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a cura di Andrea Maiellano

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Può sembrare strano, vista la rapidità con cui muta e si evolve il panorama videoludico, rispolverare nel 2018 un titolo "vecchio di due anni" ma l'attuale euforia della community di The Division ci ha convinti a tornare fra le strade di New York per poter valutare se, realmente, i cambiamenti apportati  con costanza dal team di sviluppo abbiano reso il titolo di Ubisoft/Massive Entertainment il miglior Loot-Based Shooter con elementi MMO presente attualmente sul mercato. In attesa di una scossa decisa su Destiny 2, affamati di un titolo multiplayer ricco di contenuti e speranzosi di rimanere sorpresi da un supporto post-lancio al pari di quello riservato da Ubisoft a Rainbow Six Siege (che vi ricordiamo essere diventato uno dei maggiori esponenti dell' E-Sport globale proprio grazie all'intensivo e costante programma di aggiornamenti svolto dagli sviluppatori), ci siamo immersi nuovamente fra le illuminazioni natalizie della New York post-apocalittica di The Division... e ci siamo rimasti per molto, molto tempo.

Siamo rimasti a tratti spaesati dalla mole di modifiche presentate dalle varie patch notes consultabili nel menu di login. La versione 1.8, uscita a Dicembre, presenta un titolo completamente rinnovato rispetto agli esordi, molto più interessante, coinvolgente, appagante e soprattutto ricco di contenuti vari e divertenti.  Le criticità inerenti alla carenza di attività diversificate e i dubbi sull'effettiva offerta del comparto endgame sono oramai divenuti un vacuo ricordo.  Dopo poche ore all'interno della Grande Mela ci siamo ritrovati di fronte a un titolo rifinito in maniera certosina in ogni sua parte, dove la sensazione predominante è stata quella di non riconoscere molte delle meccaniche a cui eravamo stati abituati nelle centinaia di ore spese su The Division durante i primi mesi post-lancio. La conseguente reazione è stata quella di volerlo ricominciare dal principio per poter valutare nuovamente il titolo di Massive Entertainment e comprenderne al meglio la nuova ossatura introdotta in questi lunghi mesi di supporto.

Dopo aver creato un personaggio ex-novo ci siamo lanciati nelle missioni della campagna, rimaste invariate in termini contenutistici ma disponibili ora a livelli di difficoltà sempre maggiori e stimolanti. Se nel Marzo 2016 raggiungere i primi 30 livelli di esperienza poteva risultare leggermente tedioso a causa di una bassa varietà di missioni secondarie atte a farci guadagnare XP costantemente, la situazione ora è nettamente cambiata. New York si è rivelata più viva e pulsante che mai! Girovagando per la mappa in solitaria ci siamo imbattuti in una miriade di eventi casuali ben diversificati fra loro (alcuni davvero ostici e divertenti) che hanno permesso di raggiungere l'end game in maniera molto più dinamica rispetto al passato, regalandoci un'esperienza in singolo pienamente soddisfacente e in grado di giustificare da sola l'acquisto di The Division anche a quella fetta di utenza che non è propriamente affine ai titoli prettamente multiplayer.

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La cosa che più ci ha sorpreso è come il comparto End-Game della versione "Vanilla" (aggettivo utilizzato dalle community per indicare una versione di un software senza espansioni/DLC n.d.r.) si sia dimostrato corposo anche per chi non possiede, o non intende acquistare in seguito, il Season Pass con le modalità aggiuntive. Fra brevi incursioni, missioni a difficoltà Leggendaria, eventi a tempo, nemici univoci da cacciare fra le strade di New York e la nuova modalità Resistance (una variante della classica modalità Orda) le cose da fare non mancano assolutamente e, cosa più importante, il nuovo sistema di Loot rende appagante il ripetere le attività riducendo al minimo la monotonia anche nelle fasi di "Grinding" più ossessivo. 

L'intero sistema di "gearing" è stato rivisto completamente rendendo il Loot System di The Division uno fra i migliori attualmente disponibili sul mercato. Il Drop Rate è stato completamente rivisto in maniera tale da fornire "bottino" praticamente per ogni attività che affronterete, garantendovi sempre l'ottenimento di oggetti in linea con il vostro livello attuale. A differenza di un sitema completamente randomico, che vi occuperebbe solamente l'inventario di oggetti da rivendere o scartare,  potrete però scambiare il vostro Loot con altri giocatori presenti nel mondo di gioco, potenziare quello che troverete cercando di creare set completi che vi forniranno bonus specifici e utili al conseguimento di un determinato obiettivo o alla copertura di un determinato ruolo nella vostra squadra o, infine, smantellare il vostro armamento per ottenere risorse utili alla creazione di altre armi o indumenti.

