Football Manager 2020 | Recensione

Football Manager 2020 arriva con alcune novità dalla sua, diventando il capitolo più completo di sempre della saga, come era logico aspettarsi.

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a cura di Mario Petillo

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Football Manager è una serie che non ha bisogno di alcun tipo di presentazione: da anni è divenuto, oramai, il più giocato e valido dei titoli manageriali disponibili sul mercato, con grande difficoltà in fase di miglioria, di anno in anno. Andare a perfezionare un prodotto che offre un'esperienza così completa, d'altronde, è una sfida notevole e la curiosità da parte dei giocatori di scoprire cos'è cambiato da un anno all'altro è sempre altissima. L'obiettivo resta sempre e solo uno: andare a vincere la Champions League con la più titolata di turno o con la meno attesa, che sia il Portogruaro o che sia il Poggibonsi non importa. Basta imporsi come nuova stella nascente dei manager mondiali.

Parte del gioco

Partiamo subito con l'analizzare le novità che l'edizione 2020 porta con sé: come consuetudine sarà possibile personalizzare il proprio alter ego, l'allenatore che andrà in panchina. Tale aspetto è presente oramai da qualche edizione, con la consueta possibilità di scattarsi una foto con la webcam del proprio PC e sfruttarla per avere un'immagine il più vicina possibile alla realtà anche in gioco: sebbene la raffigurazione della controparte videoludica non sia di altissimo livello e continui a peccare con nei precedenti anni, si tratta di un vezzo stilistico che non produrrà alcun tipo di particolare effetto durante il gioco, dato che la vostra immagine non sarà quasi mai visibile in campo o altrove. Al di là degli aspetti estetici, però, avrete la possibilità anche di personalizzare le preferenze di gioco e l'esperienza che portate con voi: che tipo di giocatore siete, a che livelli avete giocato e così via. Tutti aspetti che si vanno a confermare dopo il successo delle scorse edizioni, così da permettervi di avere un'impronta anche più personalizzata rispetto ad altri allenatori: potrete essere, insomma, un Conte, tecnico con una buona esperienza da giocatore alle spalle, o un Mourinho, allenatore che ha calciato poche volte un pallone.

La partenza, così come è diventata prassi degli ultimi anni, è leggermente più lenta rispetto agli inizi della saga: Football Manager 2020, d'altronde, punta a un realismo sfrenato e per questo vi mette dinanzi alla necessità di incontrare la dirigenza al vostro arrivo, di consultarvi con lo staff tecnico, di organizzare un'amichevole in famiglia per valutare la rosa a disposizione e anche di incontrare la stampa per sondare quali sono le aspettative dell'ambiente. Non meno importante sarà impostare gli obiettivi confrontandosi con la proprietà e poi con i giocatori, andando a sondare il loro umore e le loro rispettive aspettative sulla stagione che sta per iniziare. Da questo punto di vista l'interfaccia si mantiene così com'era stata presentata nelle precedenti edizioni, così da non creare uno stacco eccessivo con il passato, ma soprattutto per garantire una continuità importante con quello che è un successo importante.

Tra società e settore giovanile

Ciò che vedrete immediatamente dinanzi ai vostri occhi una volta entrati nel pieno possesso della gestione della vostra squadra sarà la Club Vision, ossia la linea societaria che dovrete andare a rispettare. Diversamente dagli obiettivi che venivano posti nei precedenti anni, adesso le società si organizzano in modo tale da fornirvi dei piani anche biennali, se non triennali, in maniera più consona al contratto che andrete a firmare: allo stesso modo il tutto è sembrato molto più coerente con quella che è la storia della società e della squadra, senza proporre obiettivi strampalati come sarebbe potuto essere lo Scudetto per il Brescia o la Champions League per il Lecce. Mete che invece per le Zebre saranno fondamentali: parliamo di Zebre perché la Juventus, così come in Fifa, non esiste in Football Manager 2020. La cessione dei diritti in esclusiva a Konami è andata a mietere un'altra vittima e sebbene lo staff e i giocatori non abbiano subito modifiche e siano presenti come nella realtà, fa strano non poter avere il nome Juventus sulla squadra più blasonata d'Italia, soprattutto in un database così capillare e dettagliato.

