Project Triangle Strategy | Anteprima

Abbiamo provato a fondo la demo di Project Triangle Strategy: ecco le nostre prime impressioni dell'intrigante titolo di Square Enix.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

529: tanti sono i giorni che sono passati dall’ultimo Nintendo Direct a quello che ha avuto luogo lo scorso 17 febbraio. Quasi un anno e mezzo, in cui a livello mondiale e videoludico è successo veramente di tutto, compreso il lancio delle console di nuova generazione da parte dei diretti concorrenti del colosso nipponico. Un’attesa quasi spasmodica ha quindi accompagnato le ore precedenti al Nintendo Direct, con i fan che speravano di poter ricevere qualche nuova notizia sul seguito di Breath of the Wild, Bayonetta 3 o Metroid Prime 4. Così non è purtroppo stato ma il Nintendo Direct, nonostante si sia rivelato privo di bombe come quelle precedente elencate, è comunque riuscito a regalarci una carrellata di annunci parecchio interessanti e in grado di soddisfare un gran numero di palati. Tra di essi uno dei più intriganti è sicuramente quello di Project Triangle Strategy, titolo di Square Enix dal nome ancora provvisorio che promette di fare la gioia degli amanti dei GDR strategici. Un annuncio accompagnato dal rilascio di una breve demo, che abbiamo nei giorni scorsi spolpato per potervi ora raccontare quelle che sono le nostre prime impressioni in questo articolo.

Sale e ferro

Le vicende di Project Triangle Strategy prendono piede a Nortelia, una landa lontana in cui convivono tre nazioni perennemente in guerra tra loro per il controllo di due preziosissime risorse, il ferro e il sale. Un continente, quindi, costantemente alla pugna, fino a quando, dopo lunghe e sanguinose battaglie, i signori delle tre nazioni riescono finalmente a siglare una tregua. Tregua che, ovviamente, viene a cadere proprio all’inizio della nostra avventura in questa demo di Project Triangle Strategy, posizionata temporalmente tra il sesto e settimo capitolo del titolo completo, in cui il comandante di Aesglast, uno dei tre regni di cui sopra, pone sotto assedio la capitale del regno di Glenbrook. Una nuova pagina del lungo conflitto, quindi, di cui saremo chiamati a essere parte attiva.

In questa tumultuosa situazione prenderemo i panni di un piccolo manipolo di eroi, composto anche dal principe di Glenbrook Roland e dal suo migliore amico, nonché capofamiglia di una delle principali casate del regno, Serenoa Wolfhort. Vicende che ricordano fin da subito Game of Thrones, non solo per quanto riguarda le tematiche trattate, ma anche per alcune cruenti scene in cui ci imbatteremo in questa breve demo, come l’efferato assassinio del fratello di Roland sotto gli occhi del padre e di Roland stesso.

Nonostante per forza di cose sia ora impossibile sbilanciarsi più di tanto sulla bontà narrativa di Project Triangle Strategy, l’opera di Square Enix sembra avere tutte le carte in regola per rivelarsi un sublime racconto, un concentrato di intrighi politici e sanguinose battaglie. A convincere particolarmente è poi la qualità dei dialoghi, che fin da questo primo approccio convince e avvince, grazie anche a una traduzione assolutamente di livello.

In nome della giustizia

Molto intrigante è poi la meccanica relativa alla giustizia che ha monopolizzato il trailer d’annuncio. Essendo dei sovrani, o quanto meno dei regnanti a capo di qualche casata, in Project Triangle Strategy saremo chiamati a fare delle scelte morali che riguardano non solo il destino della nostra piccola brigata, ma di una larga fetta di popolazione. Giusti, pragmatici o empatici: il titolo di Square Enix promette di metterci dinnanzi un lungo elenco di scelte, che questioneranno più e più volte il nostro rigore morale, portandoci a imbarcarci in cammini sempre diversi in base a quelle che saranno le nostre decisioni.

Nella demo, come facilmente prevedibile, non ci è purtroppo stato permesso di sviscerare più di tanto tale meccanica, ma quello che è emerso è come le varie decisioni siano spesso e volentieri per nulla banali e in grado di declinarsi in ardui dilemmi. Le potenzialità, insomma, sono decisamente molte e sta ora a Square Enix sfruttarle per trasformare Project Triangle Strategy in una cornucopia di intrighi politici, dove non sempre esiste una strada più giusta delle altre.

Sul campo di battaglia

Oltre che un titolo colmo di potenziale sul piano narrativo, Project Triangle Strategy è però prima di tutto un GDR strategico ed è proprio sotto tale aspetto che l’opera di Square Enix ci ha colpito maggiormente. Nonostante si fondi su delle basi chiaramente old-school, come il delegare alla velocità dei vari personaggi la priorità di movimento, il tutto è alla prova dei fatti dannatamente moderno e riesce a convincere sotto diversi fronti.

Sebbene non sia stato possibile comprenderlo fino in fondo dalla prova, sembrano ad esempio esistere in Project Triangle Strategy numerose classi di personaggi, ognuna dotata di numerose e differenti peculiarità. Anna, una sorta di ladro, può ad esempio muoversi più volte nello stesso turno, mentre Hughette è dedita all’attacco a distanza grazie al suo arco. Non mancano poi ovviamente tank, maghi, cavalieri e tutta una serie di altre classi, che vanno a comporre uno scenario decisamente vario e in grado di aprire la strada a una pletora di possibilità tattiche sul campo di battaglia.

Molto interessante è poi il fatto che in base al lato da cui attaccheremo un nemico, varieranno gli effetti della nostra azione. Colpirlo da dietro porterà quindi ad esempio a un danno maggiore, mentre un attacco a tenaglia consentirà anche al nostro secondo personaggio di sferrare un assalto. A tutto ciò si uniscono poi tutta una serie di altre caratteristiche, come l’importanza dei punti azioni e del trovarsi in una posizione sopraelevata, che rendono il tutto ancor più vario e interessante.

Project Triangle Strategy: in conclusione

Dalla breve prova di Project Triangle Strategy è purtroppo impossibile sbilanciarsi troppo sulla qualità finale di un titolo che punta molto anche sull’aspetto narrativo. Una cosa è però certa: l’ultima fatica di Square Enix sembra possedere tutte le carte in regola per assestarsi come un grande esponente del proprio genere di appartenenza, proprio come successe qualche anno fa con Octopath Traveler.

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