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Per quanto riguarda gli item ottenibili dalle varie attività oltre ai nuovi set "classificati", che come accennavamo poc'anzi vi fornisocono specifiche e bonus univoci rispetto all'armamentario standard,  sono stati introdotti anche degli upgrade per potenziare il nostro equipaggiamento preferito, rendendolo di fatto simile, in termini di "Gear Score" (uno specifico livello addizionale che definisce la potenza del vostro equipaggiamento n.d.r.) e abilità intrinseche, a quelli classificati. Questo permette di evitare il tedioso vincolo a un determinato "meta", tipico di questa categoria di giochi, permettendo  all'utente di scegliere fra una varietà virtualmente infinita di gear set in base ai propri gusti, alle proprie esigenze o alla formazione della propria squadra. Abbiamo apprezzato, infine, il nuovo sistema di ottimizzazione degli oggetti. Spendendo equipaggiamento della Divisione e crediti normali, infatti, potrete migliorare alcune statistiche di armi e indumenti migliorando il vostro livello totale e la qualità delle varie statistiche del vostro agente. Questa operazione vi permetterà di affrontare alcune modalità che potrebbero richiedere un "Gear Score" maggiore di quello in vostro possesso.

Il costante conseguimento di oggeti allineati al vostro livello, rende la moltitudine di attività presenti in The Division sempre attuale e appaganti e offre uno fra i migliori Loot-System disponibili attualmente sul mercato.

La vera domanda da porsi però è una sola: come si è arrivati a un miglioramento tale da rendere The Division un titolo così completo e variegato, al punto di rivalutarlo e consigliarlo senza remore? Semplicemente grazie a una lunga operazione di mutazione e supporto attuata dai ragazzi di Massive Entertainment basandosi su una regola aurea che ogni team di sviluppo dovrebbe prendere seriamente in considerazione e riassumibile brevemente così:

  • Lo sviluppatore riconosce che l'elemento X non funziona.
  • Lo sviluppatore chiede ai fan, ai community leader e ai content creator perché quell'elemento particolare non funziona come sperato.
  • Collaborando assieme alla community, mischiando sapientemente consigli ricevuti e idee personali, si organizzano lunghe fasi di test per raggiungere l'obiettivo prefissato che sia in linea con l'idea principale ma che abbracci il volere degli utenti finali.
  • Una volta sistemato "l'elemento X", si ripete la procedura sopra elencata per tutte le criticità del gioco.

Per un anno e mezzo Massive Entertainment e la sua "Task Force" di giocatori hanno analizzato, modificato e ripensato una moltitudine di elementi di gioco, trovando la giusta dimensione per esprimere al meglio tutto il potenziale inespresso di The Division. E il risultato lo si può osservare semplicemente riavventurandosi nelle strade di New York City o perdendosi per una manciata di ore nelle varie modalità implementate in questi diciotto mesi di supporto. Oltre alle missioni collegate alla storia, e alla celebre Zona Nera dedicata agli scontri fra giocatori, troviamo ora una serie di modalità PVP dedicate, una modalità Survival che strizza l'occhio ai celebri Battle-Royale, Bersagli di alto grado da cacciare come obbiettivi a tempo, Resistance con le sue meccaniche basate su orde di nemici sempre maggiori, un paio di incursioni ben confezionate e, soprattutto, una "Grande Mela" ripensata totalmente per risultare sempre piacevole da esplorare anche senza un obiettivo o uno scopo preciso.

In conclusione possiamo affermare che i ragazzi di Massive Entertainments, assieme ai suoi giocatori, sono riusciti a far evolvere The Division al pari di uno "Xenomorfo", smantellandone le fondamenta, riforgiandone l'ossatura e rimodellandolo seguendo una visione comune che si è rivelata un piacere da riscoprire. Attualmente ci risulta difficile comprendere come il team di sviluppo potrà migliorare ulteriormente la propria creatura  durante questo terzo anno che si prospetta, a detta degli sviluppatori, ricco di update e migliorie. Indubbiamente il titolo che ci siamo ritrovati davanti si è dimostrato maturo, convincente e in grado di generare una rinnovata dipendenza. Ascoltare la propria community di giocatori in maniera sapiente, mettendosi in discussione costantemente, ha fatto effettivamente la differenza donando al gioco una seconda giovinezza e ponendo delle rinnovate basi per il futuro.

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Il nostro consiglio spassionato, in caso voi foste stati agenti della Divisione negli scorsi due anni, è quello di dimenticarvi del passato, riprendere in mano il titolo e godervi uno dei migliori Loot-based Shooter attualmente presenti sul mercato. Se invece non avete mai avuto il piacere di giocare a The Division vi invitiamo caldamente a dargli una possibilità specialmente ora che il suo prezzo "budget" vale pienamente la mole di contenuti che questo titolo saprà offrirvi anche nella sua forma base. Noi, al netto della sua evoluzione e dell'ottimo supporto dato da Massive Entertainment siamo già saliti a bordo del "Hype Train" per il suo sequel (che vi ricordiamo verrà presentato ufficialmente durante l'E3 2018), rimanendo in trepidante attesa per comprendere come il team di sviluppo voglia espandere ed evolvere maggiormente la sua creatura.


Tom's Consiglia

The Division è un titolo che vale la pena giocare: puoi acquistarlo ad un prezzo molto vantaggioso.