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Monster Hunter World Iceborne Recensione: la fredda perfezione della caccia

Monster Hunter World Iceborne si preannuncia come l'espansione più ambiziosa del marchio di Capcom, portandoci al di là dei confini di Astera.

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a cura di Alessandro Palladino

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Il brivido della caccia che si avverte in Monster Hunter World è un qualcosa di unico e allo stesso tempo tremendamente familiare, in grado di attirare a sé milioni di cacciatori a prescindere dai trofei presi in passato. Un risultato dimostratosi granitico per Capcom e per l’esperimento del marchio dopo la permanenza su Nintendo 3DS, sul quale il team di sviluppo ha voluto capitalizzare aggiornando costantemente il Nuovo Mondo con contenuti, eventi e mostri da stanare.

Ora, con l’arrivo di Iceborne, Monster Hunter World compie un nuovo grande passo verso la totale completezza della sua offerta, incarando la scommessa sull’attuale generazione. Chi è un cacciatore di vecchia data della serie sicuramente capirà quanto possano essere importanti elementi come il G-Rank, le varianti dei mostri e tutto ciò che concerne ciò che può esserci dopo storia del gioco. Monster Hunter World, in questo senso, ha mischiato le carte in tavola e ha puntato tutto sul fornire una battuta di caccia coerente e inclusiva, molto più cinematica e in costante mutamento. In questi mesi ci siamo certamente misurati con le minacce più ardue del gioco, ma non potevamo negare di avere ancora voglia di scoprire cosa c’era di ancora inesplorato oltre l’orizzonte

Dopo numerose ore di gioco e prove disponibili a tutti i giocatori, possiamo tranquillamente affermare che Monster Hunter World Iceborne è ciò che più serviva al titolo di Capcom, ponendosi come l’espansione più grande e definitiva di qualsiasi Monster Hunter della serie. Quindi preparate in fretta i cappotti invernali e affilate le spade, il viaggio che vi attende sarà uno dei più avventurosi ed entusiasmanti della Quinta Flotta.

Oltre i confini di Astera

Prima di imbarcarvi però, è bene sottolineare che è per accedere alle nuove aree è necessario che abbiate raggiunto almeno il Grado Cacciatore di livello 16 e possediate un po’ di esperienza – ed equipaggiamento di alto grado – alle spalle. Questo perché Iceborne vi introdurrà all’inedito Grado Maestro, il quale presenta nuovi e vecchi mostri con statistiche decisamente più alte rispetto alle loro controparti finora incontrare in Monster Hunter World. Quando vi sentirete abbastanza pronti e fiduciosi, troverete ad attendervi ad Astera una squadra di spedizione che ha incontrato alcune anomalie durante le loro missioni, lasciando ovviamente a voi il compito di investigarle in qualità di conquistatori del Nuovo Mondo.

Osservando dei comportamenti decisamente strani della fauna endemica e dei mostri grandi che avete finora studiato, la Commissione di Ricerca e le Flotte vi suggeriranno di seguire le migrazioni delle creature e cercare il punto di origine del misterioso canto che le sta attirando oltre il mare. E sarà proprio tra le onde che troverete le Distese Brinose: un gelido terreno ricco zeppo di nuove creature, ecosistemi e minacce che la Quinta dovrà fronteggiare per proteggere Astera dal caos che si sta abbattendo nei vari biomi limitrofi.

Ci troveremo quindi ad analizzare la natura delle Distese insieme alla nostra Assistente, rinsaldando il legame tra noi e scoprendo nuovi indizi sul passato di quest’ultima. Elementi che, in un modo o nell’altro, la rendono la vera protagonista di questa espansione. La storia perciò, per quanto rimanga comunque negli standard narrativi esplorati in Monster Hunter World, è decisamente più personale e coinvolgente, lasciando che il punto centrale sia sempre l’unità della squadra di cacciatori – insieme al giocatore - che si è costruita ad Astera, pronta a preservare con le unghie e con i denti la sua nuova casa. In tal senso, il pericolo più grande per i nostri eroi viene proprio dal drago anziano Velkhana: un gelido wyvern dalle scaglie cristalline e con cui ci siamo scontrati nella recente Open Beta.

Il mondo di Iceborne è pieno zeppo di misteri da scoprire man mano che si procede nell’avventura, seguendo le tracce delle nuove creature e trovando le storie dei pochi pionieri che sono riusciti a raggiungere i ghiacciai. La nuova area di gioco è ricca di dettagli, flora e fauna, dimostrandosi una bellissima aggiunta alle altre zone del gioco base, rivitalizzate perfino da un’ottimizzazione più evidente su console.

