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a cura di Yuri Polverino

Sekiro: Shadows Die Twice è uno dei primi protagonisti di questa Gamescom 2018 e From Software non si è risparmiata nel presentare alla stampa una nuova demo che noi di Tom's Hardware abbiamo giocato fino in fondo. 

La nuova ip sviluppata da From Software e distribuita da Activision è una di quelle produzioni che ha destato sin da subito l'interesse di molti, merito anche del pomposo reveal avvenuto ad E3 2018 durante la conferenza Microsoft. Subito dopo l'annuncio, gran parte della community ha iniziato a chiedersi quale fosse l'anima ludica di questo Sekiro: Shadows Die Twice.

Sekiro Shadows Die Twice

Nel corso della Gamescom 2018 siamo finalmente riusciti a mettere le nostre curiose mani su una demo di circa trenta minuti che, senza troppi preamboli, ci ha catapultato immediatamente al centro dell'azione. Tra una morte e l'altra, abbiamo carpito molti dettagli del combat system, e mentre i nostri nervi sono stati messi a dura prova da un paio di boss duri a morire, siamo anche riusciti a studiare quelli che potrebbero essere gli elementi del gameplay che rendono l'ultima opera degli autori della serie Darks Souls qualcosa di diverso rispetto a quanto visto in precedenza.

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In Sekiro si salta molto, si usa il rampino e l'azione è molto più frenetica. Preparatevi dunque a una nuova esperienza frustrante ma molto più schizofrenica e, per gli amanti di un action più intenso, appagante.

L'arte della guerra

Il setting di Sekiro: Shadow Die Twice, lo avrete intuito, è il Giappone feudale. In pieno stile From Software, il gioco decide di accantonare in parte la fedeltà storica per divagare invece in una reinterpretazione più fantasy, ricca di mostri dalle sembianze minacciose e da armi e abilità decisamente fuori dal comune. Il protagonista è uno shinobi assettato di sangue e vendetta. Ferito e mutilato dal membro di un clan avversario, si metterà sulle tracce del suo signore, rapito -guarda caso- dal violento clan Ashima. Se l'ambientazione potrebbe rappresentare già una grande novità per la continuità dei giochi From Sofwtare, Sekiro invece svela i suoi veri assi nella manica pad alla mano.

Sekiro
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Il feeling, sin da subito, è piuttosto diverso da quanto avevamo visto in Darks Souls e Bloodborne. Abbiamo un tasto per saltare e uno per usare un rampino impiantato nel nuovo braccio artificiale del protagonista. Utilizzando queste due tecniche, l'esplorazione dei livelli di gioco diventa molto più votata al verticale, aiutata anche da un level design che stimola molto a utilizzare tutte le zone sopraelevate per avere la meglio sui nemici di piccola e grossa taglia. Anche il combat system, come anticipato, gioca un ruolo piuttosto fondamentale nell'economia del titolo: parata e attacco saranno sempre elementi centrici del gameplay, ma l'introduzione che più di tutte rende Sekiro unico è quella della barra dell'equilibrio. Sia noi che i nemici avremo infatti quest'indicatore che ci mostrerà la stabilità del personaggio. All'inizio non sarà facile padroneggiare al meglio questa tecnica, ma una volta assimilata sarà molto dinamica e divertente. In pratica, parare i colpi avversari porterà uno sbilanciamento in quest'ultimi, i quali diventeranno sempre più vulnerabili. Una volta raggiungo il livello minimo, potremo quindi spezzare la loro guardia per finirli con un fendete preciso e infallibile.

Il rampino, inoltre, permette di diversificare l'azione; la schivata non sarà l'unico metodo per sfuggire ai colpi, potremmo infatti arrampicarsi nelle aree limitrofe per curarci e studiare un nuovo piano d'attacco. Dopo pochi minuti di gioco, Sekiro sembra subito un'idea vincente: la struttura più rapida e verticale rende ogni scontro più rapido e schizofrenico, dando in pasto ai giocatori un combat system nuovo di zecca che denota grandissime potenzialità. Anche la parte stealth non è da sottovalutare. Piombando in testa ai nemici infatti sarà possibile eliminarli all'istante, ma nella demo che abbiamo testato ci è parso di capire che sarà più un elemento di contorno piuttosto che un approccio classico. Certo, sfoltire un po' i ranghi degli avversari prima di passare allo scontro faccia a faccia potrebbe essere risolutivo, ma non imprescindibile.

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Al solito, ci vorrà qualche minuto per studiare i pattern d'attacco, soprattutto quelli dei boss. Una volta imparati, però, potrete pianificare la vostra strategia e dilettarvi quindi nel brutale duello. Alcuni colpi dei nemici più impegnativi, inoltre, non potranno essere parati: a schermo apparirà un Kanji rosso fuoco e sarà nostra premura allontanarci o sfruttare il rampino per raggiungere un posto più sicuro.  Nessuna notizia sul sistema di progressione invece, che rimane ancora un mistero: le ultime dichiarazioni degli autori però riferiscono che non sarà più legato a statistiche, livelli e classi. Sekiro ha infatti il sapore di un action/adventure, ed è presumibile che seguirà quindi i dogmi che regolano questo genere. Ciò non vuol dire però che lo shinobi non avrà particolari abilità a sua disposizione: nella build erano disponibili tre "armi secondarie", un'ascia in grado di spezzare la guardia nemica, una torcia capace d'incendiare la nostra katana e degli shuriken da lanciare contro i nemici. Tutte queste armi possono essere utilizzate tramite dei token che non saranno infiniti ma che al contrario dovremo raccogliere dalle ceneri dei nostri nemici. Un sistema di checkpoint simile a quello dei Souls e delle fiaschette per recuperare vita, infine, sono gli ultimi aspetti degni di nota che abbiamo potuto testare.

Come recita il titolo poi Sekiro permette di resuscitare una volta nel corso di uno scontro. La dinamica non è ancora chiara, e le sue funzionalità rimangono per la maggior parte un mistero. Nonostante questo, però, abbiamo potuto intravedere l'utilità di questa tecnica, soprattutto nel corso degli scontri con i boss. Morire per poi ritornare in vita all'istante potrebbe essere non solo "una vita aggiuntiva", ma anche un'interessante strategia per sconfiggere i boss più impegnativi. La demo terminava proprio con uno di questi, che nonostante gli sforzi e il sudore non siamo riusciti a sconfiggere. Per ucciderlo, era necessario ucciderlo tre volte, e ogni volta che veniva decurtato di una vita, i suoi pattern di attacco cambiavano, diventando sempre più frustranti e minacciosi.

A livello tecnico, la buld che abbiamo provato girava su un pc con configurazione Nvidia presumibilmente top di gamma. Per questo movito la qualità e la nitidezza delle texture era inattaccabile, cosi come lo stabilissimo frame rate a 60fps. Resta invece da capire come si comporterà la versione console. 

Conclusioni

Per chiudere, Sekiro sembra essere davvero un ottimo prodotto: From Software continua a sperimentare, utilizzando le loro conoscenze di base, per espandere i titoli originali legati allo studio di sviluppo giapponese. L'avventura dello shinobi ha tutte le carte in regola per rivelarsi un'idea vincente. In attesa di provare una nuova build o avere fra le mani la versione definitiva, possiamo certamente dire che Sekiro: Shadows Die Twice sarà una delle produzioni protagoniste dei prossimi mesi.


Tom's Consiglia

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