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Fire Emblem Three Houses Recensione

Fire Emblem Three Houses segna il ritorno su console domestica, dopo undici anni, della storica serie strategica di Intelligent System.

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a cura di Andrea Maiellano

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Fire Emblem Three Houses è indubbiamente uno dei titoli più attesi e importanti in questa calda estate di Nintendo Switch. D’altronde si tratta del ritorno su console casalinga, dopo undici lunghi anni, di una delle proprietà intellettuali più importanti del colosso di Kyoto, che nell’ultima decade è riuscita a far innamorare anche i giocatori occidentali, grazie a una serie di ottimi titoli usciti sulle console portatili di Nintendo. La nuova produzione di Intelligent System, però, ha anche l’importante, duplice, obiettivo di sfruttare l’ottima base installata di console ibride della “Grande N”, per raggiungere nuovi utenti e aprirsi, quindi, a giocatori maggiormente causali, riuscendo a non scontentare la sua fanbase, che risulta a oggi una delle più solide e compatte, e a fare breccia, allo stesso tempo, in quella parte di utenza alla ricerca di titoli strategici maggiormente accessibili e non eccessivamente punitivi.

Proprio in virtù di questo importante punto di vista, rafforzato anche dalla massiccia campagna marketing messa in atto da Nintendo nei mesi precedenti alla pubblicazione di Fire Emblem Three Houses, abbiamo deciso di redarre questa lunga analisi tenendo soprattutto in considerazione quei giocatori che si troveranno alla loro prima esperienza con la celebre saga di Intelligent System. Vi possiamo anticipare fin da subito, però, che i fan della “vecchia guardia” di Fire Emblem non rimarranno delusi in quanto Three Houses riesce pienamente nell’arduo compito di mescolare vecchio e nuovo, riuscendo a non compromettere l’iconica difficoltà della serie sfruttando una serie di intelligenti soluzioni, in grado di costruire attorno alle necessità del giocatore l’esperienza finale che verrà offerta.

Benvenuti a Garreg Mach

Spiegare la maestosità del comparto narrativo di Fire Emblem Three Houses senza incappare in spiacevoli anticipazioni, è un’impresa davvero ardua. Intelligent System, difatti, è stata in grado di proporre tre differenti campagne, differenziate in maniera sapiente e pregne di accadimenti che si intrecciano fra di esse, strutturate in maniera tale da spingere il giocatore a completarle tutte per avere una visione completa delle vicende dei vari protagonisti. Byleth, difatti, pur essendo il nostro alter-ego virtuale per tutta la durata dell’avventura, si rivelerà ben presto essere solo uno dei numerosi teatranti che compongono le fila narrative. Un personaggio con una storia, uno scopo e degli obiettivi ben precisi che andranno ad affiancarsi a quelli della moltitudine di personaggi che compongono l’intrecciata storia che Intelligent System si è prodigata nel raccontarci.

Una volta deciso il nome e il sesso del vostro personaggio, Byleth (questo sarà il nome predefinito del vostro personaggio) comincerà il suo viaggio che lo porterà dall’essere un semplice mercenario, a diventare docente presso l’imponente monastero di Garreg Mach. Ritrovatosi a salvare tre giovani nobili da un manipolo di banditi, il nostro giovane mercenario verrà invitato al cospetto di Lady Rhea, arcivescovo della Chiesa di Seiros nonchè direttrice della scuola d’arma presente all’interno dell’imponente monastero. La donna, percependo in voi qualcosa di positivo, vi chiederà di rimanere per dedicarvi all’insegnamento, offrendovi di diventare il docente di una delle tre casate nobiliari intente nell’apprendere l’arte del comando per guidare, in futuro, le loro genti.