Calcando le Distese Brinose, troveremo creature inedite di Monster Hunter World come il Banbaro e lo stesso Velkhana, ma anche graditi ritorni iconici come il temibile Barioth e il veloce Nargacuga; elementi di una lista che è ben più lunga di quello che possiamo rivelare in queste righe e che posiziona Iceborne come un’enorme aggiunta di qualità al bestiario di gioco. Per i veterani che ci leggono, è bene sottolineare che tutti i mostri presi dai vecchi capitoli avranno sì le mosse del passato, ma anche qualche trucco inedito che non vi aspettereste, rendendo le vostre riunioni un po’ più movimentate del previsto. Sebbene ci siano nomi decisamente altisonanti nel roster, le vere gemme di questa operazione fuori Astera sono le varianti ed il modo in cui il team di sviluppo è riuscito a cambiare in maniera originale il design dei loro mostri.

Ad esempio la variante del Pukei Pukei, denominato Corallino, utilizza dei getti d’acqua in modi che non abbiamo mai visto fare alla forma velenosa, così come il Paolumu Onirico trasforma l’aria della sua sacca in nuvole persistenti che danno sonnolenza. Questi sono solo alcuni degli esempi che troverete nel rinnovato Monster Hunter World, testimonianze evidenti di un lavoro certosino nella costruzione dei nuovi design e ricchissimo di chicche tutte da svelare. Un panorama contenutistico che si afferma talmente vario e vasto da scalzare via qualsiasi timore si possa aver avuto su un poco probabile riciclaggio delle creature.

Armature imbottite e strumenti d'oltreoceano

Ma se dal lato “mostruoso” troviamo un deciso appagamento dei nostri bisogni, come se la cava la conduzione del nuovo HUB di Iceborne? Per fortuna, egregiamente.

Una volta sbrigate le prime missioni di perlustrazione e liberati gli accampamenti nelle Spedizioni, la Quinta e la Quarta si insedieranno nella nuova terra costruendo l’avamposto di Seliana, ovvero la zona che finora Capcom ci ha rivelato con i vari trailer. Ben più piccola di Astera ma con ancora più confort, la città nella neve risulta il luogo perfetto dove tornare dopo una missione, soprattutto perché viene meno la necessità di utilizzare qualsivoglia funivia per raggiungere i bisogni base come Forgia e Mensa. Può sembrare una feature di poco conto, ma dopo innumerevoli avanti e indietro tra i piani di Astera, avere tutto a portata di corsa è forse uno dei vantaggi più belli di questa espansione.

Chiaramente insieme a Seliana è stata allestita una nuova zona comune per tutti gli utenti che desiderano aggregarsi nei vari gruppi delle Sessioni, addirittura fornita di Terme e dei servizi essenziali per preparare i propri armamenti. Un gradito cambiamento – estetico e funzionale - rispetto alla Caccia Celeste, soprattutto perché minimizza le motivazioni per tornare nell’HUB da giocatore singolo.

Veniamo però al succo della questione: gli strumenti del mestiere. Innanzitutto Iceborne introduce un sacco di novità per quanto riguarda le mosse degli armamenti e l’utilizzo della fionda, aumentando esponenzialmente la dinamicità dei combattimenti e gli approcci da poter utilizzare. Tutti gli archetipi, da Spada e Scudo fino all’Arco, hanno delle nuove interazioni che coinvolgono sia le combo base, sia l’utilizzo del nuovo Rampino Artiglio.

La Spada Lunga, ad esempio, è in grado di scatenare nuovi attacchi basati sul tempismo e sulla velocità di reazione agli attacchi del mostro grazie alla Rinfoderata Speciale. Armi pesanti come il Martello e lo Spadone hanno invece mosse legate all’artiglio, permettendovi di sfruttare il nuovo Sbilanciamento dei mostri per colpire veramente duro. Altre armi, come quelle a distanza e la Lancia-Insetto sfruttano al meglio le loro munizioni e potenziamenti, dandovi nuove opzioni da utilizzare a corto raggio o nel migliorare i bonus ottenibili.

Allo stesso modo il Rampino Artiglio è un’altra caratteristica esclusiva di Iceborne che vi permette di lanciarvi contro i nemici attraverso l’utilizzo della fionda, dandovi modo di infliggergli danno, mandarli contro i muri, ottenere munizioni speciali per la fionda e guadagnare tempo per massimizzare i danni. Per quanto il suo effetto non conti come colpo mirato alla cavalcata del mostro, il Rampino Artiglio vi permette di rimanere costantemente attaccati al bersaglio, il che vi viene incontro durante le fasi di fuga o in altri frangenti specifici come quei mostri che adorano volare durante lo scontro.

