Watch Dogs Legion, l'ultimo hands-on prima della recensione | Provato

Nei giorni scorsi abbiamo messo le mani sopra Watch Dogs Legion per un'ultima prova prima della recensione: ecco quelle che sono le nostre impressioni.

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a cura di Giacomo Todeschini

Editor

Watch Dogs Legion è senza ombra di dubbio una delle produzioni più importanti e interessanti che si appropinquano a sbarcare sul mercato in questa fine 2020. Un setting di prim’ordine, un gameplay raffinato rispetto ai precedenti episodi e, soprattutto, la promessa di poter impersonare praticamente ogni cittadino della bellissima Londra: le premesse della terza incarnazione della saga open world dalle tematiche tech di Ubisoft sono infatti particolarmente ghiotte e rimanere impassibili di fronte a esse è difficile. La casa transalpina è del resto ben consapevole di come, dopo un primo capitolo solo in parte convincente e un secondo episodio interessante ma ancora migliorabile, sia decisamente arrivata l’ora con Legion di salire di un gradino e di far entrare finalmente la saga nel firmamento videoludico.

Con grandi aspettative, e una buona dose di curiosità, ci siamo quindi approcciati nei giorni scorsi a un lungo hands-on, che ci ha permesso di provare per l’ultima volta prima della recensione Watch Dogs Legion. Quasi sei ore di gioco che ci hanno tolto molti dubbi, risposto a diverse domande e soprattutto acceso ulteriormente l’interesse per il 29 ottobre, data di lancio ufficiale del gioco su Xbox One, PC, Stadia, Amazon Luna (per il mercato USA) e PlayStation 4, con le versioni next-gen di Watch Dogs Legion che verranno rilasciate in seguito con le nuove attesissime console di gioco.

Una Londra in pericolo

Le vicende di Watch Dogs Legion prendono luogo in una Londra ambientata una decina di anni nel futuro, dove l’automazione e la tecnologia la fanno da padrona. I droni dominano infatti i plumbei cieli della capitale d’Albione, intenti a consegnare pacchi, setacciare le strade e, più in generale, a sostituire l’uomo nei compiti più ingrati e ripetitivi. Slanciate e avveniristiche vetture sfrecciano poi tra le strade della città in totale autonomia, lasciando i passeggeri liberi di dedicarsi a qualsivoglia attività anche in mobilità. Tanti tasselli che vanno a comporre un ammaliante tessuto cittadino dove l’uomo è quasi solo un mero spettatore di un perfettamente oliato meccanismo, dove la deviazione non è contemplata e i trasgressori duramente puniti.

Una situazione resa ancor più grave dai fatti che danno il via a Watch Dogs Legion, ossia una serie di attentati che mettono in ginocchio la città della corona, costringendo le autorità cittadine a consegnare la difesa della metropoli nelle mani di Albion, organizzazione paramilitare che non si è fatta pregare due volte prima di ghermire Londra in un clima di terrore in nome della sicurezza. Un pugno duro che non poteva ovviamente andare giù né alla popolazione londinese, che è infatti per buona parte in rivolta, né tanto meno al DedSec, collettivo di hacker che abbiamo imparato a conoscere negli scorsi episodi e che ritorna in Watch Dogs Legion a lottare per la libertà e la giustizia.

Una trama dalle tinte da spy-story particolarmente intrigante, sebbene almeno sulla carta non troppo innovativa, che si sposa dannatamente bene con le tematiche di gioco tanto care ai Watch Dogs, come l’abuso di potere, l’invasione della privacy e le potenzialità della tecnologia, riproponendole in questo Legion in una veste ancor maggiore. Una lotta senza confini, né fisici né tanto meno digitali, in cui questo hands-on ci ha immerso a partire da una fase già avanzata, dove le premesse già sono state fatte e il cammino per la riconquista di Londra da parte del DedSec è già stato imboccato.

Uno per tutti, tutti per uno

Se nel primo episodio combattevamo per la libertà nei panni del taciturno Aiden Pearce e nel secondo del fin troppo scanzonato Marcus Holloway, Watch Dogs Legion non ci dà un solo volto in cui immedesimarci, ma ci consente di scegliere tra praticamente l’intera popolazione di Londra. Una possibilità di scelta inaudita, un qualcosa di potenzialmente rivoluzionario, un meccanismo su cui ci siamo scervellati più e più volte negli ultimi mesi per capirne il funzionamento e che ora, dopo averlo finalmente provato, possiamo definire come disarmante nel senso buono del termine.