La scelta di una delle tre casate, Aquile Nere, Leoni Blu e Cervi Dorati, determinerà quale campagna deciderete di affrontare e di quale gruppo di personaggi deciderete di approfondire la narrazione. Come accennavamo poc’anzi, infatti, seppur nelle prime fasi di gioco questa decisione apparirà un semplice diversivo per farvi scegliere su quali statistiche concentrarvi inizialmente, con il progredire degli eventi ognuna delle casate vi offrirà un punto di vista diverso sugli accadimenti, posizionando buchi di trama, più o meno corposi, che solamente terminando le storie rimanenti potrete colmare. Non temete però, nelle circa 50 ore che ci vorranno per portare a termine la storia principale di Fire Emblem Three Houses, tutti gli avvenimenti importanti dell’universo di gioco troveranno la loro giusta conclusione. Sono le storie singole dei vari personaggi che non troveranno tutte una degna fine, lasciandovi con il giusto numero di domande che vi farà cominciare una nuova partita alla ricerca di ulteriori risposte.

Proprio in merito a quest’ultimo punto, dobbiamo lodare le scelte fatte da Intelligent System nella gestione del canonico “New Game +”. Da una rinnovata gestione dell’esperienza che accumulerete, fino a un mantenimento di determinate statistiche ottenute nella partita precedente, ricominciare dal principio l'avventura di Byleth, optando per la scelta di una casata differente, offrirà un’esperienza più snella e che permetterà al giocatore di concentrarsi maggiormente sugli aspetti narrativi, riducendo sensibilmente i tempi precedentemente spesi in ambito gestionale. Il tutto troverà la sua dimensione nella possibilità di concludere le campagne mancanti in una sessantina di ore complessive, estendendo notevolmente la longevità e la rigiocabilità del titolo.

Tornando ad analizzare la caratterizzazione dei personaggi di Fire Emblem Three Houses, possiamo tranquillamente sostenere di trovarci di fronte al picco più alto del tessuto narrativo creato da Intelligent System. Dalle situazioni più frivole, alle relazioni più intricate, ognuno di questi teatranti si troverà a ricoprire un ruolo ben preciso all’interno dell’universo di gioco, riuscendo a smuovere le emozioni del giocatore che si troverà inevitabilmente a empatizzare con loro. Notevole la capacità degli sviluppatori nel riuscire a offrire punti di vista totalmente differenti in base al percorso narrativo che sceglieremo, ribaltando completamente i sentimenti che andremo a provare per alcuni dei protagonisti, nel momento che ci troveremo maggiormente immersi nelle loro personalissime lotte interiori. 

Le “Romance”, divenute una delle caratteristiche più famose della serie, sono state ripensate per abbracciare maggiormente i temi più cupi e seri trattati da Fire Embem Three Houses. Pur rimanendo la possibilità di instaurare relazioni amorose fra Byleth e i vari personaggi presenti, è stata rimossa la possibilità di avere dei figli, così come i rapporti fra i personaggi “non giocanti” risultano maggiormente in linea con la storia che ci verrà raccontata e meno influenzabili dalle scelte del giocatore. Una decisione che sicuramente farà discutere i fan di vecchia data ma che, in una visione d’insieme dell’opera, restituisce una maggior coerenza narrativa senza pregiudicare alcuni, ilari, siparietti al limite del demenziale. Infine, la possibilità di attivare nelle fasi preliminari del gioco la Permadeath, mette nelle mani del giocatore la possibilità di far perire, definitivamente, alcuni dei personaggi caduti in battaglia. Un’opzione che, oltre a permettere la fruizione di Fire Emblem Three Houses in maniera analoga ai capitoli precedenti, grazia, allo stesso tempo, i giocatori alle prime armi evitandogli di perdersi alcuni aspetti della narrazione a causa di errori effettuati sul campo di battaglia.

