PS5: Sony rende illegali le modifiche estetiche

Con una semplice mossa legale, Sony ha messo in fuorigioco la voglia dei giocatori e delle giocatrici di modificare le loro PS5.

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a cura di Alessandro Adinolfi

A poco meno di un anno di distanza dall'uscita di PS5, Sony non ha ancora lanciato varianti estetiche della console. Per la prima volta in assoluto (ad esclusive della prima PlayStation), la casa nipponica ha lanciato una sua piattaforma in colore bianco invece che nero. Un cambio di direzione che ha permesso ad alcuni produttori di lanciare i plate (comunque rimuovibili senza invalidare la garanzia) della console in versione nera. Una di queste linee era quella di Dbrand, che purtroppo nella notte ha cessato le operazioni.

Come riportato da The Verge, infatti, Dbrand non è un comune marchio di accessori. Nella sua storia ha lanciato case, custodie, vetri temperati e molto altro con frecciatine alle aziende. Nel caso degli AirTag, ad esempio, la descrizione del prodotto suona come "Non perdere le cose non è mai stato così costoso". La stessa azienda vendeva dei plate in versione nera per PS5, con la descrizione del prodotto che invitava Sony a denunciarli. Detto fatto: il colosso giapponese ha infatti proceduto ad inviare nel corso delle ultime settimane una lettera dai propri legali, invitando Dbrand alla rimozione dell'articolo. E ovviamente l'esito ha avuto una risposta positiva.

Attualmente, infatti, è assolutamente impossibile acquistare i plate in versione dark dal sito di Dbrand. Nella pagina dedicata a PS5 ora compaiono solo una sfilza di articoli riportati da diverse testate, dove si può fare una sorta di rassegna stampa virtuale, dall'annuncio del prodotto fino agli articoli che riportano la cessazione alla vendita. In un solo colpo, dunque, Sony ha reso illegali le modifiche estetiche alla sua console.

Ora, è chiaro che chiunque voglia acquistare (magari su eBay o altri siti dove è possibile ordinare dalla Cina) dei plate alternativi per la PS5 è ancora libero di farlo. Nonostante ciò, quelli di Dbrand erano unici e rappresentano un caso particoli. È vero che le texture che richiamavano i loghi PlayStation in questo caso erano stati pesantemente modificati, ma la lettera che The Verge ha avuto modo di esaminare riporta chiaramente come tutta la produzione fosse illegale e replicava chiaramente la proprietà intellettuale di Sony. Con questi toni si è aperto un precedente decisamente pericoloso, che rischia di mettere fuori gioco il mercato delle personalizzazioni.

Fortunatamente le custodie protettive per il DualSense non sono ancora illegali: potete acquistarne una QUI.