicare le bellezze della Città Sognante o i colori vivaci, ora ancora più caldi rispetto al passato, di Nessus e tra strutture Vex conosciute ormai a menadito e resti del Crollo si potrebbe credere che in fondo non ci sia molto da vedere. Niente di più sbagliato, perché dove questa espansione si spinge davvero oltre è negli interni e in tutte le strutture al chiuso della Clovis Bray.

La Clovis Bray è un’azienda tecnologica alla quale si devono i principali progressi che hanno trasformato profondamente il mondo di Destiny, basti pensare alla SIVA o a Rasputin. Ciò che ha sempre rappresentato un mistero era però l’origine degli Exo. Nell’immensa struttura dell’Exoscienza Bray, intrappolata nelle profondità ghiacciate di Europa, si può ammirare un dedalo di laboratori e server. Le stanze ormai pattugliate solo da nemici sono una fotografia degli studi sugli Exo dal cui storytelling ambientale si possono cogliere i dettagli sulla loro natura umana e artificiale. Quello degli Exo è un tema molto sentito nell’universo di Destiny, soprattutto dopo la morte di un personaggio caro come Cayde-6, inoltre, come per ogni buon mistero, gli stimoli a scandagliare ogni centimetro di struttura in cerca di sorprendenti scoperte sono molteplici.

Nonostante Europa sia molto più piacevole da esplorare della Luna, il nuovo modello introdotto con il Deposito di Contenuti di Destiny – da ora DCD - ha inevitabilmente ridotto cospicuamente la quantità delle attività da fare e bloccato molte armi e armature al livello 1060 di potere lasciando i giocatori con la sensazione di aver ottenuto poco in rapporto al denaro speso per l’espansione. Pochi nuovi set e qualche arma difficilmente compenseranno l’assenza di oltre un centinaio di vecchi oggetti. Se poi consideriamo che al momento sono utilizzabili solo nelle playlist meno impegnative, questa soluzione per snellire il gioco potrebbe non andare giù a chi gioca a Destiny 2 dal lancio e aveva un pool di armi molto consistente tra cui ruotare. A partire dal 24 novembre il bottino leggendario verrà aggiornato con contenuti dalle Stagioni 10 e 11. Destiny 2 è pur sempre un looter shooter e la ricerca di ricompense nuove e migliori è una parte fondamentale del gameplay. Sapevamo che il DCD avrebbe lasciato un segno profondo, ci siamo preparati in questi mesi alla scomparsa di amati – o odiati - personaggi e solo il tempo guarirà questa ferita quando i nuovi contenuti, il recupero di vecchie ambientazioni e le stagioni future amplieranno le possibilità a nostra disposizione.

Stasi: croce e delizia

Il grosso dell’espansione Oltre la Luce ruota quindi intorno alla nuova sottoclasse di Oscurità, la Stasi, che in PvE si conferma un’ottima aggiunta per dare strumenti di crowd control congelando gli avversari o erigendo muri di ghiaccio per bloccare una via di accesso. Se usata con un po’ più di attenzione tattica rispetto al classico approccio DPS può davvero salvare la vita nelle situazioni più concitate con tanti nemici a schermo o quando va difesa una posizione. Le animazioni e gli effetti di ghiaccio che si scatenano quando si usa la super sono poi molto d’effetto e qui si conferma la bravura di Bungie nel restituire ai giocatori un feedback sonoro e grafico di grande qualità che è tutto ciò che ci si aspetterebbe dal maneggiare un potere possente. La novità più grande è però la personalizzazione della sottoclasse utilizzando Frammenti e Nature che modificano le abilità e le azioni da usare in combattimento. Ad esempio, la Natura Crioclasma del titano Behemoth aggiunge la possibilità di scivolare contro cristalli di Stasi o bersagli congelati, frantumandoli tutti all’impatto grazie anche a una scivolata più lunga e potente che è sempre divertente da utilizzare. Si tratta di una modifica ai sistemi di gioco davvero gradita che offre un’alternativa all’esperienza troppo semplificata delle sottoclassi di Luce introdotte con Destiny 2 riequilibrando l’esperienza come una via di mezzo tra il primo e il secondo Destiny. Con Frammenti e Nature da cercare per trovare le più adatte al proprio stile di gioco, l’endgame si fa interessante anche se la formula per ottenere ricompense non cambia da quella a cui si è già abituati.