Al netto di tutti questi elementi, Fire Emblem Three Houses si rivela essere una delle migliori storie mai realizzate da Intelligent System. Con una longevità che bascula fra le cento e le centocinquanta ore di gioco, una narrazione in grado di spingere il giocatore a scoprire le storie di tutti i protagonisti e una gestione dei tempi al limite della perfezione, questo nuovo capitolo della saga si pone come un ottimo punto di riferimento per le produzioni future e che riuscirà a rimanere impresso a lungo nella mente dei giocatori che decideranno di immergersi nell’immensa mitologia del continente di Fòdlan.

Un mercenario alle elementari

Fire Emblem Three Houses struttura la sua narrazione attraverso i mesi dell’anno, che ricoprono il ruolo dei vari capitoli atti a suddividere le vicende della trama principale. Questa peculiare soluzione, unita al ruolo da docente che ricoprirà Byleth, permette delle dinamiche di gioco varie e ben definite che riescono nell’intento di non annoiare mai il giocatore grazie alla varietà della formula proposta. Ogni mese sarà, ovviamente, suddiviso in quattro settimane al termine delle quali sarà, quasi, sempre presente una battaglia, o una vicenda, legata alla progressione della storia. Nei giorni antecedenti a questo avvenimento Byleth potrà dedicarsi a una pletora di attività differenti, indicate comodamente nel calendario mensile, per poter adempire al meglio alle sue mansioni da docente, migliorando le conoscenze militari dei suoi allievi e aumentandone la motivazione all’apprendimento. 

Ogni Lunedì del mese, difatti, potrete definire il piano di studi settimanale attraverso il quale migliorare le statistiche dei vostri allievi indirizzandoli verso ruoli specifici da ricoprire sul campo di battaglia. Ogni lezione corrisponde all’incremento di una delle abilità dei vostri studenti e il loro numero sarà limitato e definito dal vostro livello di docenza. L’aumento di quest’ultimo, direttamente collegato dalla progressione delle statistiche di Byleth, vi permetterà di ottenere un numero maggiore di parametri modificabili settimanalmente. Impartire delle lezioni ai vostri allievi, però, ne abbasserà il livello di motivazione il quale, se si troverà al di sotto di una determinata soglia, vi precluderà la possibilità di incrementarne le statistiche. Per mantenere motivati i vostri allievi avrete a disposizione diverse opzioni: rispondere soddisfacentemente alle loro domande, partecipare a dei seminari nel fine settimana o, semplicemente, compiere assieme a loro le attività di gruppo che si tengono a Garreg Mach ogni Domenica. 

L’aumento delle statistiche attraverso le lezioni, inoltre, può essere automatizzato lasciando nelle mani dell’intelligenza artificiale la scelta di quali parametri migliorare e a chi. Per quanto, in più di un’occasione, si rivelerà una scelta in grado di velocizzare le dinamiche di gioco, raramente abbiamo trovato le decisioni prese dal gioco affini alla direzione che avevamo optato per alcuni personaggi. Infine, al termine del mese, lo stesso giorno in cui ricadrà l’evento principale della storia, se soddisferete i requisiti richiesti, potrete far sostenere un’esame a uno o più dei vostri allievi, permettendogli di sbloccare classi diverse, o di livello superiore, da equipaggiare prima di farli scendere sul campo di battaglia. Proprio in merito alla diversificazione delle classi presenti in Fire Emblem Three Houses, ci troviamo di fronte a una varietà notevole di categorie che spazia dai classici maghi, stregoni, cavalieri e assassini fino a svariate evoluzioni delle categorie precedenti, alcune delle quali in grado di combattere in groppa a cavalli e viverne.

Un elemento decisamente interessante, specialmente per quella tipologia di giocatori che ama sperimentare, risiede nella possibilità di assegnare qualsiasi classe disponibile ai vostri studenti, a patto di raggiungere il livello richiesto in quella determinata categoria. Se vorrete, quindi, prendere un soldato maggiormente affine alla magia e portarlo a diventare un sanguinario cavaliere, vi basterà forzarlo negli allenamenti all’arma bianca fino a che non potrete ridefinire la sua classe di appartenenza. Ognuno dei persoanggi, inoltre, avrà a disposizione un’affinità secondaria a una determinata classe (riconoscibile dalla presenza di tre stelle a fianco della categoria) la quale vi permetterà la creazioni di combattenti ibridi in grado di ricoprire ruoli diversi in relazione alle battaglie che andrete ad affrontare.

