Recensione Mass Effect Andromeda

Mass Effect Andromeda è l'ultimo capitolo della longeva saga sci-fi di Bioware. Riuscirà Ryder a raccogliere il testimone lasciato dal comandante Shepard?

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a cura di Matteo Lusso

Mass Effect Andromeda è un nuovo inizio per l'amata saga fantascientifica di Bioware, che ci porta a 2,5 milioni di anni luce dalla Via Lattea.

Dopo un viaggio di 634 anni è tempo di scoprire se la Galassia di Andromeda è un buon posto per l'umanità oppure no. 20'000 persone sono partite a bordo dell'Arca Hyperion, sperando in una nuova vita in mondi sconosciuti e inesplorati.

Ovviamente le cose non vanno come dovrebbero e ben presto l'Iniziativa Andromeda si trova davanti a una galassia nel caos e senza alcun mondo abitabile, che nasconde antiche rovine e una nuova razza di alieni poco propensa alla diplomazia.

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Con queste premesse Mass Effect Andromeda butta subito il giocatore nella mischia. Purtroppo, man mano che si avanza con la storia principale - uno dei cavalli di battaglia di Bioware - questa risulta sottotono e priva di mordente, nonostante qualche colpo di scena che rimescola le carte in tavola, ma in realtà facilmente intuibile.

Rispetto alla trilogia di Shepard, Andromeda resta una spanna sotto, sia in termini di epicità sia per come si evolvono gli eventi. A volte sembra che Bioware abbia fatto il passo più lungo della gamba, cercando di risolvere sbrigativamente alcuni frangenti significativi della trama.

In ogni caso, siamo ben lontani da un disastro e i neofiti delle serie troveranno una storia più che apprezzabile e di lunga durata, ricca di missioni secondarie e attività da completare che terrano impegnati per decine di ore - il sottoscritto ha avuto bisogno di 80 ore per completare il gioco e praticamente ogni contenuto collaterale alla difficoltà massima.

Chi invece ha avuto modo di apprezzare l'epopea del comandante Shepard, troverà i fratelli Ryder e le loro avventure meno entusiasmanti e lo stesso vale per i nostri compagni. Le scelte offerte dai dialoghi sono abbastanza varie, anche se la maggior parte delle volte si ricade fra risposte emotive e serie che, senza un sistema di moralità, non portano a grossi cambiamenti.

MASS EFFECT ANDROMEDA

L'assenza del doppiaggio in italiano costringe i giocatori meno avezzi all'inglese a leggere i sottotitoli, che però hanno il pregio di distrarre da animazioni non molto brillanti, ma comunque non scandalose. Tuttavia il passaggio a un motore di gioco - il Frostbite Engine - già rodato da parte di Bioware con Dragon Age Inquisition, avrebbe fatto supporre a una qualità finale migliore e invece il gioco è costellato di problemi e imprecisioni più o meno gravi e inspiegabili.

Perlomeno Mass Effect Andromeda è un titolo più che valido e in grado di divertire - a volte anche frustrare - per decine di ore e i problemi tecnici, che analizzeremo  nel dettaglio più avanti, non riescono a oscurare la grande mole di contenuti. Le missioni principali sono molte e accompagnate da una grande varietà di attività secondarie, in grado di aggiungere più informazioni sulla galassia di Andromeda e sul passato dell'Iniziativa e dei nostri compagni.

Sfortunatamente si nota ben presto una ripetitività di fondo. Si tratta ovviamente di un gioco di ruolo ma che devia l'esperienza verso i frenetici sparatutto. Tuttavia le tipologie di nemici che s'incontrano sono poche e alla fine, una volta trovata la combinazione di poteri che più ci aggrada e i compagni che meglio si sposano con le nostre tattiche, resterete facilmente fossilizzati su quelle impostazioni.

andromeda

Stranamente ci sono state poche occasioni in cui mettere in pratica la diplomazia ed evitare un combattimento, cosa molto meno rara nella trilogia. Sparare è quindi quello che farete per gran parte del tempo e anche in questo caso si nota che Andromeda non è nato come TPS.

Il protagonista entra in copertura automaticamente e alle difficoltà più alte, l'unico modo per sopravvivere è restare dietro un riparo il più lontano possibile dai nemici. Nella giusta posizione gli avversari tendono infatti a restare nascosti pure loro, quindi tutto il combattimento si trasforma in un noioso "acchiappa la talpa", ovvero spara quando il nemico solleva la testa. 

Anche i combattimenti con i boss, se possiamo definirli tali, sono più una questione di tempo necessario ad azzerrare la loro barra della vita, poiché sono delle vere e proprie "spugne per i colpi". Scordatevi sparatorie tattiche e magari legate a qualche elemento ambientale. Aggiungiamo alcuni checkpoint posizionati davvero male e capaci di costringervi a ripulire più volte una certa area e si capisce quanto uno degli elementi cardine di Mass Effect Andromeda sia in realtà meno ispirato di quanto si creda.

Mass Effect Andromeda Nomad

L'esplorazione risulta invece abbastanza interessante, soprattutto quando sbarcate sul primo pianeta in cui usare il Nomad, ovvero l'erede del Mako dei primi capitoli. Abbiamo a disposizione cinque mondi da esplorare, anche se uno è molto piccolo e l'uso del mezzo di esplorazione non è permesso, più qualche piccolo extra. C'è il pianeta desertico, un altro ancora più desertico, quello ghiacciato e in generale tutti i più classici cliché per quanto riguarda i mondi alieni.

L'esplorazione con il Nomad è divertente: ci sono nemici che compaiono sempre negli stessi punti  (e che la maggior parte delle volte semplicemente eviterete), un buon numero di attività da completare e paesaggi apprezzabili. Peccato però per la desolazione.

Molto dello spazio delle mappe è in realtà vuoto. Non c'è nulla e dover percorrere queste zone col Nomdad, che anche potenziato non brilla per la velocità, è davvero tedioso. Per fortuna si possono sbloccare i viaggi rapidi per muoversi più velocemente, soprattutto quando le quest vi fanno fare la trottola in giro per il pianeta.

Questo non vuol dire che l'esplorazione in sè sia noiosa. Bioware ha inserito varie attività secondarie che vi distraggono facilmente dalla vostra missione principale e in grado di gonfiare a dismisura la longevità del gioco con decine di ore di contenuti.