Recensione Horizon Zero Dawn

Recensione di Horizon Zero Dawn, uno dei migliori titoli open-world di questa generazione.

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a cura di Francesco Dellagiacoma

Horizon Zero Dawn

 

Genere: simulatore di animali robotici, action RPG open-world

Horizon Zero Dawn

CONTRO: IA dei nemici umani non sempre perfetta; la recitazione poteva essere più curata. 

VERDETTO: Un titolo incredibile che ogni possessore di PS4 dovrebbe avere nella sua collezione. Horizon Zero Dawn mischia moltissimi elementi di gameplay in maniera eccellente. Un titolo dalla grafica stupenda e con un'ambientazione incredibilmente profonda. Se non l'avete ancora provato, fatelo subito.

Horizon Zero Dawn è considerato da molti il miglior titolo PlayStation 4 sul mercato. Possiamo dirvi subito che si tratta di un capolavoro open-world ambientato in un mondo affascinante dai paesaggi stupendi. Scoprite con noi i molti pregi e i pochi difetti del titolo Guerrilla.

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Guerrilla Games, lo studio noto soprattutto per la saga di Killzone, sforna il suo secondo titolo PlayStation 4, costruendo un mondo post-apocalittico complesso e accattivante che fa da contorno - a volte prendendo il sopravvento - alla storia di Aloy, una giovane ragazza che vive da emarginata assieme al suo padre adottivo Rost.

Il mondo dopo il cataclisma

Ambientato nel 3000 d.C, dopo che un misterioso cataclisma ha spazzato via la precedente civiltà, Horizon Zero Down immerge i giocatore in un mondo incredibilmente curato, stupendo sia dal punto di vista estetico che per varietà degli ambienti. È infatti facile perdersi nell'esplorare foreste sconosciute, montagne innevate e fiumi che serpeggiano tra le valli, cercando segreti e rovine misteriose.

L'ambiente di gioco è particolarmente grande e ben studiato, tanto che è possibile esplorarlo facilmente anche senza aprire la mappa di gioco. Ogni luogo visitato lascia un ricordo e gli scorci che si possono trovare lasciano spesso a bocca aperta. Tra missioni secondarie piuttosto varie, caverne, rovine da esplorare e tanto altro, in Horizon Zero Dawn c'è sempre qualcosa da fare.

Le macchine da affrontare lasciano sempre stupiti la prima volta che le si incontra; il loro design è sensazionale e ogni nuova scoperta è pericolosa e interessante. Impossibile dimenticare la prima volta che si vede un collolungo avanzare pigramente sul sentiero.

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La prima parte del titolo, dopo un filmato introduttivo, ci mette nei panni della protagonista Aloy da piccola. Il tutorial ci fa entrare in possesso di uno strumento della civilità precedente, che collocato sulla tempia funziona da scan, analizzando e fornendo informazioni sull'ambiente che ci circonda.

Facciamo meglio conoscenza con la protagonista, una tenace ragazza dai capelli rossi, il cui desiderio più grande è scoprire qualcosa sulle sue origini, e sui motivi che hanno portato la tribù ad emarginarla. Durante il gioco incontreremo molti personaggi, ognuno con una storia alle spalle, le espressioni facciali e la varietà di aspetto aiuta molto ad immergersi nel mondo di Horizon, sotto questo punto di vista è stato fatto un lavoro eccellente.

Combatti, uccidi, sopravvivi

Il gameplay di Horizon Zero Dawn è sicuramente uno dei più vari sul mercato al momento. Il sistema di combattimento è studiato in maniera eccellente, e l'implementazione dello slow-motion permette di effettuare manovre acrobatiche incredibili, utili non solo per soddisfare il proprio ego ma anche per uccidere in modo efficace i nemici, che molte volte hanno punti deboli collocati in zone difficilmente raggiungibili senza una scivolata o un salto.