Infine potrete assegnare dei lavori di gruppo settimanali, quali strappare erbacce o nutrire cavalli, a una coppia di studenti della vostra classe. Questa attività gli permetterà di aumentare il loro sostegno, la loro affinità e recuperare risorse utili alla creazioni di materiali o alla manutenzione degli armamenti. Il risultato ottenuto al termine della settimana si baserà principalmente sul loro indice di gradimento dell’attività svolta e il livello di sostegno che i due studenti avranno raggiunto fra di loro, permettendo, gradualmente con l’incremento di quest’ultimo parametro, di assistere a brevi sequenze di dialogo nelle quali verrano approfonditi i legami fra i vari studenti della casata che avrete scelto. Una volta che avrete definito tutta questa serie di attività scolastiche, il primo lunedì di ogni settimana, i giorni trascorreranno autonomamente, presentandovi una summa dei risultati ottenuti, delle risorse raccolte e del livello generale di motivazione prima di lasciarvi alle attività extra-scolastiche domenicali.

La Domenica del villaggio

Ogni Domenica del mese vi verrà data la possibilità di cimentarvi nelle varie attività facoltative presenti in Fire Emblem Three Houses e che spazieranno dal partecipare, assieme ad altri quattro personaggi, a un seminario in grado di aumentare automaticamente la motivazione di tutti i partecipanti, spendere i punti battaglia a vostra disposizione per affrontare uno degli scontri opzionali disponibili durante il mese o dedicarvi all’esplorazione dell’immenso monastero di Garreg Mach per dedicarvi alle varie attività secondarie atte ad aumentare motivazione, legami fra i personaggi o, semplicemente, migliorare le caratteristiche di Byleth. 

La vasta mappa dedicata al monastero, infatti, racchiude al suo interno una pletora di attività atte a gestire le relazioni fra Byleth e i vari personaggi del gioco. Ogniqualvolta comincerete le vostre fasi esplorative, in maniera analoga a quanto visto con le lezioni, vi verranno assegnati dei punti attività che, ovviamente, aumenteranno in base al vostro livello di docenza. Potrete spendere questi punti pranzando, o dedicandovi alle prove del coro, con due personaggi (non obbligatoriamente studenti della vostra classe) per aumentarne la motivazione e il vostro legame con loro. Oppure potrete dedicarvi a delle sessioni di aggiornamento per Byleth presso gli altri docenti della scuola per aumentare le vostre caratteristiche personali. O, addirittura, far competere uno dei vostri allievi in un torneo all’arma bianca per quadagnare motivazione, risorse e denaro. 

A venire in aiuto alla scarsità di punti attività, però, troviamo una serie di missioni secondarie, basate maggiormente sul recupero di oggetti sparsi in giro per il monastero, che i vari vi assegneranno mese dopo mese. Portarle a compimento positivamente aumenterà il vostro legame con quel personaggio, la sua motivazione (in caso si trattasse di uno dei vostri studenti) e vi farà guadagnare fama con la quale aumenterà la vostra reputazione all’interno del monastero. Viene da se che, nella loro apparente leggerezza, le fasi dedicate all’esplorazione del monastero, obbligandovi a scegliere su quali attività dedicarvi, si rivelano una parte fondamentale dell’equilibrio gestionale presente in Fire Emblem Three Houses.

