Halo Infinite: il multiplayer è fenomenale, ma c'è ancora da fare | Provato

Abbiamo provato il Multiplayer dell'atteso Halo Infinite, ecco che cosa ne pensiamo nel dettaglio.

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Le ultime due settimane sono state particolarmente intense per tutti coloro che hanno avuto modo di provare il multiplayer del nuovo Halo Infinite. 343 Industries ha reso disponibile, dapprima in maniera limitata e poi per tutti, una technical preview dell'online PVP del gioco, offrendo un primo assaggio delle potenzialità che l'FPS di casa Xbox offrirà il prossimo 8 dicembre ai giocatori di tutto il mondo.

In realtà, l'obbiettivo principale di questa "anteprima limitata" non era quello di far provare il gioco, quanto più di testare i server, netcode e ottenere dati su bilanciamento delle armi e meccaniche. Nonostante questo, la prova ha davvero colpito in positivo sotto quasi i tutti punti di vista, dando conferme incoraggianti per quanto riguarda la modalità online, ma con ancora qualcosa da sistemare. Ecco la nostra analisi.

Un Multiplayer per tutti... o quasi

Nota importante: prima di cominciare ci tenevo a fare un preambolo personale su quello che leggerete. Ho giocato ad Halo in maniera competitiva per circa 10 anni, di conseguenza l'analisi è prettamente legata al modello di gioco e cerca di contestualizzarsi nei confronti di qualunque giocatore, da quello alle prime armi a quello più orientato al gioco competitivo. Precisato ciò, possiamo cominciare.

Quello che abbiamo provato è solo la punta dell'iceberg di quello che avremo modo di provare durante il lancio. 343 ci ha dato la possibilità di provare il 4vs4 standard su mappe medio-piccole (tre per l'occasione) e il nuovo Big Team Battle da 12vs12. In entrambi i casi le sensazioni sono state estremamente positive in tutti i contesti, ma per farvi capire quanto sia stato complicato per 343 lavorare a questo comparto online, è necessario spiegarvi un attimo l'obbiettivo dell'azienda.

Innanzitutto Halo Infinite avrà un multiplayer free to play e ciò significa che dovrà entrare in contatto con milioni di giocatori alla loro prima esperienza con la saga, una cosa non da poco se si considera che Halo è considerato un FPS arena piuttosto complesso da padroneggiare e ben rodato da una community pretenziosa che si è ritrovata, fino a qualche tempo fa, con un'esperienza skill-based come Halo 5 Guardians. Se vi raccontiamo questo è perché è importante ammettere che da un punto di vista della padronanza delle meccaniche, Halo Infinite è un piccolo passo indietro. Questo non significa che sia un lato negativo, ma che semplicemente il gioco cerca di avvicinarsi maggiormente a una vasta scala di giocatori, senza togliere il fatto che rimanga comunque difficile e tedioso, almeno inizialmente.

A far digerire tutto questo ci pensa il gameplay: fluido, preciso, bilanciato e semplicemente divertentissimo. Il giocatore sente sempre il peso dell'arma, del personaggio, delle movenze. 343 ha reso qualsiasi spostamento, salto, sparo, soddisfacente. Il cambio di armi è immediato, il feeling dei colpi è eccezionale e raramente ci siamo trovati a parlare così bene di un sistema di shooting come quello di Halo Infinite, se non in DOOM Eternal, ma in quel caso i contesti erano ben differenti.

343 ha lavorato molto con il bilanciamento delle armi (che tra l'altro sono veramente tantissime) e con quello degli equipaggiamenti, che ritornano dopo Halo 3, anche se in maniera leggermente diversa. Ogni equip, ora, ha una serie di "cariche" che possono essere azionate nelle occasioni in cui ne abbiamo più bisogno. Tra questi segnaliamo il rampino (che ci ha regalato tantissime soddisfazioni), lo scudo, il sovrascudo e l'invisibilità, entrambi attivabili durante gli spostamenti.

La rimozione del thruster pack standard (inserito comunque come equip) riduce leggermente lo skill-based, ma i movimenti sono talmente fuidi, che il gioco compensa il tutto con gli spostamenti del giocatore (scivolate, scatto, salti). Inoltre, il rampino permette di essere sfruttato su qualsiasi cosa, dal rubare i veicoli, fino a raccogliere armi o a distanza o persino scappare in maniera furba da uno scontro pericoloso; persino la bandiera sarà raccoglibile con l'uncino.

Molto interessante la possibilità di lasciar cadere le armi, ciò permette a un alleato di raccoglierla o persino di lasciarla per avvantaggiare lo shooting con l'arma successiva e ridurre millisecondi di tempo utili per eliminare il nemico.

