Epic si scaglia contro Google, volevano acquisire controllo tramite Tencent

Sembra che la battaglia tra Epic e le altre aziende del tech non siano finite, ora nel mirino c'è anche Google che voleva approfittare della situazione!

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a cura di Giuseppe Licciardi

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I recenti avvenimenti degli ultimi mesi hanno messo in discussione tantissime aziende del settore tech, soprattutto dopo il caso Fortnite che ha visto protagoniste Apple ed Epic. Proprio nelle ultime settimane sono arrivate infatti notizie di come ancora una volta non sembra che si sia raggiunto un accordo, o almeno non ancora. Il tutto infatti dovrebbe arrivare a conclusione su chi abbia ragione tra le due aziende nelle prossime settimane.

Intanto, notizia di poche ore fa, sembra che Epic abbia deciso di sporgere un'altra denuncia nei confronti di un altro colosso. Questa volta nel mirino c'è Google che sembra abbia agito nei propri interessi per cercare di avere maggiore controllo sull'azienda che ha dato il natale a Fortnite, soprattutto dopo la nascita della partnership tra quest'ultima e Samsung.

All'interno dei documenti che sono stati consegnati alla corte infatti, si possono leggere alcune dichiarazioni che incastrerebbero l'azienda americana. Il tutto doveva avvenire in modo diverso dal solito. Google infatti avrebbe voluto acquistare una parte di Epic da Tencent, che al momento ne detiene il 40%. Questo perché il contatto diretto, per chiudere un accordo del genere non ci sarebbe mai stato. All'interno del documento infatti si può leggere: "Google ha riconosciuto che Epic potrebbe non accettare la sua offerta. 'Come potenziale alternativa', un alto dirigente di Google ha proposto che Google 'considerasse di avvicinarsi a Tencent', una società che possiede una quota di minoranza in Epic, 'a entrambi acquista azioni Epic da Tencent per ottenere un maggiore controllo su Epic', oppure 'unisciti a Tencent per acquistare il 100%'.

Tutto questo sarebbe accaduto dopo la scelta di Epic di far arrivare Fortnite su Android tramite il launcher proprietario, cosi da evitare il 30% di fee sulle transazioni in game. Un po' come accaduto con Apple. L'azienda americana era infatti spaventata da questa mossa che poteva andare ad incidere anche su altri sviluppatori che seguendo le orme di Epic avrebbero lasciato il Google Play Store per altro, o mettendo a disposizione applicazioni o giochi in altri modi. In tutto questo, Google era già in procinto di attivare un progetto "segreto" con il quale foraggiare gli sviluppatori "a rischio uscita" con degli accordi particolari.

Ad Epic ovviamente questa mossa non è andata giù ed ecco quindi la nascita di questa querela e della deposizione dei documenti presso lo stato della California. Sembra quindi che la battaglia legale non sia ancora finita e che presto potrebbe aprirsi un nuovo caso, come quello contro Apple. Staremo a vedere i risvolti per il titolo sulle piattaforme mobili.

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