Recensione One Piece Burning Blood

One Piece: Burning Blood arriva su Xbox One, PS4, PS Vita e PC (Steam). Preparatevi a combattimenti mozzafiato e divertenti.

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a cura di Francesco Caputo

One Piece: Burning Blood

 

La ciurma di Cappello di Paglia torna in una veste del tutto nuova ed è pronta a far divertire grandi e piccini con un sistema di combattimento già visto in passato ma con caratteristiche nuove e incredibilmente divertenti.

xbox one

CONTRO: Storia a lunghi tratti ripetitiva e non molto longeva; modalità di gioco che potrebbero perdere mordente nel corso del tempo; qualche sbilanciamento dei personaggi nella modalità in singolo.

VERDETTO: One Piece: Burning Blood è un titolo molto promettente grazie al lavoro svolto da Spike Chunsoft per rinnovare un brand andato in rovina. Malgrado le piccole incertezze sul comparto single player e qualche leggero problema di bilanciamento, consigliamo l'acquisto agli appassionati del manga per il comparto multiplayer e la resa grafica.

I fan di One Piece chiedevano a gran voce un gioco degno dell'intrepida opera disegnata da Eiichirō Oda, con un titolo che riuscisse a divertire e soprattutto accontentare tutti. A Spike Chunsoft sono state affidate le redini di un progetto che si distacca dal lavoro svolto da Omega Force, diventato nel corso degli anni un po' stantio, complici meccaniche musou alla lunga noiose e sempre scontate.

One Piece Burning Blood (4)

La serie di One Piece fa il suo ritorno sulle console di nuova generazione con una formula del tutto nuova rispetto al passato, abbracciando definitivamente il vecchio stile picchiaduro con una visuale tridimensionale e con arene circolari ben realizzate.

Il titolo, inoltre, punta a emozionare tutti i fan con tanti spezzoni strappalacrime che hanno contraddistinto la saga di Marineford su tutte le altre, comprese le ultime.

Storia, Marineford raccontata da quattro protagonisti

La modalità single player di Burning Blood prende il nome di Guerra Suprema. Il nome dovrebbe essere una garanzia, purtroppo non lo è.

La storia è suddivisa in quattro episodi e giocata da quattro protagonisti: Rufy, Barbabianca, Akainu e Ace, che ripercorrono tutto l'arco narrativo della saga di Marineford: dalla cattura del figlio di Gold D. Roger (Ace, per chi non lo sapesse) fino alla alla conclusione strappalacrime.

One Piece Burning Blood (2)

Tutti i capitoli sono distinti da due tipologie di missioni - principali e secondarie - che permettono d'interagire con le sfaccettature della trama e di sbloccare tutti i personaggi che sono apparsi nella saga narrata da questo titolo. I restanti guerrieri si sbloccano utilizzando la moneta del gioco.

I ragazzi di Spike Chunsoft hanno svolto un grosso lavoro nel raccontare la saga della Grande Guerra da quattro prospettive differenti, ma questo non ha giocato a loro favore poiché la trama risulta ripetitiva e non esente da piccoli errori. L'unica nota positiva è che tutte le missioni sono introdotte dal doppiatore originale dell'anime che interviene con un piccolo commento sulla quest da svolgere.

One Piece Burning Blood (3)

Le missioni secondarie ricoprono un ruolo abbastanza importante in quanto riescono a spiegare nel dettaglio tutte le battaglie svolte su Oris, ma in particolari episodi risultano anch'esse ripetitive. 

Purtroppo la modalità storia, un po' come in tutti i picchiaduro, non è all'altezza delle aspettative. Ci aspettavamo qualcosa in più, soprattutto qualche episodio dedicato alle vicende dell'Isola degli uomini pesce, Punk Hazard e Dressrosa.