Maggior spazio è stato dedicato ai giovani, al settore giovanile che rappresenta per molte società prive di budget altisonanti un'ottima cassa da sfruttare: far crescere talenti in casa e poi cederli al miglior offerente è una soluzione percorsa da moltissimi club reali e ora anche in Football Manager. Pensato per chi, quindi, vuole affidarsi anche alle famose liste dei wonderkids acquistati per poco e trasformati nei nuovi Messi e Cristiano Ronaldo, il Centro di sviluppo viene ancora di più personalizzato rispetto allo scorso anno, che ha rappresentato il punto di svolta della proposta videoludica per la linea verde. Football Manager 2020 punta molto sulla possibilità di avere una panoramica rapida e facilmente comprensibile dei giovani che abbiamo in rosa, ma anche di organizzare delle sessioni di allenamento in grado di far emergere i talenti che abbiamo nella Primavera. Si potrà decidere quanti soldi investire nelle giovanili, se puntare a un allargamento delle strutture e anche pianificare degli obiettivi che il vostro staff dovrà necessariamente soddisfare, stando alle vostre scelte. Si tratta di un sistema sicuramente più complesso, ma che permette di avere una visione più completa su cosa succede nelle retrovie ed evita tantissimi grattacapi: tantissime volte vi sarà capitato di ritrovarvi con una rosa corta e a dover affrontare diverse competizioni, e andandovi ad affidare alla cantera non sapevate dove mettere le mani. Ora questo cruccio finirà e non avrà più spazio.

Fidarsi della propria squadra

Affidare allo staff tali compiti vi farà notare subito come anche le attività dei componenti sia stata migliorata e sia stata resa più capillare: negli anni passati si poteva delegare l'organizzazione dell'allenamento e delle amichevoli al vice-allenatore, così come il mercato era praticamente nelle piene mani del direttore sportivo: adesso potrete organizzare in maniera più strutturata qualsiasi tipo di delega, potendo comunque intervenire nel caso in cui doveste vedere che si sta rinnovando il contratto a un giovane nel quale non state credendo o, viceversa, prolungare l'accordo con un giocatore che stava per essere lasciato andar via a parametro zero o ceduto.

Buone anche le innovazioni dal punto di vista dei modelli che scendono in campo: a lungo andare, in Football Manager, si rischiava di finire con l'annullare completamente la simulazione sportiva sul rettangolo verde, accontentandosi di una diretta testuale, nella quale intervenire con nuove tattiche o sostituzioni in corsa. Gradualmente di un anno in anno la sega di Sport Interactive punta a realizzare qualcosa di sempre più realistico: i modelli tridimensionali non sono più così legnosi come lo erano anni fa, così come l'intelligenza artificiale è meno fastidiosa dell'anno scorso, pur rimanendo quegli eventi scriptati che vi faranno mettere le mani nei capelli: se una cosa deve succedere, succederà. Parliamo pur sempre di un aspetto sussidiario, perché il cuore dell'esperienza è essere un manager e fare in modo che la propria squadra possa andare in campo nel miglior modo possibile, puntando alla vittoria. Vederla giocare è un elemento in più, ma non è il principale in un'esperienza così.

Comprare il tempo altrui

Infine segnaliamo un altro aspetto assolutamente interessante in fase di negoziazione del contratto: Football Manager 2020 ha voluto inserire la clausola legata al tempo di gioco, che vi permetterà di offrire a un determinato giocatore il numero di partire che potrà disputare in squadra, così da concentrarsi anche sulla prospettiva futura. Al di là di quello che era il ruolo che si proponeva a un giocatore (Titolare Fisso, Prima squadra, Riserva, Turnover, Giovane promessa) ora si può entrare maggiormente nel dettaglio, dimostrando che il tempo rappresenta un'unità di misura di indubbio valore. Avrete a disposizione anche una schermata che mostrerà un riepilogo delle promesse - e degli accordi contrattuali, in realtà - che si hanno con i vari giocatori e i progressi svolti con gli stessi.

Di minor spessore e caratura è l'inserimento del codice etico, uno spauracchio che in Italia ha avuto in Cesare Prandelli uno dei primi grandi estimatori: a inizio stagione vi toccherà impostare quali sono le regole da rispettare e le multe che verranno commissionate ai vari giocatori, impostando anche aspetti come le assenze dall'allenamento, le espulsioni e tutto ciò che rientra nel comportamento non professionale: a presentare la bozza del codice edito è il capitano, che vi suggerirà il modo di comportarvi con il resto della squadra, ma starà poi a voi apportare eventuali modifiche.