Starlink Battle for Atlas Recensione, le battaglie spaziali del nuovo universo Ubisoft

Abbiamo recensito per voi l'ultima fatica di Ubisoft Toronto: Starlink Battle for Atlas, il videogioco fantascientifico che riporta in vita i Toys to Life!

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a cura di Andrea Riviera

Managing Editor

Il lancio di una nuova proprietà intellettuale è sempre delicato, soprattutto se il progetto è orientato ad un supporto costante e determinato da prodotti extra videoludici da associare al titolo in questione. È il caso di StarLink Battle for Atlas; videogioco di Ubisoft Toronto che con coraggio prova a riportare in auge il concetto di "Toys to Life": l'esperienza videoludica che incontra il "giocattolo", un unione già vista in Disney Infinity, Lego Dimension e in Skylanders.

StarLink è però qualcosa di molto diverso dai giochi sopracitati. Si perché il progetto fantascientifico dei ragazzi canadesi è decisamente ambizioso, e seppur il titolo è chiaramente orientato prevalentemente ad un pubblico molto giovane,  cerca comunque di coprire ogni singola fascia d'età.  La volontà è quindi quella di creare una fanbase diversificata in grado di trascinare una scommessa che promette di essere longeva e supportata.

Benvenuti in Atlas

L'incipit narrativo di Starlink è semplice, ma d'impatto. Ci troviamo infatti nel sistema stellare triplo Atlas; famosa per essere una delle stelle che fanno parte dell'ammasso aperto delle Pleiadi -un agglomerato di stelle che è persino possibile scorgere ad occhio nudo, ovviamente in quantità limitata-. L'equipaggio della Equinox -l'enorme nave che funge da hub-, è alla ricerca di un misterioso componente della squadra, sperduto proprio nel sistema.

L'arrivo tuttavia non è dei migliori, la nave subisce immediatamente un attacco da una temibile razza aliena chiamata "Legione Dimenticata" che durante un duro scontro finisce per rapire il nostro comandante. Ben presto si scopre che la Legione è protagonista di una vera e propria invasione dell'intero sistema, il motivo è sconosciuto e spetta a noi scoprire il perché.

Pur essendo cosparsa di cutscene e dialoghi a volte riusciti, la vicenda di Starlink è una mera giustificazione per favorire le meccaniche di gameplay e permetterci di distruggere ed eliminare qualsiasi cosa ci capiti a tiro. Narrativamente è infatti debole; non colpisce, non sorprende, ma ad ogni modo non è necessariamente un difetto grave; essendo un videogioco più orientato ai giovanissimi, è normale rappresentare una storia semplice e poco impegnativa. Tuttavia, considerando la sua volontà di voler convincere anche l'utenza un po' più grandicella, forse, si sarebbe potuto fare qualcosina di più.

Anche i personaggi mostrano abbozzi di carisma, ma si perdono in una sueprficialità prevedibile. Se non alto su Nintendo Switch, la presenza di Star Fox e della sua squadra alza notevolmente l'interesse generale.

Il videogioco, come abbiamo già accennato, viene venduto sia in digitale che in copia fisica con la possibilità di acquistare piloti, navi e armamenti. Ciò significa che non è necessario comprare e utilizzare i giocattoli in formato "fisico", ma possono anche essere scaricati digitalmente. Chiaro che, smontare e rimontare una nave dal vivo e proporla nel gioco è profondamento diverso che attivarla direttamente in game. Tutto dipende dalla vostra voglia o meno di giocare con una nave sopra il controller.

Ciò che è importante specificare è che tutte le navi vendibili sono di ottima fattura. Parliamo naturalmente di plastica, ma la loro estetica e design lascia soddisfatti e averli esposti sulla mensola durante l'inutilizzo è senz'altro piacevole. Durante il gioco, quindi, non è possibile sbloccare piloti, armi e navicelle, questo perché  per l'appunto fungono praticamente da DLC aggiuntivi. Questo non significa che durante la nostra avventura non possiamo sbloccare nulla, al contrario sono diversi i potenziamenti da poter applicare mentre si procede nella storia.