Per quanto sia ovviamente da provare più sul lungo termine, è incredibile vedere come ogni singola anima di Londra possa essere reclutata e come, soprattutto, in cinque ore abbondanti di gioco non ci sia mai capitato di imbatterci in qualche doppione. Anche le missioni per il reclutamento in cui ci siamo imbarcati, poi, si sono rivelate tra di loro diverse, sorprendentemente articolate e mai fini a se stesse. Niente corse dal punto A al B o quest sconclusionate: se vorremmo avere nella nostra squadra un qualche personaggio dovremmo aiutarlo realmente e scoprire contestualmente un po’ anche del suo background. Un lavoro di caratterizzazione notevole, che sembra riuscire a far sparire la paura del trovarsi al giocare nei panni di un signor nessuno.

Personaggi che, ricordiamo, avranno tutti delle caratteristiche e delle peculiarità che li contraddistinguono e che ci permetteranno di affrontare nel migliore dei modi le diverse missioni del titolo, spingendoci nel frattempo anche a non stagnare sempre nell’utilizzo del medesimo attivista. In Watch Dogs Legion avremo infatti esperti di droni, medici, spie, avvocati e operai, ognuno dotato di punti di forza e di debolezza, andando a comporre così un variopinto ventaglio, da cui scegliere ogni volta la pedina più adatta. Per infiltrarsi in un edificio governativo sarà quindi ad esempio possibile impersonare una guardia giurata, mentre per una missione di toccata e fuga ci potrebbe tornare utile la macchina sportiva dell’ultima nostra facoltosa recluta. Watch Dogs Legion è l’emblema della libertà di scelta.

Un passo in avanti

Libertà di scelta che si riflette anche nel gameplay, che riprende quanto di buono visto nei precedenti episodi della saga, e lo ripropone con le opportune limature e numerosi miglioramenti. I combattimenti corpo a corpo sono stati ad esempio drasticamente migliorati, risultando più fluidi e divertenti che in passato, e sono anche stati introdotti numerosi gadget, come ad esempio il versatile spiderbot. Tale drone, che può essere definito come la fisiologica evoluzione del jumper visto nel secondo capitolo, ci aprirà numerose strade di gameplay e avrà ad esso dedicate anche alcune missioni. In una delle quest più belle che abbiamo potuto provare nel corso della nostra prova, abbiamo infatti ad esempio guidato lo spiderbot nientepopodimeno che all’interno del Big Ben tra pendoli e ingranaggi, in delle sezioni platform avvincenti e particolarmente riuscite.

In Watch Dogs Legion non mancheranno altri strumenti tecnologici, come torrette, gadget che ci concederanno l’invisibilità e molto altro ancora. Come facilmente osservabile il limite è solo nell’immaginazione dell’utente, che troverà nella Londra di Watch Dogs Legion un incredibile parco giochi tecnologico.

Per il resto Legion è il Watch Dogs che tutti ci aspettavamo, ossia un open-world ambientato nella bellissima e piena di vita Londra, dove potremo usare i classici trucchetti che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti capitoli della saga. Il tutto, appunto, in una veste migliore rispetto al passato, in grado di render ancor meglio la filosofia alla base della saga.

Dove c’è ancora spazio di miglioramento in Watch Dogs Legion è invece nella guida dei veicoli e nell’intelligenza artificiale dei vari personaggi. Se per il primo aspetto la colpa potrebbe in parte essere imputabile al fatto di aver provato il gioco in streaming (che porta con sé potenziali problemi di input lag), per quanto riguarda l’IA c’è ancora un po’ da lavorare. La speranza è quella di aver messo le mani su una versione ancora non definitiva sotto tale punto di vista.

Watch Dogs Legion: le ultime impressioni

Watch Dogs Legion sembra avere tutti i crismi del caso per candidarsi come uno dei titoli più interessanti di questo fine 2020, riproponendo tutte le peculiarità della saga all’ennesima potenza. Una bellissima e suadente Londra, una libertà di scelta inaudita e una tirannia da deporre: Legion parrebbe essere il Watch Dogs definitivo, un’esperienza rivoluzionaria e avvincente in grado di migliorare sensibilmente quanto offerto dai suoi due predecessori.

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