Il lustro del gioco lo si trova anche anche nella cura dei particolari, dal poderoso sound design fino agli effetti grafici di scudi ed effetti particellari durante gli scontri, che impreziosiscono non di poco tutta l'azione di gioco. Inutile sottolineare quanto tutte queste cose rendano il modello di gioco molto più variegato e galvanizzante rispetto al solito.

Big Team Battle 12vs12 comprende ora delle caverne "loot" sbloccabili con la nostra I.A. personale, dove è possibile trovare armi potenti ed equipaggiamento utile per fronteggiare i nemici. I veicoli vengono ora generati tramite un drop da parte di un Pelican, che posiziona un mezzo casuali in centro alla mappa, che può essere un Banshee, piuttosto che un Wasp o Scorpion.

Non tutto è ancora perfetto: il time to kill è ancora basso e qualche decimo di secondo in più aiuterebbe e un maggior bilanciamento dell'auto-mira sarebbe perfetto per ridurre quelle situazioni in cui ci si trova ad affrontare più nemici contemporaneamente.

Fluidità e solidità grafica... ma con qualcosa ancora da rivedere in ambito PC

Alzi la mano chi pensava di vedere un prodotto così curato tecnicamente dopo la deludente demo dell'anno scorso? Non di certo noi, che ci siamo trovati dinanzi a un gioco cross-gen piuttosto soddisfacente, sia nel comparto artistico che da quello grafico e tecnico.

Sia ben chiaro, Halo è da sempre stata una serie che ha basato il suo impatto visivo sul design e nei dettagli, piuttosto che dalla grafica sorprendente. Per darvi un'idea concreta, vi basti ricordare Halo 3, che nel 2007 sbarcò su Xbox 360 in sub-hd, ma con texture curatissime, I.A. e fisica avanzata e un sistema di illuminazione piuttosto incisivo. La situazione oggi non è molto diversa, Halo Infinite mostra una certa cura nelle texture (tra le più belle viste nelle produzioni FPS recenti), un ottimo sistema di illuminazione e soprattutto una fisica ben sviluppata, che permette di sfruttare a nostro vantaggio alcune situazioni di gioco.

C'è chiaramente un però, la sua natura cross-gen e il cambio di motore grafico mostra ancora dei difetti evidenti: pop-up nelle mappe più grandi e una certa staticità di alcuni oggetti ambientali. Insomma, aspettiamo di vedere la campagna, ma la sensazione che il miracolo sia avvenuto, c'è tutto.

Per quanto riguarda le prestazioni, Halo Infinite è solido su Xbox: 30 FPS stabili su Xbox One (con possibilità dei 60 FPS su Xbox One X) e 60 FPS su Xbox Series X con risoluzione dinamica che oscilla tra i 2160p e i 1440p. A sorprendere è la modalità performance a 120 FPS, a oggi è l'unico gioco su next-gen a mantenere i 120 FPS senza cali di nessun genere, ovviamente facendo scendere la risoluzione dinamica tra i 1440p e i 1080p. Su PC, invece, c'è del lavoro da fare: 343 ha confermato che il gioco non è stato ancora ottimizzato, ma a conti fatti si fatica a tenere i 120 FPS in 2K con una RTX 3090 e ciò non è giustificabile. Ci auguriamo che la software house riesca a migliorare ulteriormente il comparto tecnico e renderlo ben bilanciato su PC.

Tirando le somme

Il Multiplayer di Halo Infinite è fenomenale e sinceramente non vediamo l'ora di provarlo nella sua versione definitiva, perché siamo convinti che ci regalerà davvero tantissime soddisfazioni. Il gameplay è fresco e fluido, un perfetto bilanciamento tra vecchio e nuovo, che non può che accontentare la maggior parte dei giocatori, anche per tutti coloro che si approcceranno per la prima volta alla serie grazie al modello free to play. C'è ancora da lavorare su qualche piccolo bilanciamento, magari cercando di aumentare di poco il time to kill, ma per il resto siamo dinanzi a uno dei migliori gameplay FPS che il mercato è in grado di offrire al giorno d'oggi. Dal punto di vista tecnico 343 ha svolto un ottimo lavoro su console Xbox, un miracolo su Xbox One se consideriamo la natura cross-gen e ciò che avevamo (purtroppo) visto il luglio dell'anno scorso, mentre su PC ancora non ci siamo, ma confidiamo che il team sia già al lavoro per migliorare la situazione e le performance. Ora non resta che attendere il prossimo 8 dicembre, il giorno della verità, il giorno in cui capiremo se questo Halo Infinite supererà la prova e riuscirà a stupirci, anche nel suo comparto single player.