The Last of Us 2: turni di lavoro estenuanti in Naughty Dog

Abbiamo sentito parlare in diverse occasioni di crunch time e questa volta, ad essere stata presa di mira, è Naughty Dog con il suo The Last of Us 2.

Avatar di Alessandro Niro

a cura di Alessandro Niro

Abbiamo sentito parlare in diverse occasioni di crunch time, ossia l'abitudine che hanno le case di produzione videoludiche di "costringere" i propri dipendenti a turni di lavoro estenuanti e spesso, al limite della sopportazione umana. Bersaglio questa volta di alcune accuse anonime è Naughty Dog con l'attesissimo The Last of Us 2.

Secondo alcune accuse anonime, la società sta facendo lavorare i dipendenti con ore di lavoro extra non obbligatorie, ma necessarie, per la risoluzione di diverse problematiche inerenti al gioco tanto atteso ed amato dal pubblico.

Ecco di seguito una delle dichiarazioni anonime:

"Ecco la mia opinione sui crunch di Naughty Dog: la verità sta nel mezzo. Non vi è una richiesta esplicita di fare crunch time. Può però esserci una certa pressione che spinge i dipendenti a farlo. Tali pressioni arrivano direttamente da coloro i quali ricoprono il ruolo di manager. La pressione arriva anche dal far parte di un team composto da brillanti, talentuose e dedite persone che lavorano duro su un progetto tutte assieme".

Queste le parole di un altro ex dipendente:

"La realtà è che nessuno vi dirà mai che dovrete lavorare un certo quantitativo di ore. Nonostante tutto, però, qualcuno dovrà completare il lavoro. Quel quantitativo di ore di lavoro è semplicemente impossibile per chiunque, è troppo. Se non si raggiungono determinati obiettivi si rischia il licenziamento, quindi si hanno ben poche scelte".

In un terzo messaggio si è poi parlato di stipendi:

"Il salario che ricevevamo era lievemente superiore a quello minimo. I capi utilizzavano questa strategia per rendere più appetibile il lavoro extra e spingerci a lavorare di più. Durante il crunch time, che può durare molti mesi, si potevano raggiungere le 60-80 ore di lavoro settimanali. Ricordo quando nel periodo precedente all'uscita del primo The Last of Us abbiamo superato le 100 ore".

Anche per Uncharted 4 si sarebbe richiesto di rimanere in ufficio oltre l'orario precedentemente pattuito, come racconta quest'altro dipendente:

"Una normale settimana di lavoro era di circa 12 ore al giorno per 6 giorni a settimana e spesso non avevamo possibilità di scelta. Alcune volte restavamo in ufficio fino a mezzanotte o all'una. Alla fine del periodo di sviluppo di Uncharted 4 abbiamo iniziato a lavorare 7 giorni su 7 e, in alcuni casi, a rotazione si restava in ufficio per 24 ore. Per circa 9 mesi non ho avuto una vita al di fuori del lavoro. Alcune persone non restavano troppo tempo in ufficio semplicemente per motivi di salute. Chi di noi non lavorava abbastanza era più esposto al rischio di licenziamento rispetto a chi faceva questi turni".

In quest'ultimo periodo si è sempre più spesso parlato di questo crunch time, sono moltissime le case di produzione che attuano questa tecnica per rispettare la data di uscita fissata, alcune confermate altre rimaste come semplici rumor. In questo caso si rientra nella seconda categoria e, per questo motivo, vi avvisiamo di prendere tutto con le pinze dato che, come detto poco sopra, si tratta di dichiarazioni che non possono essere verificate.

Ricordiamo che l'uscita di The Last of Us 2 è programmata per febbraio 2020 su PlayStation 4.

Non hai ancora prenotato la tua copia di The Last of Us 2? Prenotala ora su Amazon.