In aggiunta alle attività vincolate ai punti a vostra disposizione, e alle missioni secondarie che ciclicamente vi verranno assegnate, il monastero di Garreg Mach vi offrirà la possibilità di cimentarvi con la pesca e il giardinaggio, per raccimolare risorse utili a estendere il vostro ricettario. Potrete inoltre dialogare con la quasi totalità dei personaggi, reclutare nuovi studenti per la vostra classe (se le vostre competenze in determinate classi si dimostrerà di loro interesse) o semplicemente chiedere supporto ai membri di un’altra casata, fino alla fine del mese, per gli scontri che andrete ad affrontare. Un’ottima soluzione temporanea per andare a coprire quelle lacune nella vostra armata data dagli inevitabili dislivelli fra i vari alunni della vostra classe.

Infine troviamo l’immancabile mercato, dove potrete acquistare armamentari, risorse di varia natura o migliorare i vostri battaglioni, e una serie di collezionabili sparsi all’interno delle varie aree e suddivisi in doni (da offrire ai personaggi per aumentare il vostro legame con loro), consumabili o manuali di approfondimento che andranno ad aumentare lievemente i vostri punti docenza. Viene da se che, seppur sia disponibile una funzione di viaggio rapido per spostarsi celermente fra le varie aree di Garreg Mach, visitare approfonditamente il monastero una volta al mese si riveli quantomeno indispensabile per poter massimizzare l’incremento delle vostre statistiche. Tenendo in considerazione che avrete tre giorni al mese per potervi districare fra le numerose attività extrascolastiche, le battaglie facoltative, relazioni personali e la partecipazione ai seminari, seppur ogni domenica i vostri punti attività verranno ripristinati, una buona gestione del fine settimana, relazionato alle lezioni che vorrete impartire ai vostri studenti, diventa imprescindibile per arrivare pronti all’evento che scandirà la fine del mese.

L’arte della guerra

Ogni capitolo di Fire Emblem Three Houses, come accenavamo poc’anzi, è scandito da una battaglia che farà progredire gli eventi della storia. Questi scontri, vero punto centrale della saga, si struttureranno nella più classica delle formule per i titoli strategici a turni. Una suddivisione a scacchiera del campo di battaglia vi fornirà fin dal principio una visione chiara delle possibilità di movimento delle vostre truppe, di quelle nemiche e delle peculiarità del terreno di gioco. A ogni turno vi verrà data la possibilità di spostare individualmente i vostri soldati per un numero predefinito di caselle, attaccare gli avversari se vi troverete a una distanza corretta, utilizzare o raccogliere oggetti e, in alcune circostanze ben precise, aprire porte o casse sfruttando le abilità innate di alcuni membri del vostro esercito.

A queste semplici meccaniche di base vi si innestano tutte le modifche fatte durante le fasi gestionali all’interno del monastero e che andranno a influenzare marcatamente l’esito dei vostri scontri espandendo il ventaglio di strategie possibili che vi verranno. Come abbiamo potuto vedere ognuno degli studenti, o soldati se preferite, viene considerato in maniera analoga a un personaggio di un gioco di ruolo tradizionale. Le sue statistiche, così come l’affinità a un tipo di arma o a un ruolo specifico, ne andranno a definire la sua efficienza all’interno dell’ecosistema della battaglia. In Fire Emblem Three Houses creare un’armata eterogenea, in grado di adattarsi alle varie tipologie di scontri che andrete ad affrontare nel corso della campagna principale, dipenderà quindi esclusivamente da come avrete deciso di gestire i vostri studenti durante il mese. Un soldato eccessivamente sottolivellato, per esempio, potrebbe diventare il bersaglio preferito dei vostri avversari, così come una buon livello di sostegno fra gli studenti potrebbe incrementarne i parametri quando si troveranno vicini, permettendovi offensive più rapide ed efficaci.