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Oltre alla trama principale è possibile svolgere moltissime missioni secondarie: dalla pulizia di "zone corrotte", a indagini di vario tipo un po' come in The Witcher 3. Sempre parlando della saga CD Projekt, sia i menù che il sistema dell'inventario sembrano molto ispirati al famoso RPG, il che risulta sotto ogni punto di vista un pregio. Aloy è in grado di creare trappole, pozioni, munizioni e potenziamenti raccogliendo risorse sparse per la mappa o uccidendo nemici. Ogni avversario ha punti deboli e resistenze, e l'approccio al combattimento è sempre scelto dal giocatore senza venire imposto dal gioco.

È possibile utilizzare le trappole per controllare il campo di battaglia, caricare a testa bassa con la lancia, attaccare dalla distanza o strisciare silenziosamente alle spalle dei nemici. Il sistema di livelli permette ad Aloy di sbloccare varie abilità, divise in tre rami: uno impostato verso il combattimento ravvicinato, uno più "stealth" e uno dedicato alla raccolta. Ogni giocatore è libero di scegliere i potenziamenti che preferisce, rendendo ogni combattimento un'esperienza unica. 

La sfida offerta dalle macchine è sempre impegnativa: colpire il nemico nel punto sbagliato o schivare in ritardo può portare al game over anche combattendo contro la più piccola e minuta delle macchine.

A ciascuno il suo

La mappa di Horizon è particolarmente vasta, il sistema di combattimento efficiente e profondo quanto basta. Assalire una macchina caricandola a frecce negli occhi robotici grazie allo slow-motion dà soddisfazione quanto sgusciare alle sue spalle, prenderne il controllo con la tecnica "Override" e vederla attaccare i propri simili. Tuttavia non pensate di ripararvi al sicuro dietro un albero o una roccia: le macchine più potenti possono distruggere facilmente gli elementi dello scenario. Provate a combattere con un enorme Divoratuono in una foresta e diteci com'è andata.

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Il titolo di Guerrilla Games riesce, pur mantenendo un classico approccio open-world, a non essere mai scontato: ogni scontro va ragionato - soprattutto a difficoltà elevate - e ogni angolo può nascondere un segreto. L'esempio più bello che ci viene in mente riguarda proprio l'override delle macchine: Aloy non può imparare a controllarle grazie all'aumento di livello o sbloccando un potenziamento dal menù, ma deve esplorare rovine chiamate "Calderoni" giungendo fino al nucleo di questi "dungeon".

È facile perdere ore e ore nella modalità fotografica, cercando di ritrarre un panorama stupendo incontrato senza nemmeno aspettarselo: i giochi di luci e ombre in Horizon sono incredibili, e lasciano spesso a bocca aperta.

Le missioni secondarie riescono ad essere interessanti non danno il tipico senso di ripetizione del genere, anche se non tutte sono perfette. Il doppiaggio italiano è di ottima qualità così come lo è la caratterizzazione dei personaggi. La colonna sonora di primo acchito non lascia particolarmente stupiti, ma ascoltandola con attenzione risulta veramente ben composta, con melodie armoniose, che si adattano alla perfezione all'ambientazione e all'epoca del titolo.

Crafting, combattimenti, potenziamenti e abilità sono tutti elementi ben studiati e non appesantiscono un sistema di gioco volutamente leggero e che lascia tanta libertà ai giocatori.

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Ogni elemento che compone Horizon Zero Dawn si amalgama alla perfezione con gli altri: ogni albero è al posto giusto, ogni fiume, ogni roccia. Ricorda per certi versi la cura che ebbero gli sviluppatori di Oblivion nello studiare delle vere regioni del nostro pianeta per proporre all'utenza un mondo realistico e veritiero. Il team di sviluppo si è ispirato da fantastici titoli, come The Witcher, Far Cry e Tomb Raider, creando uno dei migliori titoli open-world di questa generazione, e senza ombra di dubbio il migliore per PlayStation 4.

Se avete dei dubbi, metteteli da parte, dategli una possibilità: non resterete delusi. Horizon Zero Dawn getta le basi per quella che potrebbe essere una saga stupenda, e dopo trenta ore trascorse girovagando con Aloy (il minimo indispensabile per finire la quest principale e le principali attività secondarie) non vediamo l'ora di tuffarci nuovamente nell'incredibile mondo creato da Guerrilla.