Resident Evil 4 Recensione

Resident Evil 4 arriva finalmente anche su Nintendo Switch attraverso un operazione nostalgia con alcune luci e tante ombre.

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a cura di Andrea Maiellano

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Nel 2005 Resident Evil 4 fù un vero e proprio evento mediatico che travolse completamente il mercato videoludico. Il nuovo capitolo della celebre saga survival horror di Capcom non fù solo il titolo in grado di ridefinire il genere dei giochi d'azione in terza persona ma, soprattutto, rappresentò il fiore all'occhiello atto a sugellare uno dei piu discussi sodalizi della storia del videogioco, il quale vedeva la software house di Osaka siglare un'accordo con Nintendo per portare in esclusiva la saga di Resident Evil sul, mai troppo elogiato, Gamecube.

Son passati quasi quindici anni dall'uscita di questa piccola perla dei primi anni duemila, una delle molteplici stelle di una generazione videoludica fra le piu floride in termini di innovazione del format videoludico che, dopo un numero di riedizioni, rimasterizzazioni e rimaneggiamenti pari solo alle varianti di Skyrim rilasciate da Bethesda, approda finalmente anche sulle coste digitali di Nintendo Switch in quella che si può definire la seconda versione portatile del capolavoro di Shinji Mikami, se consideriamo quella uscita per sistemi mobile nel 2009.

Ma, citando Tyler Durden, se anche la Mona Lisa cade a pezzi, i quasi quindici anni di onorato servizio di Resident  Evil 4 cominciano a farsi sentire e, pur rimanendo un capolavoro nell'anima, questa nuova "operazione nostalgia" messa in atto da Capcom non riesce a stupire come sperato, facendo mostrare il fianco ampiamente alle arretratezze tecniche del titolo e riducendosi a offrire al giocatore una mera trasposizione 1:1, malamente ottimizzata e decisamente sovraprezzata.

Il Capitolo Della Svolta

Originariamente previsto per essere rilasciato nel 1999 su PlayStation 2, Resident Evil 4 fu vittima di uno sviluppo costellato da modifiche del progetto, ingenti operazioni di re-design e rimaneggiamenti di ogni sorta che ne fecero slittare l'uscita di circa sei anni. Le motivazioni, di questo percorso travagliato, furono tutte dovute dalla ferrea volonta di Capcom di rinnovare la formula base della saga, che aveva oramai saturato i fan dopo tre capitoli sviluppati attorno alle stesse meccaniche di gioco. Basti pensare che dalle ceneri delle varie bozze iniziali, nacque la saga di Devil May Cry per comprendere fin dove si fossero spinti i game designer nel cercare soluzioni alternative per la loro creatura. 

Quando finalmente Resident Evil 4 invase le case dei videogiocatori, le differenze dai capitoli precedenti furono così impattanti da riuscire a scindere in due la fanbase della serie, seppur il titolo fu considerato unanimamente una vera e propria rivoluzione per il mercato videoludico dell'epoca. La tensione che avvolgeva il giocatore nei capitoli precedenti, pareva ridimensionata sensibilmente favorendo un azione maggiormente frenetica. La telecamera posta dietro alle spalle di Leon, inoltre, offriva una prospettiva completamente inedita per il brand che permise agli sviluppatori di creare situazioni completamente diverse da quanto visto fino a quel momento nei capitoli precedenti della saga.

La velocita di movimento del protagonista di Resident Evil 4 era notevolmente aumentata rispetto al passato, Leon diventò un uomo d'azione in grado di muoversi agilmente anche nelle situazioni più disperate. L'inserimento dei Quick Time Event, per favorire azioni specifiche all'interno degli scenari, cosi come la presenza di un vero e proprio arsenale, che spaziava dalle comuni pistole fino a delle vere e proprie torrette armate di mitragliatrici, riuscivano a infondere una falsa sensazione di maggior sicurezza nel giocatore. Addirittura Leon aveva a disposizione dei contrattacchi per sfuggire agilmente dai nemici piu ostici, elemento semplicemente impensabile se si volgeva lo sguardo indietro ai primi tre capitoli di Resident Evil.