Una buona gestione delle risorse e dell’inventario, inoltre, saranno basilari per non ritrovarsi con armi eccessivamente danneggiate, e quindi meno efficaci, o con alcuni soldati privi di oggetti di cura nel momento del bisogno. Così come uno studio attento delle peculiarità del terreno di gioco ricoprirà un ruolo importante nelle vostre battaglie. Che si tratti di aree forestali, di zone acquitrinose, o di caselle occupate dai vostri alleati, ogni variazione al bioma predefinito del campo di battaglia potrà fornire bonus, o malus, nel momento in cui i vostri soldati vi ci stazioneranno al suo interno. Viene da se che un sapiente sfruttamento del campo di battaglia potrà fornirvi il giusto vantaggio in termini di velocità d’azione e risposta alle offensive avversarie. 

Oltre agli attacchi di base, specifici per ogni classe, e alle mosse speciali, ognuno dei vostri soldati potrà essere affiancato da un Battaglione, vere e proprie armate personali che forniranno un’abilità aggiuntiva ai vostri studenti. Il procedimento per reclutare questi piccoli eserciti personali richiede semplicemente di arruolarli nell’area commerciale del monastero. Potrete assoldare, potenziare, curare e sostituire i Battaglioni utilizzando i fondi che vi verranno forniti mensilmente dalla Chiesa per le vostre mansioni di docente. Ognuno di questi manipoli di soldati avrà delle statistiche precise che andranno ad affiancarsi a quelle dello studente a cui le affiancherete. Dipenderà dalle vostre necessità il loro affiancamento a una classe specifica per rafforzarne i punti di forza o renderla maggiormente eterogenea sul campo di battaglia. I Battaglioni, infine, necessiteranno di cure e saliranno di livello in maniera analoga ai vostri soldati, divenendo a tutti gli effetti una risorsa aggiuntiva atta a rendere più variopinto il ventaglio di abilità, e statistiche, a disposizione del vostro esercito. Per quanto il loro arruolamento si riveli un passaggio obbligato in termini narrativi, l’utilizzo dei Battaglioni rimarrà in seguito a totale discrezione del giocatore, permettendo una personalizzazione dello stile di gioco di Fire Emblem Three Houses che vada ad abbracciare giocatori vecchi e nuovi.

La novità più controversa, e che siamo sicuri farà discutere i fan della serie, però, risiede nella meccanica del “Battito Divino” che, evitandovi spiacevoli anticipazioni sulla trama di Fire Emblem Three Houses, altro non è che la possibilità di Byleth di tornare indietro nel tempo, un numerop limitato di volte, durante uno scontro. Un’azione si rivela fallimentare a causa di un attacco non andato a buon fine? Potrete ritornare indietro e ritentare un approccio differente o sperare che la casualità degli eventi faccia andare a buon segno la vostra offensiva. L’esito della battaglia verte a vostro sfavore, a causa di una serie di scelte che si sono rivelate errate? Potrete tornare indietro di un paio di turni per tentare una strategia completamente differente. Il “Battito Divino”, in buona sostanza, si può considerare come una “gomma” virtuale che fungerà da salvavita per tutti quei giocatori alle prime armi o per quella parte di utenti legati alla meccanica del Permadeath e che potranno finalmente evitare di ricaricare il salvataggio precedente per ritentare la battaglia dal principio. 

Tutte le caratteristiche che abbiamo analizzato finora sono soltanto le basi di un sistema di combattimento che, progredendo nelle fasi dell’avventura si rivelerà davvero profondo e ben stratificato. Fire Emblem Three Houses, difatti, sarà in grado di fare la gioia degli amanti del genere strategico, oltre a essere caratterizzato da una gestione dei tempi impeccabile e che andrà a introdurre le varie meccaniche di gioco gradualmente permettendone la corretta assimilazione anche a chi non ha mai giocato un capitolo della saga prima d’ora.