L’arrivo della Stasi è stato davvero travolgente nel Crogiolo. Nutrivamo già alcuni dubbi prima dell’espansione e ne avevamo parlato anche con il General Manager di Bungie Justin Truman durante un’intervista. I primi giorni sono stati molto duri per tutti i non possessori di Stasi o per chi si trovava contro uno stregone. In aggiunta, liberarsi dalla Stasi applicava un danno eccessivo anche con alte modifiche alla resilienza e nel Crogiolo ogni secondo sottratto all’immobilità e ogni danno ridotto fanno la differenza tra la morte e la possibilità di reagire ai colpi nemici. Problemi di bilanciamento al lancio in giochi multigiocatore possono sempre verificarsi, ma Bungie questa volta è stata davvero rapida a fornire un primo nerf con l’aggiornamento rapido 3.0.0.3. Gli aggiustamenti non sono certo finiti qui e molto dipenderà da come la situazione si evolverà nelle prossime settimane. Ciò che però ci lascia con qualche preoccupazione di troppo è la direzione che Bungie vuole dare al PvP. L’espansione è stata lanciata da poco più di una settimana e mentre è lecito aspettarsi maggiori attenzioni verso il PvE, non possiamo certo dire di essere soddisfatti dello stato del PvP. Non è un problema nuovo, è qualcosa che si protrae almeno dalle ultime stagioni, ma col taglio forte di contenuti che c’è stato - Supremazia, Detonazione, Vigilanza, Breccia, Doppietta, Controllo Impetuoso, e Rogo non sono più disponibili in partite private o nelle playlist – l’assenza di una mappa diversa da giocare, o di modalità aggiuntive nuove si fanno sentire, almeno Azzardo ha visto Azzardo e Azzardo Eccelso venire unificate in una singola modalità più veloce da giocare.

Incursione La Cripta di Pietrafonda: il meglio che Destiny 2 ha da offrire

Le Incursioni in Destiny rappresentano il momento in cui tutti gli sforzi compiuti e il grinding fatto trovano la loro massima ricompensa in arene progettate intorno a specifiche meccaniche che richiedono cooperazione e divisione di ruoli tra i 6 membri del fireteam. Il raid si è aperto in modo suggestivo, con la ricerca della Cripta partendo da quella che fino a poco prima era una semplice area di pattuglia. Europa si conferma una location con molto carattere grazie al suo clima avverso che avvolge tutto fino a spegnere i colori e a inghiottire ogni punto di riferimento, cosicché siano le fiaccole ancora accese a indicarci il cammino. Abbiamo apprezzato di non essere subito teletrasportati al suo interno, perché ciò ci ha permesso di affrontare ancora una volta il freddo glaciale di Europa che per l’occasione si è trasformato in un debuff. Trovarsi al centro della tempesta mentre infuria e ci offusca la vista ci fa guadagnare delle cariche di status Gelone che possono portare alla morte. Per prevenire una prematura dipartita bisognerà trovarsi “al riparo dalla tempesta” entrando all’interno di bolle protettive che emanano calore.

La Cripta di Pietrafonda costruisce tutti i suoi 4 incontri intorno a dei Potenziamenti che assegnano dei ruoli ai giocatori che li raccolgono. Ogni giocatore in possesso di un potenziamento può a seconda dello step dividersi in Operatore, Scanner e Soppressore. La leggibilità dell’ambiente in pochi secondi è un fattore determinante per completare gli step senza incorrere nel fatidico “wipe” che cancella i progressi fatti e crediamo che a livello di design sia stato impeccabile l’uso di diversi colori e icone per indicare chiaramente i Potenziamenti in campo. Operatore e Scanner si sono rivelate due meccaniche molto interessanti se considerate insieme al design studiato proprio per farle lavorare in sinergia. L’Operatore è colui che può interagire ad esempio con le porte e lo Scanner deve analizzare le arene per capire e comunicare solo gli elementi utili alla squadra, mentre il Soppressore entra in gioco solo negli ultimi due step e funziona da unità stordente contro i boss. Interessante anche la meccanica che obbliga a passare il testimone depositando il Potenziamento all’interno di un terminale, così da non relegare un’unica persona a un solo ruolo. Ci è piaciuto, insomma, che l’Incursione ci stimolasse ad adattarci in corsa adeguandoci magari a ruoli diversi per dare una mano a un compagno.