Innazitutto il nostro pilota può acquisire esperienza completando missioni ed eliminando nemici. Una volta che si sale di livello è possibile utilizzare un punto da applicare all'albero delle abilità del nostro personaggio direttamente impersonato. Ogni pilota ha caratteristiche diverse e abilità uniche, un motivo in più per collezionarli tutti!

Anche le navicelle e le armi possono essere migliorate, grazie all'introduzioni delle mod: potenziamenti che si trovano durante le nostre scorribande e che possono fornire diversi bonus aggiuntivi, come un'armatura aggiuntiva o danni migliorati.

Le mod possono essere di diverso tipo e possono persino essere fuse fra loro per farle diventare sempre più prestanti. Oltre a questo, le armi assumono anche loro esperienza durante gli scontri e migliorano in diverse caratteristiche, dal danno fino al rateo di fuoco. È possibile settare fino ad un massimo di due armamenti per volta, utile per alternare gli attacchi di diverso tipo a seconda delle resistenze dei nemici affrontati.

Starlink è un titolo sostanzialmente open world, con la propria nave è possibile esplorare l'intero sistema Atlas e i suoi 7 pianeti, ognuno diversificato e unico nel suo genere. Tante sono le cose da fare, ma tutte finalizzate ad uno solo scopo: eliminare diverse ondate di nemici. Sono presenti avamposti da liberare, strutture da distruggere, oggetti da recuperare, ma raramente non ci troveremo a far fuoco con tutto il nostro arsenale. Tutto ciò non può che portare ad una rapida ed inevitabile ripetitività, che già sul medio periodo comincerà a farsi sentire, soprattutto considerando la pochissima varietà dei nemici proposti.

Certo, in alcuni casi possiamo anche studiare il mondo di gioco ed esplorare alla ricerca di segreti vari ed eventuali, magari analizzando le forme di vita di ogni singolo pianeta, ma per il resto le azioni fattibili del videogioco Ubisoft Toronto sono decisamente limitate. Un peccato, considerando che ci troviamo di fronte a un prodotto curato sul fronte gameplay e che diverte moltissimo, ma che avrebbe potuto offrire qualcosina di più dal punto di vista contenutistico.

La trama ha comunque una durata di circa unidici ore e le missioni secondarie allungano il brodo, ma per affezionare una community è necessario qualcosa di più imponente e diversificato e questo sarà sicuramente una sfida per gli sviluppatori.

Un universo credibile

Bisogna riconoscere che il team ha lavorato duramente per proporre un universo credibile e potenzialmente vastissimo. Al di là degli spunti narrativi che il gioco potrebbe offrire in futuro, va segnalato un lavoro certosino dal punto di vista tecnico/grafico. Anche se su Nintendo Switch sono visibili, purtroppo, dei compromessi grafici, va anche detto che il tutto è stato fatto per favorire un gioco continuo, senza caricamenti di sorta e con un frame rate ancorato ai 30 FPS.

A venire in soccorso della versione Switch è il lavoro sul design. Navi, armi, nemici, sorprendono per cura dei dettagli e lasciano trasparire fiducia per tutti i futuri lavori. Forse solo i singoli pianeti, seppur comunque notevoli dal punto di vista della grandezza, lasciano un po' l'amaro in bocca per una verietà non propriamente originale.

Nonostante compromessi su Nintendo Switch e dettagli grafici tra alti e bassi, c'è sicuramente un fattore che mette tutti d'accordo: l'incredibile comparto sonoro. Oltre ai semplici effetti delle bocche da fuoco che avremo a disposizione, la colonna sonora ci ha davvero convinti; il lavoro svolto da Trevor Yuile è riuscito a cogliere l'atmosfera di un universo fantascientifico misterioso e inospitale, dando vita ad un accompagnamento audio coerente ad ogni contesto.

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