Anche gli strumenti sono stati innovati: i Mantelli/Bengala adesso possono essere potenziati e contenere perfino degli Slot Gioiello, ci sono nuovi ingredienti per la mensa, un nuovo minigioco tutto “al vapore” per ottenere succose ricompense, espansioni per la cassa raccolto, nuove opzioni estetiche e un nuovo livello di gioielli che porta un’ulteriore dimensione alla costruzione del proprio set d’armatura. Insomma, una marea di novità strutturali che rendono Iceborne un cambiamento fortemente radicato all’interno dell’ecosistema di Monster Hunter World, tanto da dover richiedere un po’ di abitudine anche agli esperti del genere.

È anche ovvio che tale filosofia venga applicata alle armi e armature della Forgia, dandoci una marea di nuovi set Maestro di Rarità 9 e superiore al fine di affrontare al meglio i pericoli che ci attendono. Al netto di quanto abbiamo potuto osservare, la varietà di design di questa nuova tornata è notevole e presenta sia riproposizioni di armature iconiche degli altri capitoli, sia concept originali molto più caratteristici e identitari rispetto al catalogo di base, non senza un costo di materiali rari più impegnativo. Il guardaroba da poter costruire è quindi vastissimo e farà la gioia di tutti i completisti, specialmente se si guardano alle migliorie legate allo Stile Armatura, ai bonus dei set, all’endgame e al modo in cui la personalizzazione del personaggio è stata approfondita a 360 gradi.

Alla fine del viaggio

Tutto questo affannarsi nella costruzione completa del proprio cacciatore non avrebbe senso senza un obiettivo da perseguire o la voglia di incontrare nemici sempre più potenti con cui misurarsi. Del resto, parte delle aspettative su Iceborne vertevano proprio sulla volontà di Capcom di inserire un endgame che si avvicinasse al famigerato G-Rank e a tutte quelle modalità conclusive che hanno composto la maggior parte delle nostre ore di gioco negli anni passati.

Una caratteristica che in Monster Hunter World sembrava apparentemente mancare, nonostante l’introduzione dei Temprati, Arci-Temprati e dell’enorme battaglia di gruppo contro Kulve Taroth e la sua forma massima o la comparsata del Behemoth di Final Fantasy XIV. Sfide temibili, certo, ma comunque ancora lontane da una vera e propria struttura organizzativa basata unicamente su questi contenuti.

Per quanto non possiamo parlarvene nel dettaglio e rischiare di minare la vostra esperienza di gioco, che sarà sicuramente piena di sorprese, possiamo però rassicurarvi di un fatto inequivocabile: Iceborne è esattamente quello che i giocatori desideravano come endgame ed anche di più, molto di più. Capcom si è fatta decisamente attendere, ma la pazienza mostrata è stata ampiamente ripagata da una vasta profondità nelle attività e un sacco di contenuti dedicati solamente all’esperienza finale. Se c’erano timori riguardo una sfida forse sottotono per i veterani completamente equipaggiati, una volta che arriverete alle porte di questa ardua soglia dovrete necessariamente ricredervi e tenervi strette le armi da impugnare.

Voto Recensione di Monster Hunter World Iceborne - PS4


9.8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • - Una mole contenutistica pazzesca, alla pari di quella di Monster Hunter World

  • - Tanti mostri vecchi e nuovi, dai design sia inediti che radicalmente rinnovati

  • - Una storia più coinvolgente e personale, al cui centro c'è il giocatore e i suoi legami

  • - Colonna sonora sempre dall'alto standard e una più sicura ottimizzazione tecnica

  • - La struttura dell'endgame è estremamente solida, sia per nuovi che vecchi giocatori

Contro

  • - Nonostante una più decisa ottimizzazione, il gioco mostra ancora qualche calo di frame nelle situazioni più caotiche

Commento

Monster Hunter World era già un ottimo gioco sotto tutti gli aspetti, ma Iceborne è indubbiamente la punta di diamante che consacra l’avventura di Capcom, puntando tutto sui numeri, sulla qualità e coprendo i pochi difetti rimasti all’esperienza di base in modo da perfezionarla. Non solo la sua mole contenutistica equivale a quella dell’intero pacchetto iniziale, ma aggiunge così tante funzioni, mostri e meccaniche da trasformare il titolo in questione in una sua forma più evoluta e appagante. Graditi ritorni e un endgame tanto stratificato quanto profondo sono solo la punta dell’iceberg che compone l'esperienza di questa espansione, piazzandosi come un must-have per i possessori del titolo. Ancora una volta, Capcom mostra le gelide zanne e ricorda a tutta la concorrenza chi sia il dominatore della caccia ai mostri.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Monster Hunter World Iceborne - PS4

Monster Hunter World Iceborne - PS4