Quantic Dream e la fine delle esclusive Sony, cosa ci attende?

Una panoramica e qualche riflessione sul divorzio tra Quantic Dream e Sony: cosa ci attende?

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a cura di Michele Pintaudi

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La fine di questa generazione di console è praticamente dietro l’angolo e, nonostante ci sia ancora molto da raccontare, possiamo dire che è già arrivato il momento di qualche bilancio. A livello di utenza, in primis, abbiamo attraversato un periodo ricco di produzioni di tutti i generi: quantità e qualità a disposizione di ogni tipo di giocatore, con ognuno in grado di trovare il titolo adatto alle proprie esigenze.

Uno degli elementi che hanno reso più entusiasmante la generazione appena trascorsa è stato senza ombra di dubbio il giusto quantitativo di concorrenza, che ha fatto sì che il mercato rimanesse sempre e comunque attivo e pronto a lanciare novità sempre più interessanti. Né Sony, né Microsoft, né tantomeno Nintendo sono dunque rimaste a guardare, stando sempre al passo e forse un poco avanti con i tempi.

Oggi vogliamo però concentrare le nostre attenzioni perlopiù su PlayStation, e nello specifico su quelle che potrebbero essere le conseguenze di una notizia che, dopo una serie pressoché infinita di voci di corridoio, ha finalmente trovato ufficialità nei giorni scorsi: Quantic Dream non svilupperà più titoli in esclusiva per le console Sony, aprendo così diversi scenari molto interessanti. Ma facciamo un piccolo passo indietro, analizzando in maniera oggettiva gli eventi di questi ultimi, caldissimi giorni.

La fine di un’era o un nuovo inizio?

Questa piccola grande rivoluzione all’interno dello studio francese ha inizio pochi giorni fa, con l’annuncio da parte del team di un nuovo investitore all’interno della società. Stiamo parlando di NetEase: colosso cinese già noto per aver investito, circa un anno fa, una cifra vicina ai 100 milioni di dollari nelle quote di Bungie Studios.

Una superpotenza nell’industria di internet, che ora sta pian piano entrando a far parte anche di quella videoludica forte di partnership di livello come quelle con Blizzard e Mojang. Nell’annunciare la notizia, il CEO e Creative Director di Quantic Dream David Cage ha dichiarato quanto segue: “L’industria dell’intrattenimento digitale sta andando incontro a grandi evoluzioni, avremo nuovi hardware in arrivo, nuovi modelli di business da scoprire e nuovi modi di giocare da inventare. Il nostro desiderio è che Quantic Dream ricopra un ruolo chiave in questo eccitante futuro, e avere NetEase al nostro fianco come partner strategico ci consentirà di espandere la nostra visione creativa e sviluppare la compagnia al suo massimo potenziale. NetEase comprende cosa ci rende il team che tutti conosciamo, e condivide la nostra stessa passione per i giochi di qualità e le nostre medesime ambizioni.

Parole non da poco che, unite alla notizia dello stop alla collaborazione in esclusiva con Sony, danno vita a tante supposizioni su quello che potrebbe essere il futuro della compagnia. La volontà di esplorare nuovi territori potrebbe costituire, in tal senso, un cambiamento non da poco: nei dodici anni di partnership con Sony, abbiamo infatti assistito ad un genere di avventure con un forte impianto narrativo e con l’obiettivo, in primis, di permettere al giocatore di plasmare da sé la propria storia.

Un obiettivo riuscito, almeno in parte, attraverso una serie di elementi che il team è riuscito a perfezionare sempre di più per divenire infine la realtà che oggi apprezziamo. Per quanto sempre capaci di suscitare dibattito e di dividere sostanzialmente il pubblico, i titoli Quantic Dream riescono nella maggior parte dei casi a proporre qualcosa di diverso rispetto agli standard del mercato: qualcosa di unico e ogni volta riconoscibile.

Qualora lo studio decidesse di optare per un cambio di genere, si aprirebbero scenari fino a poco tempo fa inimmaginabili: perdendo di fatto la propria unicità, in che modo un prodotto Quantic Dream approccerebbe un mercato al momento sconosciuto? Dal punto di vista dei giocatori questa è, senza ombra di dubbio, una notizia da non sottovalutare: con un competitor così importante il mercato non potrà che essere stimolato a produrre titoli di qualità sempre maggiore, o almeno questo è ciò che ci auspichiamo.

Una decisione nell’aria da tempo?

Tornando alla fine dell’accordo con Sony, in molti hanno iniziato a indagare sulla possibilità di poter ammirare, finalmente, i vecchi titoli dello studio parigino anche su altre piattaforme. Potremmo insomma giocare a Detroit: Become Human su Xbox ad esempio, o rivivere le emozioni di Heavy Rain su PC? Nonostante l’ufficialità non sia mai arrivata, indiscrezioni di questo tipo vengono riportate ormai da diversi anni: con gli sviluppi degli ultimi giorni è però probabile che qualcosa si possa muovere in futuro, e chissà che i sogni di molti videogiocatori non diventino finalmente realtà.

Quantic Dream ha dunque “perso” il sostegno esclusivo di un colosso come Sony: se negli ultimi dodici anni lo studio ha dato vita a tre titoli – Heavy Rain, Beyond e Detroit – e a varie tech demo il merito è stato, in parte, anche delle risorse della stessa Sony, i cui fondi hanno contribuito a dare manforte alle varie produzioni sia a livello di sviluppo che di marketing. Questo non sembra però preoccupare affatto Cage e soci, i quali ora si vedono infatti affiancati da altre realtà che di certo non difettano in ambizione: fattore per cui lo studio potrebbe incontrare in futuro una maggiore libertà nella gestione dei suoi progetti.

Già più volte, ad esempio, David Cage in persona ha parlato del suo interesse nel testare nuove tecnologie: dalla realtà virtuale a quella aumentata, passando tutti quei dispositivi che il mercato di oggi è in grado di offrirci. Non dimentichiamo inoltre che lo stesso Amministratore Delegato di Quantic Dream ha già annunciato a più riprese di essere all’opera su un nuovo progetto, del quale non vi sono però ancora informazioni ufficiali.

Più che fine di un’era ha dunque più senso parlare di un nuovo inizio: la prossima generazione di console si tradurrà in un crocevia fondamentale nella storia dell’industria, e Quantic Dream è fermamente intenzionata a recitare un ruolo molto importante all’interno di essa.

I titoli dello studio non saranno più un’esclusiva PlayStation ma questo non avrà, almeno nell’immediato, grandi conseguenze. Potremo assistere a qualche cambiamento già a partire dai prossimi mesi, magari con un annuncio a sorpresa durante l’E3 di Los Angeles o negli eventi che seguono: la certezza, in ogni caso, è che ne vedremo delle belle. Il meglio, insomma, deve ancora venire.

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