Questa deriva maggiormente action, unita alla totale assenza degli iconici zombie in favore di armi bioterroristiche umanoidi molto piu veloci, senzienti e aggressive, destarono scalpore nella fanbase hardcore della saga che temeva che Resident Evil 4 fosse un titolo in cui la tensione e la sopravvivenza fossero semplicemente "storia del passato". Ma Capcom, seppur avesse inconsapevolmente tracciato la nuova linea guida su cui si sarebbe mossa in futuro la sua creatura, riuscì ad amalgamare delle meccaniche d'azione maggiormente frenetiche, e basate su di un esplorazione piu votata alla liberta di movimento, con il canonico senso di angoscia e di impotenza che resero celebre in tutto il mondo la saga. Resident Evil 4, quindi, riuscì nella titanica immpresa non solo di proiettare nel futuro il brand ma anche di ridefinire un intero genere videoludico.

Resident Evil 4 In HD

Un successo di tale portata non poteva essere sfruttato malamente perciò, a seguito delle varie edizioni uscite per PlayStation 2 e PC al termine del periodo di esclusività con Nintendo, Capcom, nel 2011, decise di svecchiare una delle sue opere piu importanti rimasterizzando Resident Evil 4 in alta risoluzione per PlayStation 3 e Xbox 360. L'operazione portò con se alcune modifiche analoghe a quelle apportate agli altri due capitoli esclusivi per il Gamecube: Aspect Ratio di 16:9, modifiche al sistema di controllo e alcune limature alle meccaniche di gioco seppur meno incisive e impattanti rispetto a quanto realizzato con gli altri due titoli.

Pur con l'aggiunta di numerose modalita aggiuntive, una limatura generale della farraginosità del gameplay dell'edizione originale e una serie di opzioni atte a rendere maggiormente fruibile il titolo a un pubblico abituato a titoli quali Uncharted o, anche solo, i nuovi capitoli dello stesso franchise di Capcom, la rimasterizzazione in HD di Resident Evil 4 fece mostrare il fianco a un capitolo che, seppur contenutisticamente validissimo, iniziava ad accusare il trascorrere del tempo e della rapidita con cui il genere, da lui stesso rinnovato, progrediva, anno dopo anno.

La Spagna Rurale Nel Palmo Di Una Mano

Questo lunga disamina ci porta, infine, ad analizzare l'ultima versione rilasciata da Capcom per il suo Resident Evil 4. Una conversione per Nintendo Switch che, in fase di annuncio, lasciò sperare in qualche modifica ad hoc per sfruttare al meglio l'hardware della console ibrida del colosso di Kyoto. Purtroppo, però, come per gli altri capitoli originariamente rilasciati su Gamecube, ci troviamo di fronte a una conversione 1:1 della precedente remastered in HD, confezionata frettolosamente e non priva di difetti che vanno ad aggiungersi al già gravoso peso degli anni. 

I controlli giroscopici, realizzati originariamente nella versione per Nintendo Wii, sono stati rimossi totalmente mancando completamente l'obiettivo di poter sfruttare degnamente i Joy-Con di Switch per rendere meno legnosa l'esperienza di gioco. Il sistema di controllo migliorato non ha subito alcun tipo di modernizzazione aggiuntiva, rimanendo vincolato a un passato che oramai non ha nulla da spartire con i titoli delle generazioni attuali e che richiederà ai giocatori di adattare il loro stile di gioco all'impossibilità di controllare degnamente la visuale utilizzando lo stick destro, cosi come scendere a compromessi con menù che rimangono farraginosi e che richiedono, ancora, tediose lungaggini per compiere le azioni più semplici.

E seppur volessimo sorvolare sopra a queste problematiche, relegandole a mere figlie di un'epoca passata, per addentrarci nel comparto tecnico di questa conversione di Resident Evil 4, non possiamo ignorare le grosse problematiche che affliggono il titolo in questa sua veste portatile. Il frame rate non riesce ad assestarsi stabilmente sui 60 fps, calando visibilmente nelle scene maggiormente concitate. La risoluzione si ferma a 600p in modalita portatile, riuscendo comunque a coprire alcune arretratezze grafiche attraverso i soli 6 pollici delo schermo di nintendo Switch, e non supera i 900p quando la console viene collegata a un monitor domestico. Compromessi davvero difficili da accettare a fronte di un prezzo di vendita che supera di una decina di euro le controparti tecnicamente migliori.