Google Stadia è in grave difficoltà

Lo Stadia Connect di ieri sera ha evidenziato grandi difficoltà nelle strategie di Google.

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a cura di Yuri Polverino

La situazione era molto chiara a tutti: Stadia aveva bisogno di un evento per ribadire la sua posizione, rivedere la politica di prezzi e proporre ai giocatori nuovi contenuti in esclusiva. Ero convinto, fermamente convinto, che il Direct di ieri sarebbe andato a toccare temi importanti e avrebbe, magari, presentato un’esclusiva di peso da inserire all’interno dell’eco-sistema del servizio. E invece no.

Il ragionamento parte da un punto fermo: non è obbligatorio organizzare un evento digitale. Lo fai se ce n’è motivo, lo fai se hai qualcosa di nuovo e importante da proporre - soprattutto se ti chiami Google. I sedici minuti di ieri invece hanno quasi voluto paradossalmente ribadire che Stadia è in difficoltà rispetto alla concorrenza e che, ora possiamo dirlo, non ha il know how dei grandi publisher dei videogiochi. Questa mancanza la si evince in primis dalla comunicazione quasi asettica, per poi andare a cascata su tutto il resto. Facciamo ordine: le grandi notizie di ieri sono state l’inserimento di 5 giochi EA nel catalogo (Fallen Order, molto bene!) e anche di Octopath Traveler; PUBG gratuito per gli abbonati Pro e a seguire una serie di annunci di giochi minori in arrivo nei prossimi mesi.

Nessuna menzione sul taglio di prezzi per l’acquisto dei giochi, nessuna volontà di rendere il servizio più accattivante agli occhi del pubblico. Sembra quasi che Google stia chiedendo un atto di fiducia verso la piattaforma, ma il sentiment del pubblico ora sembra essere piuttosto negativo al riguardo. Le principali lamentele vertono infatti sul prezzo pieno dei giochi da acquistare e anche sul costo di 9,99€ del piano Pro che non offre chissà quali produzioni - ok, PUGB, ma siamo decisamente in ritardo nei tempi se pensiamo a come si è evoluto il mercato dei Battle Royale (Apex Legends e Warzone sono due esempi). 

A cosa sta lavorando il team di Jade Raymond? Davvero Google non si è ancora accorta che la strategia che sta portando avanti potrebbe rivelarsi completamente fallimentare? Voglio dire: Stadia può davvero rappresentare il futuro dei videogiochi, ma non a queste condizioni; non facendo pagare 60€ un gioco e non impostando  un costo medio/alto del loro servizio Pro che, ad oggi, non offre chissà quali vantaggi.

L’idea di qualche settimana fa di estendere la prova gratuita mi aveva fatto pensare a grandi novità in arrivo per questo Connect, come se l’azienda volesse avvicinare più pubblico per poi tenerselo stretto tramite annunci di peso. Invece, incomprensibilmente, sembra abbia fatto l’opposto. Con Project xCloud (in arrivo in Italia la prossima settimana) e GeForce Now (qui il confronto con Stadia) che funziona decisamente bene, continuo a chiedermi quali siano i veri piani di Stadia.

Tutto questo temporeggiare lascia pensare a due situazioni: grande strategia o grande incertezza. Avendo a che fare con Google. viene da pensare al primo caso, ma i tempi e modi con cui è stato trattato e comunicato il progetto Stadia sono tutt'altro che rassicuranti. Volersi imporre come alternativa alle grandi console è un'idea vincente, ma bisogna farlo nel modo giusto. Oggi invece sembra quasi si navighi a vista e, cosa ancora più grave, non si ha la percezione di un possibile cambio di marcia - almeno non in tempi stretti. Con la nuova generazione di hardware casalinghi sempre più vicina - che punterà anche su servizi e cataloghi digitali e in streaming, vedi Xbox - sono troppe le domande a cui Stadia è ancora tenuta a rispondere. Spero (speriamo) di trovare le risposte il prima possibile. La speranza, d’altronde, è l’ultima a morire.