Se dovessimo classificare l’Incursione La Cripta di Pietrafonda, si piazzerebbe tranquillamente in una top 5 dei migliori raid di Destiny; soprattutto se apprezzate gli incontri che ruotano pesantemente intorno alle meccaniche non resterete delusi. A risultare sotto le aspettative dopo tutti gli scontri svolti nelle fasi precedenti è stato però il boss Taniks l’Abominio. Abominio gli calza a pennello essendo ormai un ammasso confuso di parti meccaniche, ma speravamo in uno scontro più epico, invece ci siamo trovati ad affrontare un nemico che se da una parte evoca molti ricordi nei giocatori di vecchia data se lo si rivede per la prima volta dopo tanto tempo, dall’altro ci siamo trovati con un combattimento che non offre stimoli diversi da quelli già visti negli step precedenti. Ci sono stati, tuttavia, alcuni momenti molto sorprendenti specialmente per quanto riguarda le ambientazioni che non smettono mai di stupire.

Potersi ritrovare a saltare su sezioni puzzle in pieno Spazio per poi finire a combattere in una grande piattaforma orbitale mentre arrivano nemici da ogni dove e stiamo precipitando violentemente su Europa – l’ideale per mettere in uso la nuova Stasi –, è stato uno di quei momenti unici che ti fanno apprezzare l’universo fantascientifico di Destiny. Vedere come il mondo cambia in base alle conseguenze del completamento dell’Incursione, con nuove aree e nuove quest disponibili, è un buon esempio di come questo mondo vivo che si evolve nel tempo abbia finalmente iniziato ad assumere una forma più consistente negli ultimi anni. Tra eventi live, mutamenti post missioni chiave e attività collaborative che coinvolgono tutti i giocatori, ci sembra un ottimo momento per iniziare - o ricominciare - a giocare a Destiny 2 Oltre la Luce, a patto che accettiate anche il dover completare quest noiose e ripetitive per accedere ai suoi migliori contenuti.

Prime considerazioni sulla Stagione della Caccia

Prima di concludere la recensione, vorremmo comunque completare l’analisi con alcune brevi considerazioni sulla Stagione della Caccia appena iniziata perché è un contenuto che attualmente integra nuove attività in Oltre la Luce e che crediamo potrebbero trovare interessante i giocatori che hanno apprezzato I Rinnegati, ma che poi magari hanno smesso di giocare. Come già anticipato dai trailer promozionali, vedremo tornare Uldren Sov, l’ex Principe Insonne ora operante come Guardiano per il Ragno. Uldren non ha memoria di cosa ha fatto e ciò crea una intrigante base per lo sviluppo di un racconto nelle prossime settimane che si intreccerà anche con le malefatte di Xivu Arath e dei suoi seguaci.

Come meccaniche, il Corvo è anche il principale venditore – con tanto di grado reputazione e taglie - con cui interagire per dare le caccia alle Endofurie. Ciò comporta l'utilizzo di un nuovo dispositivo, l’Esca criptolite, che prima di essere utilizzata andrà caricata completando Assalti, partite di Azzardo e Crogiolo. Il funzionamento richiama il Calice dell’Opulenza: si sceglie il premio che si vuole ottenere inserendo nell’alloggiamento una modifica e si associano delle mutazioni per ottenere un drop con modifiche e specifiche particolari. La particolarità di queste missioni è che dopo aver quasi sconfitto un primo nemico, questo fuggirà e andrà letteralmente cacciato. Sul terreno comparirà una scia verde che andrà seguita fino a quando non si raggiunge il punto per avviare la fase due della missione dove affronteremo la vera minaccia. Al momento abbiamo inseguito boss dei Caduti e dell’Alveare sulla Riva Contorta e la Città Sognante, ma ci aspettiamo ulteriori sviluppi a seguire da qui fino a febbraio.