I tecnicismi di Fire Emblem Three Houses 

Se fino a ora Fire Emblem Three Houses si è mostrata una produzione ben confezionata e curata nei minimi dettagli, bisogna, purtroppo, fare un discorso differente sul versante tecnico, dove Intelligent System mostra ampiamente le sue lacune in termini di sviluppo e ottimizzazione sulla nuova console di Nintendo. Graficamente il titolo si presenta decisamente datato rispetto alle ultime produzioni per Switch. I modelli poligonali dei personaggi, realizzati in Cell Shading, sono animati sommariamente, pieni di compenetrazioni e non eccessivamente dettagliati. Le aree del monastero di Garreg Mach, per quanto ispirate e pregne di un’atmosfera onirica, sono generalmente spoglie e poco curate nei dettagli. Sono soventi gli effetti di pop-up di personaggi e elementi a schermo mentre ci si sposta fra le varie aree di gioco, così come non sono rari dei lievi ma percettibili cali di framerate. Considerando che non si tratta di un gioco open world e che non ci troviamo di fronte a un action frenetico pieno di elementi a schermo, la realizzazione tecnica risulta eccessivamente arretrata.

Durante le battaglie la situazione non migliora, offrendo una rinnovata gestione delle telecamere, che parte da un modello tipicamente retrò fino a seguire i vari eroi, con annessi Battaglioni, sul campo di battaglia, non basta a occultare animazioni ripetitive e poco convincenti, pop-up soventi e un colpo d’occhio generale che viene solo parzialmente salvato dalle ispirate ambientazioni delle mappe in cui si svolgono le varie battaglie. Considerando, inoltre, un’assenza di sincronia fra labiale e parlato, alcuni dialoghi a schermo recitati da personaggi muti e tutta una serie di scelte stilistiche evidentemente ereditate dalle precedenti esperienze su console portatili, possiamo tranquillamente affermare che ci sono ampi margini di miglioramento in vista del prossimo capitolo della serie. Intelligent System dovrà lavorare sodo per offrire una resa visiva in grado di omaggiare degnamente le loro ottime doti di sceneggiatori.

In termini di ottimizzazione, infine, Fire Emblem Three Houses mostra il fianco con un prosciugamento davvero esagerato della batteria di Nintendo Switch. Vi basti sapere che dopo un’ora e venti, circa, di gioco continuativo, avevamo il 40% in meno di batteria. Senza contare una temperatura decisamente elevata nella parte posteriore della scocca della console. Resta comunque da considerare che giocando in modalità “Docked” molte di queste criticità tecniche sono meno percepibili e che la bontà narrativa della produzione, tradotta perfettamente in italiano, unita a delle meccaniche di gioco solide e divertenti, fanno passare rapidamente in secondo piano le evidenti arretratezze tecniche dell’opera.

Voto Recensione di Fire Emblem Three Houses - Nintendo Switch


9

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Comparto narrativo avvincente e che invoglia a portare a termine le tre differenti campagne.

  • - Elementi ruolistici e gestionali implementati perfettamente.

  • - Componente strategica di prim’ordine.

  • - Ottima caratterizzazione dei personaggi.

  • - Meccaniche di gioco in grado di abbracciare diverse tipologie di utenza.

Contro

  • - Tecnicamente arretrato.

  • - Eccessivo Battery Drain in modalità portatile

  • - Alcuni dialoghi non si allineano agli avvenimenti correnti della trama.

Commento

Fire Emblem Three Houses riesce nell’intento di rompere con il passato, rimanendo fedele alle proprie radici. Si potrebbe spendere ore analizzando le analogie con Persona 5 o la deriva maggiormente da RPG ma sarebbe semplicemente inutile di fronte alla cura con cui Intelligent System è riuscita nella realizzazione di un titolo dalle meccaniche profonde, ricco di cose da fare e pregno di tematiche maggiormente serie e stratificate. Peccato solo che tanta beltà venga sporcata da un’arretratezza tecnica figlia di una mancata padronanza di sviluppo sulla nuova console di Nintendo. resta comunque un titolo imprescindibile per ogni amante del genere strategico e un’esclusiva di indubbia qualità che va ad affiancarsi a quella serie di titoli che rendono sempre di più Switch una console da possedere.

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