Perché la retrocompatibilità è fondamentale per la nuova generazione

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a cura di Michele Pintaudi

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Alla luce degli annunci degli ultimi mesi e degli immancabili rumor di circostanza possiamo oggi affermare una cosa: manca davvero molto, molto poco alla prossima generazione di console. Si tratta come sempre di un momento “storico” all’interno dell’industria dei videogiochi: tutto ciò che è stato costruito in questi ultimi anni sta per fare spazio a nuovi modelli, a nuove idee e a nuove tecnologie.

Sono tante le cose che ricorderemo dell’attuale generazione, dalle prime vere affermazioni della realtà virtuale fino a titoli che hanno rivoluzionato per sempre il modo di concepire il videogioco: un’eredità pesante insomma, che dovrà perciò essere trattata di conseguenza.

Tra le caratteristiche chiave delle future console che domineranno il mercato – parliamo, sulla base delle informazioni ufficiali, di PlayStation e Xbox – troviamo processori di alto livello, l’adozione delle memorie a stato solido e la retrocompatibilità. Proprio su quest’ultimo punto vogliamo concentrare questo articolo, con l’obiettivo di rispondere ad un quesito da non sottovalutare: perché la retrocompatibilità è fondamentale nella nuova generazione di console?

Non è la prima volta che una console sfrutta la caratteristica della retrocompatibilità per arricchire l’offerta proposta ai giocatori. Pensiamo, facendo un passo indietro di qualche anno, al primissimo modello di PlayStation 3: l’indimenticato “Fat”. Esso consentiva di riprodurre, semplicemente inserendo il disco di gioco nell’apposito lettore, tutti i titoli delle due console Sony precedenti: fattore non da poco, considerando quanti giochi di incommensurabile valore ci hanno regalato le prime due PlayStation.

Con l’introduzione del modello “Slim” nel 2009 questa caratteristica venne a mancare, e la retrocompatibilità sull’ultima console di casa Sony divenne possibile soltanto acquistando i titoli di interesse sullo store ufficiale. Coloro che, nel corso degli anni, avevano costruito una ricca collezione di giochi non avrebbero potuto goderseli sulla nuova PlayStation 3 Slim, e difatti il pubblico non mancò di manifestare il proprio dissenso su forum e discussioni in tutto il web.

Xbox 360 invece offre tuttora la possibilità di sfruttare la retrocompatilità per (ri)vivere ben 465 titoli che hanno fatto la fortuna della precedente console targata Microsoft: una mossa forse più attenta ai consumatori, nonché una direzione che il colosso di Redmond ha voluto seguire in un certo modo anche nella generazione corrente con Xbox One.

Abbiamo dunque riassunto in pochissime righe quella che è stata la situazione della Settima Generazione, particolarmente emblematica per spiegare il fenomeno della retrocompatibilità. Mentre Xbox One come detto punta molto su questo aspetto, Sony ha deciso di investire su PlayStation Now andando ad evitare la retrocompatibilità “diretta” e immediata che in molti reclamano.

I prossimi anni segneranno però una piccola rivoluzione anche in tal senso, con l’arrivo di PlayStation 5 e Xbox Scarlett. Le due macchine da gioco che andranno a catalizzare il mercato – questa analisi non tiene conto del gaming PC, in quanto discorso completamente slegato – faranno infatti della retrocompatibilità uno dei loro cavalli di battaglia. Perché?

Va innanzitutto detto che, per quanto riguarda PS5, si tratta di una mossa che i fan richiedevano da tempo: aggiungere un altro tassello verso quella che può aspirare ad essere davvero la console perfetta. La nuova Xbox d’altro canto non resterà a guardare, potenziando ulteriormente lo standard consolidato nella generazione corrente.

Seguendo questa direzione, entrambe le compagini dimostrano il loro interesse nell’adottare una soluzione attenta ai consumatori: in tanti reclamano da sempre la retrocompatibilità nelle console, e le prossime architetture riusciranno a soddisfare appieno i giocatori di tutto il mondo. Una console retrocompatibile fornisce infatti uno standard “all-in-one”, con gli utenti che possono affidarsi ad un unico dispositivo per giocare e rigiocare titoli del passato senza problematiche di alcun tipo. Il retrogaming classico, intendiamoci, non andrà a subire alcuna variazione: chi vorrà potrà sempre e comunque divertirsi giocando su console di dieci, venti o più anni fa, ma avrà finalmente la piena comodità di una macchina già predisposta a soddisfare quel genere di esigenze.

Le generazioni trascorse ci hanno infatti regalato decine se non centinaia di titoli dall’assoluto e indubbio valore: volendo citarne soltanto alcuni, possiamo ricordare la saga di Metal Gear Solid, piuttosto che quella di Silent Hill, Shenmue o RPG che hanno fatto la storia come Oblivion o Knights of the Old Republic. Ecco, non sarebbe forse un peccato non dare a chiunque la possibilità di accedere in maniera semplice e immediata a questi capolavori? Così facendo si invogliano dunque anche i giocatori più giovani a dare una possibilità a giochi che, nonostante gli anni che passano, meritano sempre e comunque di essere vissuti più e più volte per non essere mai dimenticati.

Va inoltre tenuto conto che, dal lato delle aziende che producono queste console, investire sulla retrocompatibilità è una mossa saggia anche per quanto riguarda un piccolo ma comunque non trascurabile riscontro in termini di profitto. Molte, troppe volte negli ultimi anni abbiamo infatti sentito parlare di quella piaga che è la pirateria, che in ambito videoludico ha la stessa risonanza di cui gode in altri media come cinema e musica.

Le varie modifiche alle console, spesso tese proprio a renderle pronte a riprodurre titoli di generazioni passate, sono a tutti gli effetti pirateria: fornire una soluzione già predisposta alla retrocompatibilità andrebbe a ridurre, seppur parzialmente, il numero di persone che ricorrono a pratiche di questo genere. E questo, pensando ad un contesto molto più ampio, potrebbe tradursi in un enorme beneficio per l’intera industria del videogioco.

Vogliamo dunque concludere questa riflessione rispondendo, in maniera diretta, al quesito posto ad inizio articolo: la retrocompatibilità non è solo importante, ma è fondamentale per la nuova generazione di console. Grazie ad essa tutti possono avere accesso immediato ad una gamma di titoli davvero imponente, senza dover ricorrere a strade traverse per poter vivere alcune delle migliori avventure mai concepite.

Ben venga dunque la retrocompatibilità, con la speranza che essa venga vista dalle aziende non come una semplice aggiunta, ma come qualcosa che va a creare ulteriore valore all’interno di una console. Un qualcosa che, se trattato a dovere, può offrire ai giocatori un accesso pressoché illimitato al fantastico mondo dei videogiochi.

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