The Room VR: A Dark Matter: Recensione

Con The Room VR: A Dark Matter ritorna la famosa saga di Fireproof Games, in una veste completamente nuova. Ecco la nostra recensione.

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a cura di Gianluca Saitto

Se c'è un genere videoludico che sta traendo un grande giovamento dalla realtà virtuale, è quello riguardante i Puzzle Game. Grazie ai ritmi più compassati e ad un’azione mai troppo frenetica, questo genere di esperienze sembrano aver trovato nella VR una vera e propria oasi di prosperità e The Room VR: A Dark Matter ne è solo uno degli esempi più recenti. Il titolo è sviluppato dalla software house britannica Fireproof Games ed è disponibile per i visori: PlayStation VR, Oculus Rift e Steam VR è solamente uno degli esempi più recenti.

Nello spazio di una stanza

Fireproof Games ha creato la saga di The Room nel 2012, quando il primo capitolo faceva il suo esordio sul mercato mobile. Non è passato molto tempo prima che il gioco ha cominciato a ricevere diversi apprezzamenti. Lo studio britannico, dopo otto anni, si è deciso a produrre un nuovo capitolo con l'intento di rivoluzionare in molteplici aspetti il franchise, senza però andare ad intoccarne il DNA, rimasto unico e caratteristico anche nella sua nuova iterazione per realtà virtuale.

The Room VR: A Dark Matter catapulta il giocatore nella Londra del 1908, mettendolo nei panni di un detective impegnato ad investigare sulla misteriosa ed improvvisa sparizione di un noto egittologo del British Museum of Archeology. Nonostante il titolo non si presenti agli occhi del giocatore come un’esperienza spacca mascella, ha tra le proprie fila tutta una serie di componenti saggiamente incastonate, affinchè chiunque vi si approcci possa sentirsi totalmente immerso nel mondo di gioco dopo pochi istanti. Tutto ciò viene agevolato anche da una narrazione coinvolgente, scorci affascinanti e tanti rompicapi costantemente stimolanti.

Fin dalle fasi iniziali, questa esprienza vuole mettere a proprio agio il giocatore istruendolo ai semplici comandi di gioco. Questo accade tramite una fase di tutorial che serve anche a familiarizzare con uno stile artistico che mette in scena il numero di elementi essenziali con cui interagire. Lo studio investigativo da dove iniziano le nostre indagini risulta un luogo già pregno di oggetti, ma è chiaro fin da subito con cosa si può interagire e con cosa no. A dare il benvenuto ai nuovi investigatori vi è anche un contorno, abbastanza marcato, pregno di elementi di natura paranormale che durante lo svolgersi dell’intera trama si mescoleranno sempre più alla normalità, lasciando al giocatore la sensazione di essere finito in un mondo confinante tra due realtà.

La qualità della produzione mette l’accento ovviamente sugli enigmi, fiore all’occhiello di un titolo che non chiederà altro che passare da un puzzle all’altro a cascata. Il tutto viene intramezzato da piccoli accenni di trama, raccontati tramite fugaci avvenimenti e dei fogli, o documenti, rigorasamente scritti a mano. Basta muovere qualche passo all’interno delle ambientazioni per accorgersi che la cura, anche nelle piccole cose, è un altro punto a favore del titolo di Fireproof Games. Una cura sicuramente maggiore rispetto alla media dell’esperienze per realtà virtuale attualmente sul mercato, e, senza alcun ombra di dubbio, un netto distacco da ciò che il brand di The Room ha proposto in passato. Mentre le precedenti produzioni dello studio si concentravano su dei singoli rompicapi, inseriti in singole schermate, The Room VR va ad espandere completamente il modo di risolvere i rompicapi proponendo una nuova prospettiva per la serie, che va ad estendere il tutto in diversi spazi d’interazione decisamente più ampi che in passato.

Elementare...

Quel che colpisce in positivo del gameplay di The Room VR: A Dark Matter, è la molteplicità di situazioni che riesce a mescolare anche all’interno di una singola area di gioco. I puzzle che il gioco propone non metto mai il giocatore di fronte a una sfida di ingegno insormontabile, e anche se ci si dovesse bloccare da qualche parte, gli sviluppatori hanno inserito una tendina che da dei vitali suggerimenti dopo un tot di tempo che non si fanno progressi.

Insieme al design sempre molto intelligente dei rompicapi proposti, il gioco riesce a mantenere dei toni generali sempre molto stimolanti e diversificati. Si passa dai saloni dei musei con all'interno inquietanti sarcofaghi alle cattedrali celanti segreti tra le fredde pareti di legno scricchiolante. Il passaggio da un design molto familiare all’ultraterreno puro non avviene mai improvvisamente e c’è sempre un motivo che porterà il giocatore ad investigare sempre più verso un qualcosa di ignoto, enigma dopo enigma. A questo viene inserita una narrazione con delle tematiche che spaziano dai racconti in pieno stile Arthur Conan Doyle ai miti e alle leggende di un antico Egitto maledetto e a tratti orrorifico.

Tra tutti questi pregi, The Room VR: A Dark Matter non ne esce esente da difetti e criticità. Il sistema di teletrasporto, unico modo per muoversi all'interno del gioco, lascia spaesati per qualche secondo una volta che si effettua il passaggio da una parte all'altra della stanza. C’è da dire però, che in una struttura di gioco puramente da puzzle game, per la gran parte dell'esperienza non si sente mai la necessità di dove correre in giro per le mappe, ma dall’altro lato della medaglia è un peccato trovarsi all’interno di ambienti vasti senza poterci girare liberamente a proprio piacimento; anche solo per curiosare in giro come un turista virtuale tra i molteplici artefatti egizi dalle strane forme e contaminazioni culturali.

The Room VR: A Dark Matter non rappresenta soltanto l’evoluzione della saga creata da Fireproof Games nel 2012, ma è anche un passo in avanti di tutto team di sviluppo stesso. È palpabile per tutto il corso dell’indagine un senso di grandezza maggiore rispetto ai capitoli precedenti, e si riesce ad assaporare costantemente la volontà da parte dello studio britannico di voler proporre un qualcosa di nuovo, senza però mai tralasciare o dimenticarsi da dove hanno cominciato a muovere i primi passi nell'industria. L’iterazione per realtà virtuale di The Room è sicuramente un prodotto riuscito, e ci auguriamo che questo possa essere un nuovo punto di partenza da cui ricominciare a scrivere il futuro di questa brillante serie.

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